Desio. Lettera al ladro delle offerte. Il Circolo Acli: “Se vuoi puoi unirti a noi, ti vogliamo già bene”

8 marzo 2022 | 18:29
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Desio. Lettera al ladro delle offerte. Il Circolo Acli: “Se vuoi puoi unirti a noi, ti vogliamo già bene”

Rubato il barattolo che conteneva le donazioni in denaro per l’Associazioni Regala un sorriso. Il presidente del Circolo ACLI di Desio scrive una lettera aperta all’autore del furto.

Desio.Rubato il barattolo che conteneva le donazioni in denaro per l’Associazioni Regala un sorriso. Il presidente del Circolo ACLI di Desio scrive una lettera aperta all’autore del furto.

Riceviamo e pubblichiamo la missiva

Caro amico,

sei venuto a trovarci presso la nostra sede ACLI, il nostro Circolo dedicato ad Achille Grandi posto nella via dove egli è morto e che porta il suo nome qui a Desio.

Sai chi è Achille Grandi? È stato fondatore delle nostre ACLI, sindacalista, attento ai lavoratori, anche a chi il lavoro l’aveva perso, alla gente che non sapeva come “tirare fine mese”.

Per questo esistono le ACLI. E per essere attenti ai più bisognosi, anche fuori confine.

Così, quando è scoppiata la Guerra in Ucraina, abbiamo pensato di lasciare in sede un barattolo di vetro trasparente dove ognuno di noi, volontari e lavoratori dipendenti delle ACLI di Desio, ha pensato di restituire qualcosa, frutto dei propri digiuni e delle proprie rinunce – che per alcuni di noi sono anche un gesto di fede – a favore di persone che in più di trent’anni abbiamo imparato a conoscere e alle quali abbiamo imparato a voler bene.

Sì, perché non sono “gli Ucraini che scappano dalla guerra”: queste persone hanno il volto dei figli, dei nipoti, degli sposi, dei fratelli e delle sorelle, dei genitori di persone che lavorano nella nostra Città, che si prendono cura delle nostre persone anziane, da loro accarezzate, sollevate, abbracciate. Pensa, questi amiche e amici ucraini a volte per i nostri anziani non hanno nemmeno dormito di notte.

Abbiamo cercato di ricordare queste persone divenuteci care e che stanno scappando da distruzione e morte, perdendo le loro case, lasciando forzosamente i loro cari, così come potevamo: con qualche contributo economico da destinare all’Associazione “Regala un sorriso” che tanto ha fatto per gli amici ucraini dal 1986, anno del disastro nucleare di Chernobyl.

Tu, caro amico, sei venuto a trovarci con le Tue difficoltà, magari con povertà che Ti trascini in mezzo a noi, con i Tuoi bisogni, forse con la vergogna di venire a chiedere da noi. Forse sei venuto da noi perché Ti vergogni di andare a chiedere aiuto al Centro di ascolto Caritas, dove certamente non Ti sarebbero stati negati pane, dignità e lavoro, magari anche qualche contributo economico se necessario, ma dove anche bisogna avere prima il coraggio di andare a riconoscere: “sono povero”. E questo non è facile, hai ragione. Noi a questa Tua difficoltà non siamo tanto abituati a pensare.

Così, hai visto un vaso trasparente con dentro qualche banconota, forse non Ti sei troppo premurato di leggere il cartello che spiegava a chi quei soldi erano destinati e hai pensato di prenderlo per Te o per Tua moglie o i Tuoi bimbi, senza chiedere: “posso, per favore?”.

Noi non vogliamo lasciarTi solo con i Tuoi quattro soldi che Ti sei portato via, magari con altrettanta vergogna, certo più giustificata.

Non vogliamo neanche che l’istinto clandestino di prendere senza chiedere prevalga sul gesto di generosità e solidarietà di tanti che hanno dato per chi scappa, soffre e cerca la vita, rischiando di morire.

Abbiamo pensato di rimettere in vista il barattolo e di riempirlo nuovamente dei soldi che conteneva prima. Non sono gli stessi soldi, perché sono nuovo denaro che tireremo fuori ancora dalle nostre tasche, magari rinunciando ancora a qualcosa e pregando il Padre nostro (anche Tuo!) di non far mai mancare il “pane quotidiano” a nessuno.

Se vuoi puoi unirti a noi.

Puoi avere la possibilità di far risplendere la Tua dignità – quella dignità che nemmeno la povertà più misera può toglierTi, nemmeno il peggior crimine può togliere a chi lo commette – mettendo in questo nuovo barattolo quel che hai preso nell’altro.

E anche Tu avrai dato, a questo punto, del Tuo – pensa!

Non è necessario che Tu lo faccia rivelandoTi. Puoi farlo anche nell’anonimato, perché non è facile riconoscere: “ho rubato”, come non è facile riconoscere: “sono povero e ho bisogno di Voi”.

Però la Tua dignità brillerebbe e… credi a noi, non Te ne andresti a mani vuote, non saresti lasciato solo, perché se è vero che Gesù ha promesso il “centuplo” a chi abbandona tutto per seguirlo, saremmo dei vigliacchi se Ti lasciassimo andare a mani vuote dopo che Tu avessi restituito tutto.

Bada! Restituito non a noi, ma ai nostri fratelli ucraini che cercano il pane e la vita, che perdono la casa e lasciano i propri cari, scappando dalle bombe e dai carri armati.

Caro amico, Ti aspettiamo.

E Ti vogliamo già bene!

Gli amici del Circolo ACLI di Desi