L'intervista

Ambrogio Moccia, candidato sindaco a Monza: “La politica? Una missione. Sogno una città senza periferie e un risveglio culturale”

Volto noto della politica monzese, Ambrogio Moccia ha scelta di candidarsi alla carica di sindaco di Monza con un progetto civico. Legalità, cultura, vicinanza ai quartieri i suoi cavalli di battaglia.

Ambrogio Moccia

Monza. I rumors sono andati avanti per settimane, poi alla fine è arrivata la conferma. Ambrogio Moccia, l’ex magistrato di origini calabresi che ha fatto di Monza la propria casa, ha deciso di candidarsi alla carica di sindaco. Con la sua discesa in campo e clamorosi ritiri, sono alla fine 9 i nomi ufficialmente in corsa per la competizione elettorale brianzola più attesa degli ultimi anni. Uomo di legge e volto noto nella politica locale, Ambrogio Moccia tenta la corsa alla poltrona più ambita di Monza per la terza volta: candidato sindaco per il centro-sinistra nel 1997, quando aveva vinto Forza Italia con il sindaco Colombo, ha corso poi per proprio conto alle amministrative del 2002. Vent’anni dopo torna a vivere la sfida delle elezioni amministrative con un proprio progetto civico. Le sue priorità: dare una scossa – o meglio un Movimento – alla vita della città. Lo abbiamo intervistato.

Moccia: “Scendo in campo mosso dallo slancio ideale con cui ho svolto per tanti anni il magistrato”

Movimento Moccia per Monza“. Questo il nome del progetto politico dell’ex magistrato per le elezioni amministrative del 12 giugno. Obiettivo del candidato, ricucire le ferite della città, abbattendo il concetto di periferia e rimettendo al centro quello di comunità. “In questi anni Monza è migliorata da alcuni punti di vista, ma ancora tanto va fatto – chiarisce Moccia. – Penso all’enorme problema che abbiamo sulla devianza giovanile che quotidianamente riempie le pagine dei nostri giornali. Per me vitalità della città e sicurezza si possono, anzi si devono, muovere insieme: una città ricca di stimoli, di bellezza, di momenti di convivialità aiuta ad indirizzare atteggiamenti di un certo tipo e questi possono aiutarci a mettere in una golo delinquenza e criminalità, soprattutto tra i più giovani”.

“Scendo in campo – prosegue – mosso dallo slancio ideale con cui ho svolto per tanti anni il magistrato. Credo nella giustizia sociale e nella politica. Per me la politica è una missione: se correttamente esercitata ti aiuta a creare una comunità sana. Monza deve ripartire dalla cultura: oggi è morta da quel punto di vista. Vedo invece con piacere quanto il volontariato sia florido e quante persone siano in prima fila per fare del bene. Sono una risorsa importante per tutta la città”.

“Il nostro è un movimento contro la stagnazione – conclude il candidato. – Partecipazione, legalità, vitalità dei quartieri sono le mie parole guida in questa campagna. Sogno una città senza periferie, e questo non vuol dire annullare le peculiarità dei quartieri, ma farli sentire parte di qualcosa di più grande. Se sarò sindaco mi impegnerò a cadenza regolare ad incontrare i quartieri nei loro centri civici: la città non è tutta uguale, dobbiamo ascoltare la voce di tutti”.

 

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.
commenta