Motori

Motoclub Vimercate, comincia con una vittoria il national trophy del team MC7 Corse

Domenica 10 aprile alle 19.30 la Vero Volley femminile affronterà la prima gara dei quarti di finale Scudetto di serie A1 contro la Reale Mutua Fenera Chieri.

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E’ partito dal Misano World Circuit il Campionato Italiano Velocità (CIV) all’interno del quale è inserito il National Trophy, con un esordio climatico che ha messo in difficoltà tutte le squadre fin dal giovedì: freddo, pioggia e vento hanno tormentato i presenti nel circuito romagnolo con temperature vicino ai cinque gradi.

Il team MC7 Corse si è presentato con una formazione di tutto rispetto nella classe 1000 del National Trophy, una sorta di CIV meno impegnativo economicamente ma con partecipanti di grande spessore. I due piloti del team diretto da Matteo Colombo, con la collaborazione di Giancarlo Bosco, sono Christian Gamarino e Fabrizio Perotti.

Gamarino, laureato in economia aziendale, ha corso diversi anni nel campionato europeo e mondiale supersport 600, passando poi al CIV con la BMW S1000RR e dal 2018 partecipa al Campionato Mondiale Endurance: un pilota veloce e di grande esperienza.

Perotti ha corso in varie categorie, dalla 600 alla 1000 stock, sia nel CIV sia nel CEV spagnolo vincendo anche la coppa Harley Davidson 1200; negli ultimi anni ha partecipato al National e all’International Trophy, mentre nel 2021 con MC7 è arrivato secondo nella Pirelli Cup, dietro a Salvadori con la Ducati 1100 ufficiale, unicamente per aver saltato una gara per infortunio in allenamento. Dirige una scuola per piloti in pista.

La squadra si presenta forte e pronta per essere tra le protagoniste del Trofeo tanto da ottenere la qualifica di squadra ufficiale Dunlop: la casa di pneumatici sta tentando di riguadagnare lo spazio perduto con Pirelli e le due Aprilia RSW4 APX sono molto competitive.ù

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Le già accennate condizioni meteo avverse non consentono di spingere a fondo durante le prove, la temperatura di soli tredici gradi della pista consiglia prudenza specie nel curvone che si affronta a 250 km/ora: con un giro in 1.36.778 Salvadori con la Ducati precede La Marra su BMW, Gamarino su Aprilia e Andreozzi su Yamaha; Perotti è settimo.

La domenica il meteo dà un po’ di tregua al via della gara che però parte in salita per Fabrizio Perotti: al momento di mettere in folle al termine dei due giri di ricognizione, il dashbord si illumina di rosso segnalando un problema al traction control; in questi casi la centralina di controllo toglie ogni aiuto elettronico alla guida lasciando tutto in mano al pilota che si trova a gestire da solo i 230 cavalli della Aprilia, una cosa non precisamente semplicissima in pista.

Dopo qualche giro di schermaglie il gruppo dei primi si stacca dal resto, con Gamarino e Salvadori che prendono un leggero vantaggio mentre dietro La Marra, Saltarelli, Perotti e Giannini lottano per l’ultimo posto sul podio.

Christian passa in testa per due volte, Salvadori si riprende la posizione ma s’intuisce chiaramente che è, con una voce gergale, ‘al gancio’, al limite; all’ultimo giro il pilota dell’Aprilia con un sorpasso spettacolare al curvone “buca” il ducatista accumulando in poche curve un secondo di vantaggio che porterà sino al traguardo: l’impressione che il genovese del team MC7 avesse del margine è stata confermata dallo stesso nelle interviste post-gara. Suo anche il giro veloce.

Intanto Perotti dopo la partenza (molto buona nonostante la mancanza del ‘launch control’) è alle prese con la sua RSW4 che in tutte le frenate ‘sbandiera’ e che in accelerazione e in frenata deve essere guidata con molta precisione, impossibile pensare di attaccare per il terzo posto; finirà quinto dietro a La Marra e Saltarelli. La sua gara è stata straordinaria, tanto da dare la netta impressione che senza l’inconveniente patito un posto sul podio non sarebbe stata un’utopia.

Emiliano Ercolani esordiva nel CIV classe 300 supersport, dopo che l’anno scorso si è classificato secondo nel Trofeo Yamaha 300.

Con una diciottesima posizione in griglia sarebbe stata dura lottare per le posizioni di vertice, quando poi vieni ‘steso’ da un pilota che cade al tuo interno in una curva, tutto finisce ancora prima di cominciare: sulla moto di Emiliano la leva del cambio si spezza e resta solo il mesto ritorno ai box.

Va meglio il giorno dopo in Gara 2; buona la partenza in quindicesima posizione, poi piano piano rimonta sino a portarsi in testa al secondo gruppo, con i primi ormai distanti: arrivo in volata (normale in queste categorie) e settimo posto conquistato. Un buon risultato, il campionato italiano è molto più impegnativo del Trofeo Yamaha e in griglia c’erano 39 partenti.

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