La lotta contro la mafia

Camminata per la legalità, da Giussano a Desio per dire No alla mafia

Si è tenuta domenica mattina la prima camminata della Legalità promossa da Auser, Libera e Uisp. Un percorso di 10 chilometri attraverso i territori maggiormente colpiti, che hanno reagito alle infiltrazioni della mafia.

camminata legalita desio mb

Da Giussano a Desio a piedi, per dire no alla mafia e affermare il proprio impegno per la legalità. E’ la prima “Camminata per la Legalità di Monza e Brianza organizzata da Auser Monza e Brianza, Libera Monza e Brianza e Uisp col patrocinio dei comuni di Desio, Seregno e Giussano, che si è tenuta domenica mattina. Un percorso di 10 chilometri, attraverso i territori maggiormente colpiti, che hanno reagito.  Numerosa la partecipazione di associazioni, sindacati e semplici cittadini. La scelta del percorso non è stata casuale: la camminata è partita da “Casanostra” di Giussano, un bene confiscato alla mafia. Ha fatto tappa a Seregno, davanti alla sede del municipio. E si è conclusa a Desio, sempre davanti al municipio. Tre città segnate negli anni da inchieste contro la criminalità organizzata e dove si trovano diversi beni confiscati alla mafia. L’evento, hanno ricordato i promotori, è stato organizzato proprio alla vigilia dell’anniversario della strage di Capaci, avvenuta 30 anni fa.

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I sindaci: “Riconvertiamo i beni confiscati e puntiamo sulla cultura della legalità”

“Il nostro impegno contro la mafia deve continuare” è stato sottolineato a conclusione della camminata, davanti al municipio di Desio,  dove ci sono stati diversi interventi. “La Lombardia è colonizzata dalla mafia – ha detto chiaramente Marco Fraceti dell’osservatorio contro la mafia – L’attenzione che devono metterci le istituzioni e la società civile è importante. E il primo baluardo è contro la corruzione. Proprio settimana scorsa in Brianza ci sono stati degli arresti per gare d’appalto truccate. Siamo sempre sotto tiro”. “Il sindacato è a disposizione delle istituzioni – ha detto Matteo Casiraghi della Cgil  – Esternalizzare i servizi spesso è un rischio: appaltando e subappaltando si rischia di consegnarsi al crimine”. “Noi sul territorio sappiamo chi sono i mafiosi: evitiamo di andare a bere il caffè nei loro bar, evitiamo di andare a mangiare nei loro ristoranti ” ha detto il giornalista e regista Marco Tagliabue.
Presenti anche i rappresentanti istituzionali: il sindaco di Desio Simone Gargiulo, il sindaco di Seregno Alberto Rossi e il vicesindaco di Giussano Adriano Corigliano. “Noi amministratori abbiamo una grande responsabilità – ha affermato il sindaco di Desio Simone Gargiulo – Ci possono essere delle infiltrazioni e questo è un peso che sento forte, ma insieme alle forze dell’ordine cerchiamo di combattere questo fenomeno. Bisogna partire dalla scuole, dalla cultura della legalità da trasmettere ai  più piccoli”. I sindaci di Desio e Seregno e il vicesindaco di Giussano hanno ricordato che  sui loro territori esistono diversi beni confiscati alla mafia. Per alcuni, sono partiti progetti di riconversione.

camminata legalità gargiulo

Il procuratore Gittardi: “La risposta deve essere ampia e culturale”

A conclusione dell’evento è intervenuto il procuratore capo della Procura di Monza Claudio Gittardi: “La Lombardia è un territorio dove ci sono molti beni confiscati alla mafia, perchè le ricchezze della criminalità organizzata si concentrano qui. Magistratura e forze dell’ordine sono una parte della risposta al problema. Ma la risposta non può essere solo repressiva, che ci deve essere. La risposta  deve essere  più ampia e culturale e ci deve essere una forte presa di coscienza da parte delle amministrazioni, una consapevolezza su cosa bisogna fare”

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