Salute

Finisce lo stato di emergenza Covid, ma resta la carenza dei medici di base. Da Limbiate a Misinto: “Pochi giovani in ambulatorio”

Il tema accende anche la polemica tra i partiti con il rimpallo di responsabilità.

carenza medici base
Dott. Luciano Camerra, medico di base di Limbiate

Ultimo giorno di marzo. Dopo due anni, oggi termina lo stato di emergenza per il Covid 19. Ma l’affanno di chi assiste quotidianamente migliaia di persone emerge ora con evidenza. Limbiate. Nell’ambulatorio medico di via dei Mille il telefono squilla senza sosta. Le segretarie prendono decine di appuntamenti mentre sistemano le ricette, i pazienti aspettano il proprio turno in fila mentre i medici visitano a ritmo serrato. La carenza dei medici di base ha radici lontane ma il problema si è acuito nei due anni di pandemia. “Ho accettato di seguire fino a duemila pazienti, oltre è impossibile”, racconta dott. Luciano Camerra, da quasi quarant’anni in ambulatorio. “A Limbiate eravamo 28 medici di medicina generale oggi siamo solo 15 perché chi è andato in pensione o si è ritirato e non è stato sostituito”. Nello stesso ambulatorio la dott.ssa Sabrina Bonsangue conferma: “Il poco personale rischia di compromettere il nostro lavoro”.

“POCHI GIOVANI MEDICI, TROPPA BUROCRAZIA”

Silvia Dubini, giovane medico di medicina generale di Misinto, assiste nel suo ambulatorio di Caronno circa 1600 pazienti. Pochi giovani decidono di specializzarsi in un ramo soffocato da lunghe procedure burocratiche che ostacolano il supporto medico e umano alle esigenze di ciascun paziente. Il ricambio generazionale va a rilento e la carenza è destinata a peggiorare nei prossimi anni. Secondo i dati regionali all’indomani del varo della riforma della sanità regionale, la Lombardia conta oggi 5.919 medici di base, tra provvisori (423) e titolari (5.496). La carenza oggi è stimata tra il 10 e il 15% ma è destinata ad aumentare nei prossimi anni quando oltre 2mila medici raggiungeranno l’età pensionabile. Entro il 2026 a mancare saranno quasi 3000 camici bianchi. Alle istituzioni, regionali e nazionali, la categoria chiede risposte e un piano credibile per i prossimi anni.

LO SCONTRO TRA PARTITI

Il tema accende la polemica tra i partiti con il rimpallo di responsabilità: la Lega ha promosso una raccolta firme per chiedere al ministero della salute più medici di famiglia e punta il dito contro i governi di centro-sinistra degli ultimi anni. Di contro il Pd ha lanciato la campagna “Sos Medici di base” e accusa Regione Lombardia guidata dal centro-destra di aver fatto continui tagli alla medicina del territorio. Il tema è oggetto della campagna in vista del doppio appuntamento dell’anno prossimo (elezioni politiche e regionali): nel frattempo però i pazienti attendono ancora una “ricetta” per risolvere il problema.

PROTESTA DEI CAMICI BIANCHI A MILANO

Sabato scorso, 500 medici di famiglia lombardi riuniti nel movimento “Coccarde Gialle” hanno manifestato a Milano. “Abbiamo condiviso un disagio comune, siamo pronti a scendere ancora in piazza perché il problema riguarda tutti”, dice la dott.ssa Tullia Mastropietro, medico di base nella bergamasca tra le organizzatrici della manifestazione.

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