Il caso

Rebecca Staffelli, nessuna archiviazione: il rapper di Villasanta andrà a processo

Nei confronti del rapper brianzolo, Rebecca Staffelli ha sporto denuncia ma la Procura di Monza vorrebbe archiviare il caso perché l'autore non è reperibile.

Rebecca Staffelli
Rebecca Staffelli

Villasanta. Canzoni che inneggiano alla violenza soprattutto contro le donne. Vittima di una delle tante rime del rapper di Villasanta, Simone Rizzuto, in arte Mr Rizzus, questa volta è la figlia del volto noto di Striscia la notizia, Valerio Staffelli.
Proprio ieri il conduttore di Striscia la Notizia ha mandato in onda un video in cui denunciava il fatto che la Procura avesse archiviato il caso relativo alla denuncia fatta da sua figlia. In un video il rapper si riferisce in maniera diretta alla ragazza dicendo di voler aver un rapporto con lei, “20900 delinquenti, sco….o la figlia di Staffelli“. La ragazza, che si è sentita offesa e minacciata, ha perciò denunciato il rapper: “Ho fatto regolare denuncia attraverso i miei legali con la speranza che la giustizia rimuovesse poi dal web quei video dai toni decisamente minacciosi e che venissero presi i dovuti provvedimenti per la mia tutela” – spiega Rebecca Staffelli proprio nel servizio televisivo di suo padre andato in onda lunedì 25 aprile. Valerio Staffelli nel suo video contro l’operato della procuro di Monza afferma: “Archiviato perchè non lo trovate? ma se sui suoi social il rapper dichiara tutti i suoi spostamenti?”
Il Procuratore Capo Claudio Gittardi, però, contattato telefonicamente dalla redazione di MBNews, ha spiegato la situazione, affermando che il processo ci sarà.

Dalla Procura: “Nessuna archiviazione: a gennaio 2023 l’udienza”

Non c’è stata nessuna archiviazione: il soggetto è stato rinviato a giudizio. La richiesta di archiviazione che è stata mostrata riguarda solo un frammento della denuncia, ovvero delle accuse relative alle minacce e alle accuse relative alla presunta violazione dell’articolo 414 del codice penale per le frasi offensive con riferimenti alle forze dell’ordine. Il soggetto in questione stato identificato già nel nel 2019 e a gennaio 2023 si terrà l’udienza“.

Il caso arriva in Parlamento

Il caso è finito fino in Parlamento: “Evidentemente la strada verso la regolamentazione dei contenuti sul web è ancora lunga, se oggi possono trovare spazio (e risonanza) canzoni che inneggiano allo stupro, alla mafia, alla violenza, alle donne oggetto, alla faccia di giornate dedicate, panchine e codice rosso. E alla faccia dei buoni propositi del DSA. Chi avrà il tempo di guardare il servizio di Valerio Staffelli non potrà che convenire sul fatto che certi contenuti vadano rimossi e i loro autori almeno giudicati in Tribunale. Sentire che la Procura di Monza vorrebbe archiviare il caso perché l’autore (che avrà modo di dare le proprie spiegazioni) non è reperibile, ci fa riflettere ancora una volta su quella giustizia per cui il 12 giugno sono indetti 5 ferendum”. Così l’onorevole Massimiliano Capitanio ha commentato la vicenda.

 

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