Binario 7

A Monza inaugurata “A sessanta dai Sessanta”: in mostra opere da Fontana a Manzoni

Collocata presso la vasca espositiva del Binario 7, frutto del progetto BinarioArte, la mostra su uno dei decenni più prolifici e rivoluzionari dell'arte milanese e Italiana sarà visitabile da venerdì 6 maggio fino al 3 luglio 2022.

Mostra a sessanta dai Sessanta Binario 7 Monza
Da sinistra il direttore artistico del Binario 7, Corrado Accordino, gli organizzatori Simona Bartolena, Armando Fettolini e l'assessore Massimiliano Longo.

Più che di fare un salto nel passato, sembra di vivere il presente in un continuo di richiami e sollecitazioni a interrogarci sul nostro oggi e il nostro domani. Così la mostra “1962-2022. A sessanta dai Sessanta” curata da Simona Bartolena e Armando Fettolini, su una delle stagioni più sorprendenti dell’arte contemporanea europea, gli anni Sessanta, con focus sul ’62 e sugli artisti di Milano e dintorni, è arrivata a Monza. L’inaugurazione giovedì 5 maggio, in serata, presso la vasca espositiva del Binario 7. Un luogo che sembra fatto apposta per ospitare mostre, con quella sua rampa dolcemente calante, come a voler far immergere il visitatore sempre di più nell’atmosfera storico-espositiva.

La mostra, che sarà visitabile fino al 3 luglio 2022, vede tra i suoi fiori all’occhiello le opere del rivoluzionario Lucio Fontana ma anche degli artisti di Azimuth, dei Nucleari e del gruppo di Cenobio, fino ad arrivare agli esponenti della nuova figurazione e ai cinetico-programmati. Una mescolanza eterogenea ma non troppo, allestita in collaborazione con Heart – Pulsazioni culturali e Ponte43 che andrà a chiudere la stagione espositiva del Teatro Binario 7 di Monza.

Mostra a sessanta dai Sessanta Binario 7 Monza

Chiudere però riaprendo gli orizzonti su un decennio rivoluzionario che vide Milano, nelle parole dell’assessore alla Cultura Massimiliano Longo, “ricoprire un ruolo primario in ambito culturale ed economico. Dal mondo del design a quello della musica e dell’arte con Fontana e Piero Manzoni”. Manzoni che insieme ad artisti del calibro di Enrico Castellani e Agostino Bonalumi lavorò alla rivista Azimuth, uscita per la prima volta nel 1959. Un vero e proprio luogo di confronto intellettuale dove emerse la tendenza al superamento della pittiura in senso tradizionale, con la nascita di nuovi linguaggi contaminati da altre realtà.

“Negli anni Sessanta l’arte a Milano era innanzitutto libera – racconta l’organizzatrice, Simona Bartolena. “C’era Fontana, come modello, come esempio ma c’erano anche continui contatti tra i vari gruppi milanesi e altre realtà europee che hanno influenzato l’arte sul nostro territorio. Questa mostra va vista per apprezzare le opere di nomi noti ma per scoprire anche artisti meno raccontati. Sarà esposto anche un libro molto prezioso, che è il libro uscito dalla casa del custode delle Botteghe di Sesto San Giovanni. Un luogo dove si riunivano alcuni artisti del territorio negli anni Sessanta e ognuno di loro ha disegnato sulle pagine del libro un suo ringraziamento per il guardiano dell’edificio. Una testimonianza viva della storia di quell’epoca”.

Mostra a sessanta dai Sessanta Binario 7 Monza
Bepi Romagnoni, Testa, 1957, olio su tela, Milano, Museo della Permanente

E in effetti, il lavoro delle Botteghe di Sesto nel cosiddetto “Quartiere delle Botteghe”, sancì un momento fondamentale della scena artistica e culturale italiana del tempo grazie all’opera di artisti di fama internazionale come Turi Simeti, Enrico Castellani e Arturo Vermi. E tutto grazie al proprietario degli spazi originariamente destinati agli esercizi commerciali, il costruttore edile e collezionista Felice Valadè, che scelse di mettere a disposizione degli artisti in cerca di atelier una ventina di studi, in cambio di alcuni quadri. Alcuni si trasferirono  anche a vivere nello stabile.

Mostra a sessanta dai Sessanta Binario 7 Monza
Lucio Fontana, Concetto spaziale, 1964, acquaforte, buchi e goffrature, collezione privata

Il libro, come anche altre opere esposte, ad esempio Senza titolo 1966 di Turi Simeti, è stato concesso da collezionisti privati. Collezionisti per i quali, come hanno ricordato anche gli organizzatori della mostra, quelle opere hanno un valore altissimo soprattutto emotivo e spirituale e non è stato facile in alcuni casi riuscire a portarle in una mostra pubblica.

Oltre agli artisti citati, saranno esposti: Enrico Baj, Fausto Melotti, Luigi Veronesi, Mario Nigro, Antonio Calderara, Valentino Vago, Mino Ceretti, Bepi Romagnoni, Tino Vaglieri, Giuseppe Guerreschi, Floriano Bodini, Paolo Schiavocampo, Dadamaino, Gianni Secomandi, Bruno Munari, Gianni Colombo, Grazia Varisco, Davide Boriani, Enzo Mari, Getulio Alviani, Antonio Scaccabarozzi, Jorrit Tornquist, Angelo Dozio, Agostino Ferrari, Angelo Verga, Ettore Sordini, Ugo La Pietra, Lino Marzulli, Marco Carnà, Mimmo Rotella, Valerio Adami e Lucio del Pezzo.

Mostra a sessanta dai Sessanta Binario 7 Monza
Jorrit Tonquist, OPUS 69, 1965
La mostra sarà aperta da martedì a domenica, dalle ore 15 alle 18 e venerdì e sabato fino alle 21. Il biglietto intero è di € 7, ridotto (under 25, over 65, allievi Binario 7) € 5, promo € 3 per abbonati Teatro Binario 7 e per chi acquista un biglietto per uno spettacolo in scena nel mese di maggio 2022 (disponibile solo al botteghino), promo € 5 per chi acquista un biglietto della rassegna PaeSaggi Teatrali. E acquistabile online qui.
Per ulteriori info sul sito ufficiale mentre per prenotare una visita guidata scrivere alla mail: arte@binario7.org.
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