Il servizio

Profughi ucraini, la Cgil di Monza e Brianza per l’accoglienza

Il sindacato ha realizzato una pagina web che mette insieme, anche in lingua, tutte le informazioni utili a chi scappa dalla guerra e arriva nel nostro territorio. La richiesta è che la Prefettura coordini la rete della solidarietà.

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Monza. Immaginate di dover abbandonare la vostra casa e la vostra città per fuggire in un altro Paese e vivere in una nuova realtà. Per giunta senza sapere nemmeno per quanto tempo. Sicuramente vorreste trovare un rifugio sicuro, persone che sappiano accogliervi e aiutarvi. Tutto questo è quello di cui hanno bisogno i circa 2mila profughi ucraini che, in fuga dalla sanguinosa guerra contro la Russia, sono già arrivati nel nostro territorio.

La Cgil di Monza e Brianza ha deciso di fare la propria parte al fianco di persone, in maggioranza donne e bambini, che, oltre al terrore per le brutture di un conflitto armato, devono superare anche lo spaesamento di doversi ambientare in luoghi che non conoscono.

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COORDINARE GLI AIUTI

“Abbiamo pensato di realizzare una pagina sul nostro sito web in cui sono raccolte, tradotte anche in lingua ucraina grazie ad una funzionaria del Patronato Inca, tutte le informazioni utili per aiutare i profughi” spiega Luca Mandreoli, Responsabile dell’Area migranti e Politiche sociali della Cgil di Monza e Brianza.

“Abbiamo messo insieme, ad esempio, i riferimenti della Polizia Locale presso la quale presentare la dichiarazione di ospitalità oppure i contatti del Consolato generale dell’Ucraina a Milano – continua – ci sono anche le indicazioni della Questura di Monza per ottenere il permesso di soggiorno per protezione temporanea e dell’Ats per tutto quello che riguarda la salute, il tampone Covid e l’eventuale vaccino”.

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Luca Mandreoli

Lo Sportello dell’Area migranti e Politiche sociali della Cgil di Monza e Brianza è impegnato in queste settimane anche in un lavoro di contatto diretto con i profughi ucraini. “Arrivano da noi per lo più accompagnati dai parenti che li stanno ospitando a Monza e in Brianza – afferma Mandreoli – noi forniamo orientamento e assistenza su tutte le procedure sanitarie e amministrative da mettere in atto”.

“Inoltre la nostra associazione di promozione sociale “Diritti Insieme”, che da anni si occupa proprio di accoglienza, inclusione culturale e sociale, tutela dei diritti dei migranti presenti sul territorio della provincia di Monza e della Brianza, sta organizzando, insieme ad altre realtà locali, un corso base di lingua italiana” continua.

FARE RETE

La Cgil di Monza e Brianza, insieme alla Cisl e alla Uil, alla Rti (Raggruppamento temporaneo d’impresa) Bonvena, a cui dal 2014, sul fronte dell’accoglienza, aderiscono diverse organizzazioni, cooperative sociali, associazioni ed enti, e a Brianza Accogliente e Solidale, si sta impegnando per riaccendere i motori dell’accoglienza diffusa per l’inclusione sociale dei migranti.

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“È già attiva una rete di soggetti che dall’emergenza Nord Africa del 2011 ha costruito un sistema di accoglienza diffusa che negli anni è stato ampliato grazie alla collaborazione delle istituzioni, degli attori del terzo settore, delle organizzazioni sindacali e di privati cittadini solidali – si legge in un comunicato congiunto – la Brianza è quindi già pronta a fare la sua parte per accogliere chi fugge dai conflitti, a fornire quanto necessario per ritrovare stabilità (vitto e alloggio) e un minimo di serenità e a garantire percorsi di integrazione”.

L’obiettivo di un modello di accoglienza sistematico, che sappia andare al di là dell’iniziale spontaneismo solidale, frutto soprattutto dell’impegno dei singoli cittadini, va ben oltre. L’intento, infatti, è garantire opportunità e diritti uguali a tutti coloro che arrivano nel nostro territorio ed essere capaci, in una visione a medio lungo termine, di unire solidarietà e competenza.

“Un’accoglienza diffusa non significa unicamente solo “casa”, ma prevede l’attivazione naturale e solidale delle reti locali delle associazioni, degli enti di formazione, scuole, sindacati, così da favorire un inserimento nel tessuto sociale” continua il comunicato.

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Matteo Casiraghi

LA PROPOSTA

La Prefettura di Monza, che in quanto organo periferico del Ministero dell’Interno, è il primo baluardo del Governo nazionale sul territorio locale, è in questa fase in prima linea sulla questione dei migranti ucraini.

“Noi, come sindacato, chiediamo che la Prefettura si faccia promotrice del coordinamento di tutto quanto riguarda l’accoglienza degli ucraini”, aggiunge Matteo Casiraghi, segretario della Cgil di Monza e Brianza.

“Esiste già il Consiglio territoriale dell’immigrazione che vede presenti tutti i soggetti coinvolti su questa materia, compreso il mondo della scuola e del terzo settore, e secondo noi è la sede adatta per affrontare nel miglior modo possibile anche questa crisi umanitaria dell’Ucraina” conclude Casiraghi.

La ricerca della pace, del resto, non è solo lo stop alla guerra, ma passa anche attraverso la capacità di mettere insieme le forze di chi vuole dare il proprio contributo concreto per la convivenza pacifica tra Paesi e popoli diversi.

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