Cronaca

Delitto di Aicurzio: “Canticchiava, l’ho presa a pugni e calci”. Così è morta Fabiola Colnaghi

Il ragazzo, ascoltato nella caserma di Vimercate dal Sostituto Procuratore Marco Santini, ora si trova in carcere e per lui si valuta una perizia psichiatrica.

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Aicurzio.Stava canticchiando, mi sentivo incompreso“. Alla base del delitto una depressione, così il figlio di Fabiola Colnaghi, la casalinga 57enne, uccisa lo scorso 21 aprile ad Aicurzio, avrebbe spiegato agli inquirenti il suo gesto. Un raptus improvviso culminato in tragedia. Mamma e figlio, soli nella loro casa di via della Vittoria 6: lei era intenta a rassettare canticchiando quando il 23enne ha perso la testa. Uno spintone contro l’armadio, un pugno in faccia. A terra non l’ha risparmiata: calci e pugni al volto fino ad ucciderla. A confessare quanto accaduto è stato lui stesso ai Carabinieri di Vimercate, agli ordini del Maggiore Mario Amengoni.

DOPO LA VIOLENZA, “LE HO TAGLIATO I CAPELLI E SCRITTO ADDOSSO UNA PAROLACCIA”

Venite, ho litigato con mia madre“: queste le parole pronunciate all’operatore del 112 che lo ha assistito fino all’arrivo in casa dei Carabinieri. Ad indicare il cadavere ai militari sarebbe stato lui stesso. Fabiola giaceva a terra in corridoio ormai priva di vita.

Il ragazzo, ascoltato nella caserma di Vimercate dal Sostituto Procuratore, Marco Santini, ora si trova in carcere e per lui si valuta una perizia psichiatrica. “Dopo sono andato in bagno ho preso una bottiglietta a caso, era candeggina, e gliela ho versata addosso. Poi le ho tagliato i capelli e con un pennarello le ho scritto sugli arti inferiori una parolaccia” avrebbe rivelato il giovane agli inquirenti.

omicidio Aicurzio

IL PAESE SCONVOLTO

Celibe, disoccupato, mai un problema con la legge: da qualche tempo soffriva di depressione e per questo era seguito insieme alla madre. Ad Aicurzio, borgo brianzolo di appena 2mila anime, sono tutti sconvolti. Fabiola Colnaghi era conosciuta e stimata da tutti. I suoi compaesani, così come il sindaco Matteo Baraggia, la descrivono come una donna solare e molto dolce.  “Fabiola era nata e cresciuta ad Aicurzio. La famiglia era nota a tutti, sono a dir poco sconvolto – ha spiegato ad MBNews Baraggia – Il paese è piccolo ci si conosce tutti. Una tragedia che colpisce l’intera comunità. La famiglia non era problematica: lei era una donna molto serena”.

Rimasta vedova ormai da qualche tempo, era madre di tre figli, di cui il 23enne che viveva con lei in via della Vittoria. Al termine di tutti gli accertamenti il giovane è stato portato nel carcere di Monza in attesa di rispondere dell’accusa di omicidio.

 

 

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