Sicurezza

Carabinieri di Lissone da ora collegati all’impianto di videosorveglianza della Polizia locale

I Carabinieri di stanza a Lissone potranno visionare in tempo reale i filmati registrati dalle 154 telecamere attive sul territorio comunale.

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È stata attivata oggi, mercoledì 16 marzo, la nuova postazione client nella sede dei Carabinieri di Lissone. Significa che da ora in poi anche gli uomini e le donne dell’Arma potranno avere immediato e libero accesso al sistema di videosorveglianza gestito presso il comando della Polizia Locale.

I Carabinieri di stanza a Lissone potranno visionare in tempo reale i filmati registrati dalle 154 telecamere attive sul territorio comunale.

“Da quando sono arrivato a Lissone il sistema di videosorveglianza ha subito diverse modifiche – ha spiegato il comandante della Polizia locale, Matteo Caimi -. L’ultimo cambiamento riguarda la sostituzione delle antenne collocate sul campanile della chiesa prepositurale dei Santi Pietro e Paolo”.

I lavori di restauro in corso alla torre campanaria hanno richiesto la rimozione della metà delle antenne presenti. Delle sedici collocate in precedenza ne sono state lasciate solo otto. “Questo significa che quelle rimaste sono state necessariamente potenziate, quindi si è provveduto alla sostituzione delle otto attualmente in funzione”, precisa Caimi.

I lavori di rimozione delle vecchie antenne e di installazione del nuovo impianto ha richiesto un po’ di tempo e da mercoledì 16 marzo il sistema è pienamente operativo. I militari da ora potranno quindi visionare direttamente i filmati in caso di necessità o per lo svolgimento delle indagini, senza più dover chiedere l’invio degli stessi agli agenti della Locale.

Così è stato fatto anche recentemente, in occasione dei furti delle statue di bronzo trafugate da alcune tombe del cimitero cittadino. In quel caso le immagini catturate dalle tre telecamere collocate all’interno del campo santo, due all’interno e una puntata sull’ingresso principale, sono state isolate dagli agenti della Polizia locale e inviate ai Carabinieri per lo svolgimento delle indagini.

“Noi non abbiamo visionato direttamente i filmati ma li abbiamo inviati, come richiesto, ai Carabinieri. Al momento non sappiamo nulla riguardo alle indagini che sono ancora in corso”.

È lo stesso comandante Caimi però a riferire di “un punto d’ombra presente all’interno del cimitero”. Si tratta di un ingresso secondario, un passo carraio in via Leopardi utilizzato solitamente per il passaggio dei mezzi da lavoro per le manutenzioni dentro il cimitero. “È possibile, ma è un’ipotesi da verificare, che i ladri possano essere entrati proprio da quel cancello, anche perché altrimenti qualcuno li avrebbe notati mentre portavano fuori le statue rubate alle tombe”.

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