Due inaugurazioni

Mezzago, pronta a partire la Sagra dell’Asparago Rosa. E la polemica è servita

Due tavolate: venerdì la cena d'apertura organizzata dall'Amministrazione comunale, sabato il pranzo inaugurale curato dalla Pro Loco

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Sono numerose le ricette per gustare l'asparago rosa di Mezzago, anche come contorno alla carne

Mezzago. Vigilia movimentata per la celebre Sagra dell’Asparago Rosa di Mezzago, la 62esima edizione di uno degli appuntamenti gastronomici più tipici e partecipati della Brianza Est pronta a partire il prossimo fine settimana. E nonostante sia un evento che, finalmente, si lascia alle spalle le due difficili annate condizionate dall’epidemia che ha obbligato nel 2020 ad annullare tutto nel 60esimo anniversario e nel 2021 l’ha limitata a una versione “da asporto”, quest’anno i tipici asparagi rosa rischiano di non essere gustosi per tutti allo stesso modo perché serviti su due tavoli separati. Uno dell’Amministrazione comunale che promuove la Sagra e l’altro della Pro Loco che la organizza.

Due ricette diverse per i preparativi del grande evento di Mezzago che nelle scorse settimane non sono riuscite ad amalgamarsi al punto che quest’anno la Sagra avrà due inaugurazioni a seconda del “cuoco” di riferimento. Venerdì sera ci sarà la cena d’apertura della 62esima Sagra Cittadina organizzata dall’Amministrazione comunale alla “Trattoria dell’Asparago Rosa” allestita da Vivi Mezzago nell’oratorio di San Luigi, così come sabato a mezzogiorno ci sarà il pranzo inaugurale nel “Ristorante della Sagra dell’Asparago Rosa” allestito dalla Pro Loco nella tradizionale sede di Palazzo Archinti.

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L'ex sindaco di Mezzago Giorgio Monti durante una delle passate edizioni della Sagra dell'Asparago Rosa

Ce n’è abbastanza per avviare una polemica in paese con anche i due principali schieramenti politici del municipio pronti a indicare le responsabilità di questa situazione. “Da 30 anni la Sagra viene fatta dalla Pro Loco in collaborazione con il Comune, mentre quest’anno appare evidente che i rapporti non sono più quelli di prima – commenta Giorgio Monti, ex sindaco e capogruppo di Mezzago Democratica – Non so perché si sia arrivati a questo punto, con posizioni che si sono allontanate, ma trovo strano che un’Amministrazione comunale chieda alle associazioni di partecipare alla Sagra senza però permettere di usare il nome “ristorante della Sagra dell’Asparago Rosa” che è quello che ha sempre usato la Pro Loco. Mettere questo divieto crea difficoltà e divisioni su un’esperienza come la Sagra che invece negli anni è sempre stata un’occasione per unire le varie realtà del territorio in un evento caratterizzato dall’impegno di tanti volontari anche di diverse provenienze. Prima non c’erano questi problemi – conclude l’ex sindaco -: sembra solo un modo per togliere protagonismo a una delle realtà comunitarie più significative del territorio e per dare più centralità all’Amministrazione comunale”.

Il riferimento fatto da Monti è alla comunicazione diffusa il 2 aprile dal Comune per raccogliere le adesioni ufficiali alla partecipazione alla Sagra da parte di associazioni, ristoratori e realtà del territorio: nel modulo comunale da compilare è stato specificato “non sono ammesse definizioni generiche come Ristorante della Sagra dell’Asparago Rosa”, che è il nome usato nelle passate edizioni da Pro Loco per il suo servizio a Palazzo Archinti.

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Il sindaco di Mezzago Massimiliano Rivabeni

Non ci sta il sindaco Massimiliano Rivabeni che replica al consigliere di opposizione partendo dal ricordare che proprio da Amministrazioni prima della sua è stata firmata la convenzione con cui il Comune chiede a Pro Loco di organizzare la Sagra che “non è un’esclusiva di nessuno e non è solo a Palazzo Archinti. La Sagra è di tutti – dice Rivabeni – e proprio dal paese è arrivata la richiesta di aprire la partecipazione a tutti con pari dignità. Ci siamo fatti promotori di questo verso Pro Loco ma c’è stata freddezza. Fin dalla prima edizione il raccolto dell’asparago rosa è stata l’occasione di una festa per tutti i mezzaghesi ed è ancora lo spirito della Sagra quello di non escludere nessuno. Abbiamo fatto la comunicazione comunale per aprire la Sagra a tutti gli attori del territorio interessati, anche per far riavvicinare quelle realtà della ristorazione locale che negli ultimi anni si erano allontanate dal modo con cui era organizzata la Sagra. L’obiettivo del Comune è che sia una festa del paese per tutti, dove tutti possono partecipare nel rispetto delle regole e in modo uguale”.

Intanto, che sia con la cena d’apertura di venerdì o col pranzo inaugurale di sabato, inizia la grande festa di primavera che animerà Mezzago fino al 23 maggio all’insegna del gusto del suo prodotto più tipico, buono in tutti i modi con cui è servito.

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