Cronaca

“Pubblicizzava” la droga ai suoi clienti via WhatsApp: condannato

1.400 messaggi su Whatsapp per "invitare" i clienti a rifornirsi di droga da lui e dai suoi complici.

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1.400 messaggi su Whatsapp per “invitare” i clienti a rifornirsi di droga da lui e dai suoi complici. Il gup di Milano, Guido Salvini, ha condannato con rito abbreviato un 37enne marocchino, a 18 anni di reclusione perchè accusato di essere a capo di uno dei tre gruppi di spacciatori attivi del bosco della droga di Lainate (Milano). Il giudice, inoltre, ha emesso altre tre condanne in abbreviato e otto sentenze di patteggiamento.

L’inchiesta dei carabinieri di Monza e di Milano, coordinate dal pm della Dda Gianluca Prisco, era culminata nel maggio 2021 con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 32 pregiudicati (22 di origine marocchina, due tunisini e sei italiani) accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di cocaina, eroina, hashish e marijuana, resistenza a pubblico ufficiale, ricettazione di auto e armi ed evasione.

Tutto è cominciato nel 2016. Le indagini sono scattate quando una ragazza, dopo aver acquistato una dose di cocaina, era stata bloccata e poi ripetutamente palpeggiata dagli spacciatori nordafricani, che nell’occasione erano anche armati di pistola.  I militari dell’Arma dei Carabinieri sono così arrivati a sgominare tre bande di pusher magrebini, che avevano monopolizzato le aree boschive di via Garbagnate, via Lura e via Trattati di Roma, nel comune di Lainate.

 

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