Accertamenti

Agrate, gelati scaduti a mensa: 15 alunni si sentono male

A spiegare quanto accaduto giovedì 28 aprile, con una nota stampa ufficiale, nel plesso scolastico di via Battisti è l'Amministrazione comunale di Agrate Brianza. 

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- Foto d'Archivio

Agrate Brianza. Gelati scaduti serviti nella mensa della scuola. 15 bambini accusano malessere e disturbi gastrointestinali: avviati gli accertamenti. A spiegare quanto accaduto giovedì 28 aprile, con una nota stampa ufficiale, nel plesso scolastico di via Battisti è l’Amministrazione comunale di Agrate Brianza. 

“Nella giornata di giovedì 28 aprile, presso il refettorio al piano seminterrato del plesso di via Battisti, alcune maestre della scuola primaria hanno rilevato che alcuni gelati confezionati, somministrati direttamente ai tavoli dal personale della ditta appaltatrice del servizio, recavano un’indicazione di scadenza al mese di settembre 2021. In base alla ricostruzione dei fatti, come emersa in prima battuta e come circostanziata ulteriormente a distanza di alcune ore dall’episodio, il disservizio ha riguardato effettivamente il solo plesso Battisti e il solo refettorio indicato” spiegano dal Comune. 

Dopo il gelato 15 bambini con malessere e disturbi gastrointestinali

Sono state una trentina le coppette di gelato scadute complessivamente somministrate, su circa 400 distribuite nel medesimo plesso, e di queste solo una quindicina quelle consumate interamente o parzialmente da altrettanti alunni di una classe quarta della primaria. Questi stessi alunni hanno poi accusato, nelle ore successive al pranzo, malessere e disturbi gastrointestinali.

“La notizia dell’accaduto è pervenuta dall’Istituto Comprensivo all’Ufficio Pubblica Istruzione del Comune, committente dell’appalto del servizio di ristorazione scolastica, nel primo pomeriggio del 28 aprile. Effettuati i primi riscontri, il Comune ha provveduto subito a contestare formalmente il disservizio all’azienda, con richiesta di controdeduzioni entro tempi ristretti per l’applicazione delle sanzioni commisurate alla fattispecie contestata previste nel capitolato di appalto. A presidio della sicurezza igienico-sanitaria della filiera di preparazione e fornitura dei pasti e a tutela degli utenti del servizio, il Comune ha inoltrato formale segnalazione dell’accaduto al Dipartimento territoriale Igiene e Prevenzione sanitaria dell’ATS Brianza per richiedere le verifiche di competenza sull’episodio occorso” prosegue la nota stampa ufficiale.

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Simone Sironi: “Un episodio grave”

“Sono stato tempestivamente informato dell’accaduto dagli Uffici comunali e, insieme con l’assessore alla Pubblica Istruzione Claudio Galli, abbiamo presidiato gli sviluppi della vicenda, con particolare attenzione a che fosse esclusa ogni conseguenza importante per la salute dei bambini coinvolti – dichiara il Sindaco Simone Sironi – Da quanto appreso nelle ore successive all’evento e, ancora, nella mattina seguente, i casi di malessere registrati fortunatamente sono apparsi risolti. Premesso tutto questo, quello che è accaduto resta un episodio grave. La ristorazione scolastica è un servizio importante, perché riguarda centinaia di famiglie e incide sull’equilibrio e sull’educazione alimentare dei nostri figli, e delicato, perché si rivolge a un’utenza sensibile, quali sono i minori. È un servizio ampiamento tutelato dalle norme di settore e fortemente presidiato sotto il profilo contrattuale, ambito, quest’ultimo, rispetto al quale il Comune farà certamente valere, presso l’appaltatore, ogni misura utile a pesare gravità e responsabilità dell’episodio occorso e ad adottare i passi conseguenti”.

Claudio Galli, assessore alla Pubblica Istruzione, aggiunge: “Ho ricevuto numerose richieste di informazione e molte comprensibili rimostranze per l’accaduto. Nel rassicurare le famiglie circa la ridimensionata entità dell’episodio, circoscritto a poche decine di confezioni scadute somministrate, non posso che rilevare, in linea con il Sindaco, la gravità della disattenzione occorsa. L’appalto della mensa scolastica, recentemente rinnovato, è sottoposto a controlli di qualità costanti, ulteriormente rafforzati grazie a un protocollo operativo aggiuntivo attivato da gennaio. Pur in questo contesto di attenzione diffusa e puntuale attivato dall’Ufficio e dal tecnologo incaricato, si è verificata questa mancanza i cui contorni, organizzativi e igienico-sanitari, attendiamo di chiarire in questi prossimi giorni”.

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