Il caso

Unitalsi Monza, Casa della Gioia: l’appello per le vacanze dei ragazzi disabili

La struttura, che si trova a Borghetto Santo Spirito, in Liguria, rischia di chiudere se, a causa del Covid, dovesse restare inutilizzata anche la prossima estate. Mentre si aprono spiragli positivi, è attiva anche una raccolta fondi.

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L’aria dell’estate non è ancora così vicina. Ma il sole di questi ultimi giorni e le temperature gradevoli ci fanno già sognare mare, spiaggia e gite di piacere e riposo. Desideri che quest’anno hanno rischiato di non diventare realtà per i ragazzi disabili che grazie all’Unitalsi di Monza da quasi 30 anni vanno a passare le vacanze a Borghetto Santo Spirito, in Liguria, nella Casa della Gioia.

L’ostacolo, quasi insuperabile per l’associazione cattolica ufficialmente riconosciuta dalla Chiesa e nata al servizio degli ammalati ed al loro trasporto in pellegrinaggio presso santuari italiani ed internazionali, in primis quello di Lourdes, è stato il Covid-19 e le sue conseguenti restrizioni anti contagio. Ma le vie della beneficenza e del volontariato, per fortuna, a quanto sembra siano infinite. O quasi.

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LA QUESTIONE

“La pandemia negli ultimi due anni non ci ha fatto utilizzare la nostra Casa della Gioia che normalmente durante le estati ospita, in quattro turni di soggiorni per le vacanze, circa 150 persone tra volontari e disabili fisici e psichici, non solo brianzoli” spiega Rosella Panzeri, presidente dell’Unitalsi di Monza dal novembre 2021 dopo un indolore passaggio di consegne con il suo predecessore Paolo Broggio.

“Anche se la banca per il momento ha bloccato il mutuo di oltre 4 milioni di euro con il quale alla fine degli anni Novanta l’Unitalsi ha acquistato questa struttura che dispone complessivamente di 180 posti letto, ovviamente dobbiamo pagare i non pochi interessi annuali oltre alle spese di gestione e, se la Casa della Gioia, dovesse restare chiusa anche nell’estate 2022, davvero rischieremmo di perderla” continua l’ex sindaco di Monza, unica donna nella storia del capoluogo della Brianza a ricoprire questa carica dal 1986 al 1991.

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LA RISOLUZIONE?

Il pericolo della chiusura della struttura, che negli anni, sotto l’egida dell’Unitalsi, ha consentito a migliaia di disabili, alle loro famiglie e ai volontari, capaci di donare il loro tempo e di pagare per prestare il proprio servizio, di vivere momenti di straordinaria condivisione e di crescita, per il momento sembra essere stato scongiurato.

“Dopo diversi sopralluoghi per valutare la compatibilità della Casa della Gioia anche con l’attuale normativa anti-Covid, abbiamo aderito alla richiesta della Prefettura ed abbiamo messo a disposizione la nostra Casa fino ad un massimo di 100 persone con la garanzia che, per metà giugno, i locali potranno tornare nella nostra disponibilità per i turni di vacanza con i nostri disabili” annuncia Panzeri.

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“Abbiamo confermato una disponibilità ad accogliere, se necessario, 25/30 persone ucraine fino alla chiusura della casa, ossia fino a fine settembre, perché questo è il numero massimo con cui possiamo far convivere i nostri disabili – continua – quanti e quando arriveranno per ora non è ancora chiaro, ma per quanto riguarda l’utilizzo della Casa della Gioia, se la situazione Covid non peggiora rispetto ad oggi, i turni saranno regolari e ci è consentita la capienza piena, anche se, per prudenza, pensiamo di rimanere un po’ al di sotto”.

LA RACCOLTA FONDI

Se la situazione della casa vacanze gestita a Borghetto Santo Spirito dall’Unitalsi di Monza, che negli anni ha dato ospitalità anche ai bimbi di Chernobyl ben prima dell’attuale guerra tra Russia ed Ucraina, lascia intravedere bagliori di luce, il merito va anche alla raccolta fondi “Mattone su mattone”. Un’iniziativa che in poche settimane ha avuto un riscontro oltre le attese.

“Abbiamo provato a mettere “virtualmente” in vendita la nostra Casa, mattone su mattone per l’appunto, non alla Banca ma ai nostri amici, a chi crede che Borghetto è momento di felicità vera per tanti diversamente abili e di serenità e tranquillità per le loro famiglie, le comunità in cui vivono – sostiene Panzeri – per ora siamo arrivati a raccogliere quasi 50mila euro, un risultato certamente importante non solo per la cifra, ma perché testimonia l’affetto e l’attenzione che tante persone nutrono per la Casa della Gioia”.

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Chi ha contribuito con un mattone, dal valore di almeno 50 euro, vedrà il suo nome o quello dei suoi cari iscritto nel Libro d’Oro degli amici di Borghetto e ha ricevuto un piccolo portachiavi con incisa la Casa della Gioia. È ancora possibile fare una donazione o recandosi direttamente presso la sede dell’Unitalsi Monza in Via Zucchi, 22/b oppure attraverso un bonifico bancario (IBAN IT 93 R 0844020400000000028606) con causale “mattone” della Casa della Gioia.

A furia di mettere “mattoni” l’uno sull’altro, la casa vacanze di Borghetto Santo Spirito potrà continuare ad aprire le porte della solidarietà ai disabili. Togliere loro la bellezza di stare insieme, per di più nel contesto piacevole del mare, sarebbe un po’ come spegnere il sole nelle loro lunghe giornate estive.

Le foto sono tratte dal sito dell’Unitalsi di Monza.

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