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Monza, Regolamento Consulte in Commissione consiliare: le opposizioni attaccano il Comune

Lo strumento di partecipazione dei cittadini, dopo un lungo dibattito, approda a piazza Trento e Trieste che dovrebbe approvarlo entro fine mese. Diversi i temi di discussione. Dall'urbanistica al bilancio partecipativo.

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Monza. La campagna elettorale per le amministrative, che dovrebbero svolgersi tra fine maggio ed inizio giugno, è appena cominciata sul serio. Con il risultato delle primarie della coalizione di centrosinistra, che hanno incoronato Paolo Pilotto come candidato sindaco, e l’annuncio di Elisabetta Bardone come candidata del Movimento 5 Stelle, che si aggiungono all’attuale sindaco, Dario Allevi e a Paolo Piffer, sono per il momento quattro gli aspiranti alla poltrona di primo cittadino di Monza.

Nelle prossime settimane ci sarà modo per i diversi schieramenti in campo di presentare programmi, sottolineare differenze e annunciare idee per il futuro del capoluogo della Brianza. Intanto, però, da oggi, 15 marzo, si accende un terreno di discussione che potrebbe diventare oggetto di contrasto anche nella campagna elettorale per le amministrative.

Il nuovo Regolamento delle Consulte di quartiere di Monza approda, infatti, in Commissione consiliare. Tra il 21 e il 28 marzo, poi, come ci annuncia l’assessore comunale alla Partecipazione, Andrea Arbizzoni, questo strumento che, in qualche modo, stabilisce tempi e modalità in cui i cittadini possono fattivamente contribuire alla vita sociale e culturale della comunità, arriverà in Consiglio Comunale.

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Andrea Arbizzoni

IL PERCORSO

La strada del nuovo Regolamento delle Consulte, per il quale l’amministrazione si è affidata alla consulenza di Labsus, sin qui è stata già lunga e tortuosa. Numerose, infatti, le divergenze tra il Comune di Monza e le stesse Consulte, che prima hanno chiesto e ottenuto un confronto più ampio, poi, anche attraverso un documento ufficiale, hanno messo sul piatto diverse questioni.

Dagli ambiti d’azione delle Consulte al loro potere di spesa, dalla definizione dei Patti di cittadinanza e di collaborazione alla creazione della figura del cosiddetto “supervisore”, fino alla durata del mandato dei coordinatori con i meccanismi di sfiducia e di democrazia interna.

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Gli incontri delle scorse settimane tra il Comune e i referenti di questi organismi di partecipazione dei cittadini sembrano aver avvicinato le parti. Anche se sulla scelta di escludere l’urbanistica tra gli ambiti di interesse delle Consulte, sulla scomparsa del bilancio partecipativo, ad esempio, le posizioni restano distanti.

Si vedrà se in Commissione consiliare ci sarà spazio per accogliere alcuni emendamenti che possano modificare il testo attuale del nuovo Regolamento delle Consulte redatto dal Comune. Le forze di opposizione alla maggioranza di centrodestra sembrano pronte ad esprimere la propria contrarietà.

LA POSIZIONE DEL COMUNE

L’assessore comunale alla Partecipazione rivendica la capacità di ascolto mostrata sin qui da Piazza Trento e Trieste e disegna una situazione che, al momento, vedrebbe un sostanziale accordo con quasi tutte le dieci Consulte di quartiere di Monza.

“Sono state presentate nei mesi scorsi 169 osservazioni, poi accorpate in 85 e di queste ne abbiamo accolte il 40% – afferma Arbizzoni – restano il parere decisamente contrario della Consulta di San Fruttuoso che, nonostante gli incontri con i Coordinatori, ha riproposto un altro tipo di Regolamento e alcune idee diverse da parte della Consulta Libertà. Sono fiducioso per i passaggi in Commissione consiliare e in Consiglio comunale”.

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“Abbiamo allargato gli ambiti d’azione delle Consulte che fino ad ora potevano occuparsi solo di educazione, sociale e cultura – continua – il nuovo Regolamento aggiunge le opere pubbliche, l’ambiente e lo sport, ma non l’urbanistica, come chiedeva qualcuno, perché è una materia già inserita nello strumento delle Città nelle città e trattata con i corpi intermedi della società”.

Se all’accusa che le Consulte potranno esprimere pareri non vincolanti solo quando richiesto dall’amministrazione, l’assessore risponde seccamente con “abbiamo lasciato quello che c’era nel precedente Regolamento”, si registra un’apertura ad eventuali cambiamenti futuri.

“Ritengo fosse necessario cominciare a fare delle modifiche rispetto al vecchio Regolamento, anche perché era sostanzialmente superato e presentava la presenza di figure, come i facilitatori, che ora non ci sono più – spiega Arbizzoni – non esiste, comunque, una fase di sperimentazione, siamo pronti a cambiare il nuovo Regolamento, se necessario, anche fra un mese e anche per un solo articolo”.

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Egidio Riva

IL PD

Egidio Riva, consigliere comunale del Partito Democratico, di cui è stato fino a pochi mesi fa anche capogruppo, è in Commissione consiliare. E sul nuovo Regolamento delle Consulte ha idee chiare e negative.

“Le Consulte come pensate dal centrosinistra avevano un progetto di partecipazione piena dei cittadini alla vita politica della città attraverso principi di lealtà, trasparenza, inclusività e responsabilità” afferma. “L’attuale amministrazione di centrodestra, invece, ha prima svuotato nella sostanza questo meccanismo privando le Consulte delle risorse del bilancio partecipativo e limitandone le funzioni – continua – ora lo svuota anche nella forma perché di fatto le Consulte diventano un organo che conterà ben poco nella definizione della politica, della vita culturale e sociale dei quartieri”.

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Francesca Pontani

ITALIA VIVA

Per Francesca Pontani, consigliera comunale monzese del partito fondato da Matteo Renzi, il nuovo Regolamento delle Consulte presenta quattro pecche: “In primis esautora le consulte dalla possibilità di esprimere un parere sui provvedimenti urbanistici e non che vengono presi dall’Amministrazione – afferma – poi non tiene assolutamente in conto la possibilità di un meccanismo per l’elezione dei cittadini attivi in modo da avere una rappresentatività”.

“Inoltre limita l’azione propositiva delle Consulte e la capacità di segnalare tempestivamente ciò che nei quartieri necessita di rapido intervento da parte dell’amministrazione – continua – infine elimina ogni riferimento al Bilancio partecipato e un meccanismo che veda le Consulte coinvolte nella decisione delle risorse investite in quartiere”.

L’obiettivo dell’esponente locale di Italia Viva, che presenterà in Consiglio comunale diversi emendamenti, è fare in modo che le Consulte diventino il primo punto di interlocuzione dei cittadini con l’Amministrazione Comunale.

“Come proposta un po’ provocatoria ci piacerebbe anche che per ogni Consulta venisse nominato, da parte del Sindaco in proporzione tra maggioranza e opposizione, un Consigliere comunale di riferimento – afferma Pontani – questo permetterebbe di avere un contatto diretto tra Consulte e Consiglio Comunale. Un contatto amministrativo non partitico”.

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Paolo Piffer

CIVICAMENTE

Anche su un tema così caldo e sentito, di cui si parla da mesi, Paolo Piffer, consigliere comunale a Monza dal 2012 e nella prossima tornata per le amministrative candidato sindaco per la terza volta con il suo progetto politico, Civicamente, non perde la sua consueta verve di estraneità al sistema dei partiti.

“Da quando si sono create le Consulte, i partiti al governo hanno provato a trasformarle in presidi sul territorio a fini elettorali – afferma – sia l’amministrazione Scanagatti che quella di Allevi non sono mai state davvero interessate alla partecipazione”.

“Cercheremo di modificare con emendamenti il regolamento delle Consulte per valorizzarle e riconoscergli il giusto ruolo nei processi democratici cittadini” annuncia Piffer.

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