Progetti utili alla collettività

Nuovo frutteto nel carcere di Monza: un’opportunità di lavoro per i detenuti

Questa mattina, 6 maggio, presso la casa circondariale di Monza è stato inaugurato il primo frutteto interamente curato dai detenuti.

monza carcere frutteto
Il primo frutteto del carcere di Monza

Monza. L’agricoltura trova “terreno fertile” in carcere. Questa mattina, 6 maggio, presso la casa circondariale di Monza è stato inaugurato il primo frutteto interamente curato dai detenuti, dove hanno trovato dimora una trentina di alberi di susine di circa 5-6 anni, donati dalla Fondazione SNAM. L’iniziativa, pensata per creare un’opportunità di lavoro per coloro che si prendono cura delle piante, sarà anche un valido esempio di economia circolare, con l’utilizzo dei frutti raccolti per la mensa.

In via San Quirico presenti, oltre al provveditore alle Carceri della Lombardia, Pietro Buffa; il prefetto di Monza e della Brianza, Patrizia Palmisani; la direttrice della Casa Circondariale; Maria Pitaniello, il sindaco di Monza, Dario Allevi, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e l’assessore regionale all’Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione, Fabrizio Sala.

“L’iniziativa di oggi – ha commentato il governatore lombardo – è prova di quanto l’istituzione penitenziaria ponga attenzione al lavoro e restituisce un’immagine del carcere come luogo di crescita, sviluppo e occasione di risocializzazione. Di questo, dobbiamo ringraziare i promotori e anche il partner dell’iniziativa, Fondazione Snam. Un progetto lodevole sotto diversi punti di vista: perché – ha aggiunto – innanzitutto crea condizioni di recupero e valorizzazione della funzione educativa e riparativa. E poi sensibilizza all’innovazione in agricoltura, attuando uno dei principi della rivoluzione green che prevede rimboschimento e coltivazione in aree urbane e periurbane”.

“Regione Lombardia – ha aggiunto il governatore – è impegnata per promuovere e sostenere la realizzazione di piani territoriali integrati e complementari per il recupero della persona, la riduzione del rischio di recidiva e il sostegno della piena attuazione delle finalità rieducative della pena”.

E’ stato quindi evidenziato il percorso mirato alla definizione di percorsi di accompagnamento sociale. Nel 2020/2021 – per esempio sono stati attivati 35 progetti per oltre 7 milioni di euro, anche attraverso interventi per il mantenimento e rafforzamento delle competenze sociali e professionali, propedeutiche all’inserimento nel mercato del lavoro.

Già nel 2017 il carcere di Monza aveva avviato il progetto di un orto interno curato dagli stessi detenuti. 11 i detenuti che hanno frequento le 40 ore di lezione condotte da Pio Rossi, agronomo e coordinatore didattico della Scuola Agraria di Monza.

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