Arcore. A maggio sarà un anno dal tragico incidente stradale che ha spezzato la vita della giovane Francesca, 31 anni, di Casatenovo, mamma di due bambini. Il tragico luogo dell’impatto, l’SP7 nel tratto di Via Monterosa incrocio con viale San Martino ad Arcore, non è ancora una strada sicura. A sostenerlo l’associazione 2NOVE9 – la onlus brianzola che da tempo segue e dà assistenza alle vittime della strada e alle loro famiglie – che in questi giorni ha scritto alla Prefettura di Monza e Brianza e al Comune di Arcore per conoscere lo stato dei lavori per la messa in sicurezza del tratto stradale.
“Sentiamo la necessità di ricevere aggiornamenti, effettuare proposte costruttive ma soprattutto far presente a chi di dovere che lo stato attuale dell’infrastruttura non può garantire la sicurezza di nessuno degli utenti della strada che vi transitano ogni giorno – spiega l’associazione. – Il sacrificio di Francesca dev’essere l’ultimo: non sono ammesse ulteriori deroghe in termini di vite umane”.
“Se l’infrastruttura rimane così altre persone vi perderanno la vita”
Difficile tenere il conto degli incidenti avvenuti negli anni in Via Monterosa ad Arcore. Secondo i dati ISTAT, ripresi da 2NOVE9, il tratto di strada prossimo all’incrocio con viale San Martino, è stato teatro di almeno dodici incidenti gravi accertati negli ultimi 10 anni. La onlus brianzola ha studiato la relazione stilata a seguito dei sopralluoghi successivi all’incidente che ha coinvolto la trentunenne di Casatenovo, mettendo in luce soprattutto come lo “spartitraffico centrale” posto all’intersezione, secondo l’associazione, è fonte di distrazione/ingombro per gli utenti della strada: sia per quelli diretti verso Villasanta sia per quelli in svolta verso viale San Martino. Inoltre, ha sottolineato la necessità di migliorare la segnaletica orizzontale e le luci di attraversamento.
“Il dato oggettivo che stiamo attenzionando non è un punto di vista personale o dell’associazione 2NOVE9, bensì è riferito al numero di incidenti gravi e di decessi lungo via Monterosa ed in particolare l’intersezione con viale San Martino, situazione questa già tristemente nota e riconosciuta da anni da tutte le istituzioni del territorio dai quali evince come gli stessi assessori competenti avessero già previsto risorse ed impegni da parte degli enti per le opere menzionate ma ad oggi non realizzate o non completate. L’unico dato certo è la pericolosità del tratto la quale è riconosciuta da tutti (istituzioni comprese) ma preoccupa l’assenza di risposte concrete verso gli utenti della strada per questo tratto di strada, a distanza di quasi un anno dal decesso della giovane mamma. Se l’infrastruttura rimane nelle medesime condizioni gli incidenti gravi presso l’intersezione continueranno a susseguirsi e prima o poi altre persone vi perderanno la vita“.
Le proposte della onlus
Secondo l’associazione per risolvere il problema servirebbe una rotatoria in prossimità dell’incrocio tra via Monterosa e viale San Martino (non è una novità, ne avevamo parlato qui). “Questa – spiega – non dovrà essere “a fagiolo”, soluzione infrastrutturale vetusta che oggi presenta un conto interessante in termini di incidentalità per le infrastrutture dove è stata realizzata”. Inoltre “bisogna chiudere le ultime due possibilità di svolta attualmente consentite e dirette alle realtà commerciali su lato stazione di servizio ESSO in quanto gli utenti della strada impegnerebbero la rotatoria realizzata anzichè arrivare fino a Peregallo”. Andrebbero infine apposti dei cordoli spartitraffico in materiale plastico o in gomma al posto della doppia striscia continua, supportati da un’apposita illuminazione.
L’associazione si è detta disponibile a collaborare con incontri per individuare le soluzioni più idonee.
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