Attualità

Monza, chiude la storica Ciclofficina mobile di Largo Mazzini: “disturba”

Dopo anni, l'attività di Ermanno Bernardi sarà costretta a chiudere battenti dopo che alcune persone si sono lamentate. Già online la petizione e da oggi, giovedì 14 aprile, stand per raccogliere le firme. Piffer: "grave se Ermanno fosse messo nelle condizioni di non poter lavorare"

ciclofficina mobile

Monza. A firmare la petizione online contro lo smantellamento della Ciclofficina mobile di Ermanno Bernardi sono già state quasi 400 persone in poche ore. Un numero importante. Ma, evidentemente, sono state molte di più quelle che invece, di questo stand di Largo Mazzini a Monza, se ne sono lamentati. “Disturba”, ecco la loro motivazione. Una lamentela che ha costretto il Comune a prendere provvedimenti e a chiedere a Ermanno Bernardi di non operare più con la sua ciclofficina mobile.

Una decisione che, ovviamente, non è stata presa bene tanto che Ermano – grazie al supporto del candidato sindaco alle prossime elezione amministrative, Paolo Piffer, ha subito lanciato una petizione online e da oggi, giovedì 14 aprile, è in Largo Mazzini a raccogliere firme.

“Qualche giorno fa però mi è stato comunicato che non sarà più possibile per noi tenere il furgone in loco durante il servizio. Per tante ragioni che potete immaginare diventerebbe impossibile per noi continuare a fare il nostro lavoro – spiega – Mi è stato comunicato che tanti monzesi sarebbero “disturbati” dalla presenza del furgone accanto al gazebo, ecco perché sono qui a chiedervi di firmare questa petizione, perché siamo convinti che non sia così e che molti di voi ritengano invece importante il servizio che garantiamo alla città con passione e professionalità. Consegneremo poi tutte le firme raccolte agli uffici comunali competenti sperando che il buon senso possa prevalere, almeno una volta”

Non solo un servizio di riparazione ‘on the way’, ma la Cicloficcina mobile di Ermanno Berbardi, per anni si è preso cura delle bici dei monzesi, effettuando ritiri e consegne a domicilio su tutto il territorio di Monza e Brianza. Allo stand di Largo Mazzini, inoltre, era possibile anche acquistare accessori e ricambi, oltre a vendere la proprio bici che magari era in garage da troppo tempo.

“La Ciclofficina mobile  stimola cambiamenti negli atteggiamenti e nei comportamenti individuali e collettivi, diminuendo e rendendo ecocompatibili le modalità di spostamento, le città possono migliorare il bilancio energetico e le prestazioni ambientali del sistema dei trasporti ed, allo stesso tempo, rendere la vita dei cittadini più sana e sicura. Il contesto urbano, infatti, rappresenta una grande sfida per la sostenibilità – si legge nella petizione online – Ciclofficina mobile rappresenta un’occasione per i Comuni, le istituzioni, le organizzazioni e le associazioni per promuovere obiettivi quali: l’incremento di forme di mobilità sostenibile e la qualità della vita;  accrescere la consapevolezza della cittadinanza in merito alle tematiche ambientali collegate alla mobilità; presentare proposte alternative e sostenibili per i cittadini e ottenere da questi un utile feedback”.

Primo firmatario della petizione, il candidato sindaco Paolo Piffer che commenta: “Ermanno con la sua Cicloffocina mobile offre un servizio importantissimo alla città incentivando l’utilizzo della bicicletta e promuovendo la cultura della sostenibilità ambientale. Sarebbe davvero grave se fosse messo nelle condizioni di non poter più lavorare”

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