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Arcore, tramontata l’ipotesi di trasformare l’asilo San Giuseppe in casa della Salute

Il sindaco Maurizio Bono ha segnalato alla Prefettura la struttura dell'asilo San Giuseppe come possibile area dove organizzare l'accoglienza dei profughi ucraini

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Arcore. L’ipotesi di diventare la prima casa della salute della Brianza che avrebbe risollevato e dato nuova luce all’ex asilo San Giuseppe sembrerebbe essere ormai tramontata. La grande struttura di via Tomaselli vive da ormai due anni un periodo di stallo. Da una parte l’annuncio in campagna elettorale del candidato sindaco centro sinistra Paola Palma circa la possibilità di trasformarlo in casa della salute e, dall’altra, l’impossibilità tecnica a rendere concreta questa idea spiegata dall’attuale sindaco Maurizio Bono.

Il primo cittadino ha infatti, di fatto, allontanato l’ipotesi sbandierata in campagna elettorale dall’esponente dell’ex Giunta Colombo circa la possibilità di trasformare l’asilo in un presidio sociosanitario di prossimità con ambulatori e uffici amministrativi. Le motivazioni sono sostanzialmente tecniche ed economiche in quanto, come spiegato dal sindaco, solo un edificio pubblico poteva essere candidato al progetto di Regione Lombardia circa la trasformazione in Casa della salute. E attualmente l’asilo san Giuseppe pubblico non è.

Lo scorso maggio era stato valutato da ATS come area idonea per un’ipotetica ubicazione della casa della salute ma lo scoglio burocratico circa la proprietà pubblica dello stabile sembrerebbe essere stato insormontabile per via della parte economica della vicenda. L’investimento che il Comune dovrebbe sostenere per acquistare lo stabile sarebbe di circa 3 milioni di euro.

Le precisazioni del sindaco Bono

L’asilo San Giuseppe non ha partecipato al progetto regionale relativo all’individuazione delle Case della Salute- ha precisato il sindaco Maurizio Bono-. Regione tramite ATS individua siti adatti ma che devono essere di proprietà pubblica e l’asilo san Giuseppe non lo è. Quindi non ha mai partecipato al bando regionale”.

Lo stabile è, infatti, ancora nelle mani della curatrice fallimentare. Il Comune avrebbe il diritto di prelazione nell’acquisto dell’immobile ma il costo renderebbe proibitiva l’operazione.

Non abbiamo i soldi per comprare l’asilo – ha commentato il sindaco di Arcore Maurizio Bono- e non c’è l’intenzione di farlo. La cifra si aggirerebbe infatti intorno ai 3 milioni di euro e l’intervento non sarebbe sostenibile anche perché attualmente non c’è un progetto scritto nero su bianco sull’asilo. Potremmo valutare l’acquisto solo se ATS mettesse per iscritto la progettualità riferita alla casa della salute e se avessimo i soldi necessari nelle casse comunali. Ma così non è“.

E se l’ipotesi riferita alla possibilità di trasformare l’asilo in Casa della Salute sembrerebbe quantomai lontana, il sindaco Maurizio Bono ha però segnalato alla Prefettura la struttura di via Tomaselli come possibile area dove organizzare l’accoglienza dei profughi ucraini.

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