Studenti monzesi contro l’esame di maturità: “Venerdì saremo alla manifestazione di Milano”

Monza. Tornano in piazza gli studenti italiani. Da giorni infatti in decine di città d’Italia migliaia di studenti stanno protestando contro le ultime decisioni del governo sull’esame di maturità, ma anche contro le violenze della polizia durante le manifestazioni studentesche e per chiedere riforme strutturali, tra cui l’abolizione dei programmi di alternanza scuola-lavoro in seguito alla morte di uno studente a Udine durante un apprendistato a fine gennaio.

Il vento della protesta è arrivato anche dalle nostre parti. A Monza, precisamente, dove ragazze e ragazzi soprattutto delle scuole superiori si stanno organizzando per aderire ad un grande corteo studentesco previsto a Milano per venerdì 11 febbraio. Una manifestazione “come una volta”, dell’epoca pre-Covid, in contemporanea in diverse città dello Stivale, che potrebbe far fare dietrofront al governo su alcune decisioni.

Nel mirino dei ragazzi c’è soprattutto l’esame di maturità, con le due prove da svolgere in presenza reintrodotte pochi giorni fa. Su questo, gli studenti giudicano il cambiamento come una scelta improvvisata, difficile da conciliare dopo due anni trascorsi in buona parte in DAD. Soprattutto, la decisione sarebbe stata presa senza consultarli.

Contini (UDS): “Noi sotto la sede di Assolombarda in ricordo di Lorenzo”

“Ci dicono che dobbiamo tornare alla normalità, ma questa non è normalità – spiega a MBNews Federico Contini, membro di UDS-Unione degli Studenti, nonché rappresentate di istituto al liceo Zucchi di Monza. – Manifestiamo soprattutto contro la seconda prova e sulle modalità che hanno portato il Ministro Bianchi a questo “nuovo” esame di maturità”.

“Da Monza stiamo iniziando a mobilitarci per andare a Milano – continua – e si stanno già creando gruppi WhatsApp per coordinarsi. Secondo me solo dalla nostra provincia saremo un centinaio, ma fare stime oggi è difficile. Quello che posso dire, a sentimento, è che penso sarà un corteo molto sentito, con tanti studenti”.

“Qualche giorno fa – conclude Contini – abbiamo manifestato anche sotto la sede di Assolombarda per ricordare Lorenzo Parelli, un ragazzo come noi che ha perso la vita durante l’alternanza scuola-lavoro. Un gesto simbolico, ma necessario. Siamo andati sotto la sede con un nostro striscione e le nostre richieste. Vogliamo un modello di scuola diverso”.