Beneficenza

Da Arcore ai profughi ucraini, la carne del Mannarino ha anche un cuore

Il ristorante, che per il suo format originale si definisce più una "macelleria di quartiere con cucina", ha regalato dei pacchi di prodotti freschi ad alcune famiglie che sono scappate dalla guerra e sono ospitate a Monza e in Brianza.

Mannarino Ucraina

Arcore. Per capire la relatività del tempo e dello spazio non è obbligatorio studiare le teorie di Einstein. Basta molto meno, infatti, per rendersi conto, ad esempio, che la guerra tra Russia ed Ucraina è già adesso così vicina a noi, a Monza e alla Brianza. Quasi che possiamo toccarla con mano. Anzi, darle la mano, nel senso di un aiuto a chi tra mille peripezie ed un estenuante viaggio, è riuscito a fuggire dalle città martoriate da assedi e bombardamenti per rifugiarsi nel nostro territorio. È quello che ha deciso di fare “Il Mannarino”, la “macelleria di quartiere con cucina” che lo scorso giugno ha aperto, dopo i tre di Milano, il quarto punto vendita ad Arcore in via Alfonso Casati 80.

LA SOLIDARIETA’

Il marchio della ristorazione, fondato circa 3 anni fa da Gianmarco Venuto, monzese di origini pugliesi e da Filippo Sironi, con un format originale che permette ai clienti di acquistare la carne per cucinarla o farsela portare a casa o di restare a mangiare al ristorante, sta aiutando i profughi ucraini con un gesto semplice, ma molto forte nel suo valore profondo.

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“Grazie al contatto con una ragazza ucraina, Nefedova Oksana, che,  insieme a diversi cittadini del comitato cittadini liberi Monza e Brianza, si è attivata per portare solidarietà alle tante famiglie ospitate da diverse associazioni monzesi, ci è stato chiesto di aiutare una sessantina di famiglie ucraine, soprattutto madri con bimbi, scappate dalla guerra e arrivate a Monza e in Brianza” spiega Maria Vittoria Micieli, Responsabile marketing di “Il Mannarino”, nome di origine pugliese che indica una piccola mannaia usata dai macellai.

“Abbiamo pensato, allora, di regalare delle box con prodotti freschi, carne, taralli e un po’ di formaggi – continua – per il momento le abbiamo consegnate a quindici famiglie ucraine che sono ospiti presso privati o Onlus di Monza e della Brianza come Fondazione Lele e il Comitato Maria Letizia Verga”.

LA GIOIA DEL DONO

Donare a persone che stanno soffrendo e non hanno certezze sul proprio futuro è un’emozione difficile da descrivere. “Io sono andata personalmente a consegnare le nostre box a Sovico, Macherio, Monza e Cinisello – racconta la Responsabile marketing di “Il Mannarino” – è stato davvero toccante, nonostante la difficoltà di comunicare visto che ovviamente non conoscevano l’italiano e parlavano pochissimo l’inglese, vedere la gioia di due bambini ucraini che mi aspettavano sull’uscio di casa”.

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Maria Vittoria Micieli

L’impegno di “Il Mannarino” a favore di chi fugge dalla guerra tra Russia e Ucraina è destinato a continuare nei prossimi giorni e settimane.

“Al momento tanti bambini delle sessanta famiglie ucraine arrivate a Monza e in Brianza sono in ospedale per fare una serie di controlli sanitari, anche legate al Covid-19 – spiega Micieli – noi abbiamo dato la nostra disponibilità al Comitato “Cittadini liberi di Monza” per dare ancora un aiuto, vedremo con quali tempi e modalità”.

UN RISTORANTE PARTICOLARE

Innovare recuperando la tradizione culinaria nel solco di una sorta di “osteria del macellaio” è l’essenza del format “Mannarino”, che ha 90 dipendenti nei suoi quattro punti vendita e ha già in programma di aprire altri ristoranti con il suo marchio.

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L’idea di Gianmarco Venuto e Filippo Sironi, anche grazie l’e-commerce di vendita dei prodotti, si sta sviluppando velocemente nonostante il Covid-19. Il modus operandi di questa “macelleria di quartiere con cucina” è fatto anche di tanta solidarietà.

Non solo quella di questi giorni verso i profughi ucraini, ma anche nel sostegno al Banco Alimentare, con il quale il Mannarino contribuisce a distribuire 200 pasti alla settimana e alla Caritas di Giussano per consegnare pacchi alle famiglie bisognose. In fondo, al di là del tempo e dello spazio, siamo tutti nello stesso ed unico percorso della storia umana.

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