Attualità

La carenza dei medici di base torna a scaldare gli animi dei politici brianzoli

L’attacco della sinistra e delle liste civiche brianzole nasce dalla scelta del partito di Salvini di organizzare nei comuni brianzoli una raccolta firme per la mancanza di medici di Medicina generale.

Medici di base

La problematica della carenza dei medici torna a scaldare gli animi della politica brianzola. Proprio in queste ore si sta assistendo al teatrino dello scarica barile tra Regione e Governo, teatrino che vede contrapposti da una parte la Lega e dall’altra il Pd e le liste civiche. Il nuovo scontro politico nasce dalla scelta del partito di Salvini di organizzare nei comuni brianzoli una raccolta firme per la mancanza di medici di Medina generale.

LA RACCOLTA FIRME

“Decine di gazebo in oltre trenta Comuni brianzoli sono il segno tangibile di una grande mobilitazione, cui ne seguirà un’altra nel prossimo fine settimana, per continuare una giusta battaglia sulla carenza dei medici di base in tutto il territorio lombardo, un problema molto sentito anche in Brianza -racconta il commissario provinciale della Lega Monza e Brianza, Andrea Villa.-. Negli ultimi dieci anni sono stati tagliati circa mille medici portando la Lombardia ad essere la Regione con meno medici di famiglia in Italia in proporzione agli abitanti, questo per colpa dei Governi a trazione PD (Monti, Letta, Renzi, Gentiloni e Conte bis) che hanno inferto tagli per 37 miliardi di euro. Regione Lombardia ha fatto il massimo possibile nell’ambito delle sue possibilità per ovviare a questa carenza stanziando 2 miliardi di euro per il potenziamento della medicina territoriale. Ricordo però – prosegue Villa – che la gestione dei medici compete direttamente al Ministero della Salute, e a lui è indirizzata la petizione promossa dalla Lega in tutta la Lombardia con ben 500 gazebo”.

I PRECEDENTI

Già nel luglio del 2021 il Consiglio Regionale della Lombardia aveva approvato con 64 voti favorevoli, 16 contrari e un astenuto, una mozione con primo firmatario Roberto Anelli capogruppo della Lega al Pirellone sulla carenza dei medici di base (leggi qua), che impegnava la Giunta a farsi portavoce presso il Governo, affinché si potessero incrementare i finanziamenti per le borse di studio, aumentare la quota di assistiti per ogni medicosemplificare l’accesso agli ambiti carenti di medici e rimodulare gli accessi alla facoltà di Medicina, tale da soddisfare le esigenze derivanti dalle attuali carenze.

Puntuale era arrivata, subito dopo la mozione della Lega, la risposta del Pd. “Per i medici di base è emergenza, ma la Regione non fa nulla di quello che dovrebbe e, come sempre, dà la colpa al Governo”. Aveva dichiarato il consigliere regionale e capodelegazione del Pd in Commissione sanità Samuele Astuti proprio a seguito della discussione e del voto in aula di due mozioni abbinate sul tema, della Lega e del Movimento 5 stelle e una del Pd stesso, bocciata dalla maggioranza.

I DATI

La mancanza di medici di medicina generale ha radici molto ben più profonde: in Lombardia sono attivi circa 6000 medici, ma più della metà, circa 3.200 nel prossimo quinquennio smetteranno di esercitare. Secondo il rapporto di Fondazione GIMBE assistiamo a un vero e proprio definanziamento alla spesa pubblica sul comparto sanitario. Un taglio di 37 miliardi di euro, 9 miliardi durante solo il Governo Letta. A partire dal 2010 lo Stato ha attribuito alla Lombardia un numero di nuovi medici di base inferiore ai pensionamenti, tagliando circa 1.000 medici in 10 anni e portando la Lombardia ad essere la regione con meno medici di famiglia in Italia.

NUOVA POLEMICA: L’ATTACCO DELLA RETE CIVICA BRIANZA

Ieri, a 8 mesi di distanza, è la Rete Civica Brianza a ritornare sull’argomento: “Grazie alla Lega in Lombardia mancano più di mille medici si famiglia. Dopo la fallimentare gestione della sanità lombarda la Lega si lamenta della mancanza dei medici di medicina generale e organizza un’opera di disinformazione con una raccolta firme di protesta. Che ipocrisia!”. Questa dichiarazione è frutto della pronta reazione delle liste civiche della Brianza che afferiscono alla Rete Civica Brianza che chiedono, che il problema sia affrontato seriamente: “Si stima che un milione e mezzo di lombardi siano senza medico di famiglia. In provincia di Monza e Brianza alla fine di luglio 2021 mancavano 55 medici di medicina generale, oggi la situazione si è anche aggravata. Bisognerebbe ampliare l’accesso al corso di laurea in medicina e chirurgia e a quello di formazione dei medici di famiglia e rendere più appetibile la professione del medico di medicina generale sollevando il medico da quelle incombenze prettamente burocratiche che assorbono molte delle energie dei nostri medici”.

LA REPLICA DELLA LEGA

“Evidentemente la raccolta firme organizzata dalla Lega non solo sta avendo successo ma ha centrato nel segno”, così Alessandro Corbetta, consigliere regionale leghista, che prosegue: “La Rete Civica Brianza che di civico ha ben poco ma di sinistra ha tanto, lancia accuse sconsiderate e fuori dalla realtà contro la Lega e la sanità lombarda -continua Corbetta- Se siamo in questa situazione, nella quale la mancanza dei medici di base è una vera e propria emergenza, la responsabilità è principalmente in capo ai governi nazionali di centro-sinistra degli anni scorsi. Per questo con la raccolta firme ci stiamo rivolgendo al ministro Speranza per chiedere provvedimenti concreti, fra cui l’ampliamento degli accessi alle facoltà di medicina, incentivi ad hoc e finanziamenti per le borse di studio”.

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