Cronaca

Calcio in pancia alla compagna incinta: “Morirai presto”. Arrestato

Aggredita dall'ex che non aveva accettato la fine della relazione: "Morirai presto, ringrazia che non ti ho ancora spaccato la testa".

Violenza sulle donne

Monza e Brianza. Aggredita dall’ex che non aveva accettato la fine della relazione: “Morirai presto, ringrazia che non ti ho ancora spaccato la testa“. Era stato attivato il “codice rosso” ma non aveva voluto denunciare. I carabinieri intervengono e lo arrestano: “Sono un Parà della Folgore, merito rispetto“. Già dopo i primi mesi dall’inizio della loro frequentazione la donna, una 42enne brianzola, si era accorta dei comportamenti anomali del compagno, un uomo di sei anni più giovane di lei, che a causa della smodata assunzione di alcol, talvolta associata anche a stupefacenti, aveva posto in essere comportamenti violenti tali da aver richiesto più volte l’intervento delle forze dell’ordine. Nonostante i comportamenti di lui, la storia tra i due era comunque andata avanti con l’allargamento del nucleo familiare grazie alla nascita di una bambina che, l’anno scorso, si è andata ad aggiungere a un’altra figlia, sempre minorenne, che la donna già aveva avuto.

Fino all’altro giorno non vi era mai stata una denuncia sui comportamenti violenti dell’uomo nonostante, l’anno scorso, in seguito all’ennesimo grave episodio violento, la 42enne fosse stata anche convocata in caserma dai carabinieri per raccontare i fatti e, nell’occasione, invitata dai militari a sporgere denuncia. In particolare, in quell’evento violento scaturito da una banale lite, la donna, ormai prossima al parto, era stata colpita dall’uomo con un calcio in pieno addome. Visto lo stato di gravidanza, impaurita per le possibili conseguenze del colpo ricevuto, si era subito recata in ospedale dove, fortunatamente, veniva constato che non erano sorte complicazioni per lei e per la bambina che portava in grembo. E proprio da questo episodio era partita una segnalazione che aveva permesso di attivare il “codice rosso” in relazione al quale la stessa era stata convocata dai carabinieri. Nonostante l’invito a denunciare dei militari, la donna aveva raccontato l’evento attenuando il comportamento dell’uomo credendo che avrebbe potuto farlo ragionare e trovare un accordo e pertanto aveva deciso di non denunciare, riservandosi eventualmente di farlo in un secondo momento.

Poi per qualche mese i due si erano riappacificati e l’uomo, il cui animo violento era stato probabilmente calmato dalla recente paternità, aveva fatto credere alla donna che fosse cambiato. Invece, già nel mese dicembre, a causa della continua assunzione di alcol, l’uomo aveva ripreso i propri comportamenti violenti tanto che la donna aveva deciso finalmente di troncare la relazione e allontanarlo da casa. 

Il 36enne però non aveva accettato la fine della relazione e continuava a perseguitare la donna. In un episodio, per entrare in casa, aveva addirittura forzato le tapparelle della finestra e in un altro ancora, in un parcheggio di un supermercato dove la donna aveva accettato di incontrarlo per fargli vedere la figlia, si era presentato in stato di ubriachezza e l’aveva aggradita tirandola per i capelli e mettendole le mani al collo.

L’altra sera, ancora una volta ubriaco, l’uomo si è nuovamente presentato a casa della donna e, vistosi negato l’accesso, dopo aver insistito con ripetute citofonate, ha sfondato la porta ed è entrato.

Immediatamente dopo però sono sopraggiunti i carabinieri della Stazione di Seveso che, allertati dalla chiamata della donna al “112”, si erano nel frattempo portati sul posto. Già mentre si avvicinavano all’ingresso i militari sentivano le urla dell’uomo e il pianto disperato della donna aggredita. Una volta entrati i militari hanno trovato la 42enne in lacrime con in mano ancora il cellulare con la chiamata aperta con l’operatore della centrale operativa dei carabinieri e il 36enne che la stava strattonando. Gli stessi hanno quindi subito bloccato l’uomo che, durante le fasi dell’arresto l’uomo, in completo delirio, ha anche asserito di meritare rispetto poiché sarebbe stato un parà della Folgore.

I militari, raccolta la denuncia della donna, hanno arrestato l’ex compagno per maltrattamenti contro familiari aggravati, minacce e percosse e lo hanno portato presso la Casa circondariale di Monza.

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.
commenta