Monza. Abbattere le barriere architettoniche e rendere, finalmente, l’Arengario accessibile a tutti. Il monumento simbolo della città di Teodolinda proprio in questi giorni è sotto i raggi x della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio. Da tempo agli onori delle cronache cittadine a causa della sua inaccessibilità strutturale alle persone con disabilità fisica, ora si lavora al progetto per la sua riapertura a mostre ed eventi culturali.
Più volte annunciato dall’Amministrazione monzese, che proprio per l’Arengario è stata al centro di una accesa discussione con LEDHA (che aveva anche presentato un ricorso in Tribunale), ora l’ascensore è allo studio di fattibilità.
ARENGARIO ACCESSIBILE A TUTTI: IL PROGETTO
Le prime analisi strutturali, statiche e funzionali del monumento del 1200, mediante anche l’ausilio di droni, sono state avviate qualche mese fa e si concluderanno questa estate. “L’obiettivo è rendere di nuovo fruibile gli spazi espositivi dopo gli opportuni interventi necessari all’inserimento di un impianto di ascensore e all’abbattimento delle barriere architettoniche” spiega sull’informatore cittadino, “Tua Monza, il vicensindaco Simone Villa. “In prima battuta sono state effettuate alcune prove di idoneità statica e di tenuta della torre per l‘installazione dell’ascensore esterno. Si procederà inoltre con i lavori di consolidamento del pavimento per aumentare la portata in vista delle installazioni che saranno ospitate, garantendo così la massima sicurezza”.
INDAGINI IN VISTA DELLA METROPOLITANA
Simone Villa accenna, inoltre, al futuro passaggio della metropolitana in centro a Monza. “Saranno eseguite anche alcune indagini geognostiche a campione nel sottosuolo per verificare la composizione del terreno anche alla luce della progettazione del tunnel della metro Lilla MM5 che attraverserà la città. Le previsioni attuali attestano lo scavo a circa 40 metri di profondità, ma è necessario assicurare la messa in campo di tutti gli accorgimenti affinché le vibrazioni non influiscano sulla staticità dello storico edificio”.
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