Monza. Ci hanno creduto per tutta la settimana, anche se poi in città bandiere e striscioni non se ne erano viste e tutto sembrava scorrere come al solito. Così, quando alle 20.30 di venerdì 6 maggio è scoccata l’ora di Perugia-Monza, quasi 2mila tifosi biancorossi si sono ritrovati davanti al maxischermo allestito dal Comune nei pressi dell’U-Power Stadium. Cori, qualche fumogeno e incitamenti, nonostante l’insistente pioggerella che negli ultimi giorni sta cadendo sul capoluogo della Brianza.
L’atmosfera calda e la passione dei cuori uniti in una sola speranza, che per alcuni, magari dai capelli brizzolati, è un sogno lungo più di 40 anni, non sono bastate per spingere il Monza verso la serie A. La fine del primo tempo, che la squadra di Stroppa aveva chiuso sullo 0-0, aveva già fatto calare l’entusiasmo dei tifosi rimasti in città. La Cremonese, infatti, era già in vantaggio a Como. E Dany Mota con i suoi compagni, a questo punto, avevano l’obbligo di vincere per essere promossi direttamente nel massimo campionato.
LA DELUSIONE
Il secondo tempo non regalava buone sensazioni a chi continuava a guardare il maxischermo con la trepidante attesa della rete del Monza. La traversa colta dall’attaccante del Perugia ad inizio ripresa era un inquietante segnale di allarme. Più di qualcuno, quando Stroppa ha sostituito Gytkjaer con Mancuso, ha sperato che proprio l’ex giocatore dell’Empoli, arrivato a gennaio tra gli squilli di tromba del mercato di riparazione, ma mai convincente negli ultimi mesi, avrebbe potuto risolvere il match.
In un campionato di serie B così equilibrato, in cui i colpi di scena si sono succeduti quasi ad ogni giornata, Mancuso ad un certo punto ha avuto anche l’occasione di segnare. Chichizola, il portiere del Perugia, ha confermato, però, che alcuni sogni sono destinati a non diventare mai realtà.
Allora quando le immagini del maxischermo hanno trasmesso la rete di Ferrarini, che con un diagonale imparabile ha mandato la palla alle spalle di Di Gregorio, i tifosi biancorossi non hanno potuto far altro che urlare la propria rabbia per l’ennesima occasione persa. Nella mente di chi mestamente ha abbandonato il parcheggio dell’U-Power Stadium per tornarsene a casa, mentre in altre parti d’Italia Lecce e Cremonese festeggiavano, ora ci sono i fantasmi dei play-off dello scorso campionato, persi dal Monza di mister Brocchi contro il Cittadella.
Se anche questa volta andrà male, sarà la settima volta che in 110 anni di storia i biancorossi falliscono l’accesso alla serie A. Magari, invece, dopo giri immensi, un po’ come gli amori di una nota canzone di Antonello Venditti, questa sarà la volta buona. Cominceranno a dirlo le semifinali del 18 e del 22 maggio quando il Monza, prima in trasferta e poi in casa, affronterà la vincente dello scontro tra Brescia e Perugia. Proprio le due squadre che negli ultimi due campionati, sempre all’ultima giornata, hanno spento i sogni biancorossi di promozione diretta in serie A.
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