Polemica

Monza. L’ex sindaco Roberto Scanagatti replica a Dario Allevi: “Con le sue affermazioni giustifica i suoi fallimenti”

Chiamato in causa durante la conferenza stampa tenuta per illustrare il bilancio di previsione dal sindaco di Monza, Dario Allevi, l'ex primo cittadino Roberto Scanagatti risponde ad alcune accuse che gli sono state rivolte. 

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Roberto Scanagatti - Foto d'Archivio

Monza. Chiamato in causa durante la conferenza stampa tenuta per illustrare il bilancio di previsione dal sindaco di Monza, Dario Allevi, l’ex primo cittadino Roberto Scanagatti (Pd) risponde alle accuse che gli sono state rivolte.

“Siamo partiti da una situazione nella quale, forse, l’ultimo bilancio di previsione era stato fatto in maniera più elettorale e siamo orgogliosi del risultato raggiunto”. Parole chiare quelle del sindaco Dario Allevi che punta il dito nei confronti della precedente amministrazione di sinistra guidata dal primo cittadino Roberto Scanagatti” – le parole pronunciate da Allevi.

“Ho deciso di tenermi fuori dalla polemica spicciola, perché sono convinto che di questi tempi i monzesi hanno ben altre preoccupazioni. Però di fronte a certe affermazioni è impossibile tacere.
Il copione è il solito: prendersi i meriti degli altri, scaricare le proprie responsabilità. E ancora una volta l’attuale sindaco si dimostra fedele al suo stile. Il bilancio di previsione 2022 è poco più di un esercizio perché siamo a fine febbraio e a giugno ci sarà, per fortuna dico io, un’altra amministrazione a gestire il Comune. Quindi che necessità c’è di continuare a raccontare una verità arbitraria e priva di riscontri oggettivi? Semplice: solo così è possibile mascherare l’immobilismo e le evidenti incapacità nel mantenere le promesse elettorali. “Cinque anni fa eravamo con un piede e mezzo nella fossa”. Non è vero ed è facile dimostrarlo” spiega a MBNews Roberto Scanagatti.

“Le regole della finanza comunale ormai non lasciano margini alla discrezionalità e un collegio di revisori indipendente ha certificato lo stato dei conti che ho lasciato. Vero è che durante il mio mandato abbiamo dovuto farci carico di una riduzione della capacità di spesa superiore a quindici milioni di euro a causa del Patto di stabilità e ai tagli dei trasferimenti da parte dello Stato. Misure che l’attuale amministrazione non ha dovuto subire e, anzi, in termini di trasferimenti ha potuto parzialmente recuperare. Di fronte alle difficoltà io non ho attinto all’armamentario della cosiddetta “finanza creativa”. Tanto per essere chiari, quando mi sono insediato, ho trovato un pacco regalo contenente un buco di otto milioni di euro. Era il frutto tossico di plusvalenze immobiliari messe a bilancio dalla giunta precedente e realizzate solo sulla carta. No, noi abbiamo fatto altro. Abbiamo avviato una vera riduzione delle spese inutili, chiuso la voragine milionaria di Scenaperta (azienda che con l’allora Assessore Allevi aveva organizzato il lancio del telefonino in piazza Duomo e insegnato come giocare d’azzardo sotto i portici dell’Arengario) e recuperato cospicue risorse dall’evasione tributaria. Ci siamo rimboccati le maniche e centellinato le risorse, anche a costo di risultare impopolari. Comunque sia chiaro, come ho già avuto modo di spiegare in consiglio comunale: tutte le coperture finanziarie necessarie alle spese sostenute dopo l’insediamento dell’attuale sindaco sono state finanziate con fondi di bilancio già disponibili. Quindi senza né buchi né dissesti. E sfido chiunque a dimostrare, carte alla mano, il contrario”.

Scanagatti: “Qualche eredità l’ho lasciata, è vero”

E l’ex primo aggiunge: “Qualche eredità l’ho lasciata, è vero. Per esempio i fondi del patto per la Lombardia e quelli del bando Periferie. Dovevano finanziare, tra l’altro, la fermata ferroviaria di Monza Est (non il solo sottopasso pedonale…), il restauro del padiglione ex-Borsa per il liceo artistico Nanni Valentini, lo svincolo a due livelli Libertà- Stucchi. Per non parlare delle nuove scuole Citterio e Bellani. Tutti lavori rimasti al palo. Ad oggi sono diventati ormai 30 milioni di euro, questi sì certificati, i fondi disponibili e non spesi. Ma per stare sull’attualità, due affermazioni spiccano tra le tante pronunciate in sede di presentazione del Bilancio 2022. La prima riguarda le tasche dei cittadini: “Nonostante le difficoltà non abbiamo ritoccato tariffe ed esenzioni”. Ci mancherebbe altro! Questa è la Giunta che dopo aver aumentato le tariffe cimiteriali, la sosta e la tassa rifiuti, ha pure abbassato la soglia di esenzione dell’addizionale IRPEF portandola da 18 a 12 mila euro. Con la conseguenza anche coloro che ricevono una pensione o uno stipendio di 770 euro nette al mese sono costretti a versare quasi 100 euro all’anno nelle casse comunali, fino ad arrivare a 144 euro se la busta paga è di 1140 euro mensili. Parliamo di numeri reali, non di illazioni. E sempre in tema di parcheggi, con uno spot elettorale dell’ultimo minuto, si informa la cittadinanza che la prima mezz’ora di sosta sarà gratuita. Peccato che questo provvedimento arrivi in ritardo di cinque anni. Mentre nel frattempo le tariffe sono quasi raddoppiate e, a differenza di prima, la sosta si paga pure dalle 20 alle 24. So bene quanto sia difficile amministrare una città e ho sempre la massima considerazione per chi lo fa. Ma il rispetto per il lavoro degli altri non può venir meno, nemmeno se ci si trova in difficoltà a dove giustificare i propri fallimenti” ha concluso Scanagatti.”

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