Aggiornamenti

Arengario di Monza inacessibile: Ledha presenta al Comune una proposta di conciliazione

Dopo aver trascinato in tribunale l'amministrazione perchè lo storico monumento è inaccessibile alle persone con disabilità motoria, LEDHA, la Lega per i diritti delle persone con disabilità, ora cerca un punto di incontro

L'Arengario di Monza

Monza. Ledha presenta al Comune di Monza una proposta di conciliazione sull’Arengario. Dopo aver trascinato in tribunale l’amministrazione perchè lo storico monumento è inaccessibile alle persone con disabilità motoria, LEDHA, la Lega per i diritti delle persone con disabilità, ora cerca un punto di incontro. E lo fa con una proposta che ha tre punti fondamentali alla base: la sottoscrizione di un accordo pubblico in cui le parti riconoscono l’avvenuta discriminazione ai danni delle persone con disabilità; la futura e costante collaborazione per il superamento delle barriere architettoniche; l’impegno da parte del Comune a non utilizzare l’Arengario per eventi espositivi o di altra natura fino a quando non verrà reso accessibile.

Nei giorni scorsi il Tribunale di Milano, che sta analizzando il ricorso presentato da LEDHA (Lega per i diritti delle persone con disabilità) unitamente a Ledha Monza e Brianza contro il Comune di Monza in merito all’accessibilità dell’Arengario, ha invitato le controparti a una mediazione. Il Comune di Monza ha inviato all’associazione una proposta conciliativa a cui LEDHA ha risposto con una controproposta, riportando alcuni passaggi del ricorso a cui le persone con disabilità non possono rinunciare.

Sono tre le condizioni irrinunciabili per LEDHA al fine di raggiungere finalmente un accordo: la sottoscrizione di un accordo pubblico in cui le parti (associazione e Comune) riconoscono l’avvenuta discriminazione ai danni di tutte le persone con disabilità; la futura e costante collaborazione per il superamento delle barriere architettoniche che pregiudicano l’accesso all’Arengario di Monza alle persone con disabilità motoria, attraverso l’elaborazione di un piano ad hoc e coinvolgendo anche le associazioni di persone con disabilità del territorio. Infine, l’impegno a non utilizzare l’Arengario per eventi espositivi o di altra natura fino a quando non verrà reso accessibile.

“La proposta di conciliazione formulata dal Comune, infatti, non tiene conto del fatto che la situazione di discriminazione ai danni delle persone con disabilità si è protratta per ben due anni. Un lungo periodo in cui LEDHA (attraverso l’attività dei legali del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi e dei tecnici del CRABA-Centro regionale per l’accessibilità e il benessere ambientale) e Ledha Monza e Brianza hanno più volte sollecitato l’intervento dell’ente locale tramite l’invio di numerose lettere, solleciti e diffide per far cessare il comportamento discriminatorio” spiega l’associazione.

Per quanto riguarda la proposta economica avanzata dal Comune di Monza, LEDHA ha invece accettato l’offerta, richiedendo però, oltre alla copertura delle spese legali sostenute per l’assistenza giudiziale davanti al Tribunale, anche un equo indennizzo che tenga conto dei due anni di lavoro svolto dai propri operatori.

Potrebbe dunque arrivare a un punto di svolta la vicenda dell’Arengario di Monza.  L’ultimo capitolo della storia nata nel 2019, risale al 6 aprile 2021 quando proprio l’amministrazione aveva annunciato lo stop alla programmazione delle mostre allestite all’interno del monumento cittadino. L’offerta culturale, aveva comunicato l’assessore Massimiliano Longo, avrebbe traslocato al Serrone della Villa Reale. 

Per rendere fruibile a tutti la struttura, soprattutto in occasione delle mostre, l’amministrazione aveva annunciato la realizzazione di un ascensore in vetro, da collocarsi davanti all’ingresso in piazza Roma.

“L’obiettivo dell’Amministrazione Comunale è quello di mantenere in attività il Palazzo Arengario quale spazio ad uso espositivo, ottenendo le necessarie certificazioni di idoneità, compreso l’abbattimento delle barriere architettoniche attraverso l’inserimento di un impianto ascensore che consenta l’accesso all’area espositiva posta al primo piano alle persone con difficoltà motorie” si leggeva in un documento di Giunta. Dall’analisi storica, però, è emerso che l’immobile è stato interessato più volte nel corso degli anni da una serie d’interventi per cui è necessario indagare in merito alle effettive condizioni delle componenti strutturali. 

La Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Milano al fine del rilascio dell’autorizzazione di competenza, ha richiesto perciò di effettuare una serie di controlli dettagliati così da poter individuare le caratteristiche costruttive degli elementi che compongono il palazzo (rilievo geometrico, materico e degrado, verifica della vulnerabilità fisica, sorveglianza archeologica).

In altre parole, senza idoneità strutturale non si potrà redarre il progetto definitivo esecutivo.

Se tutto procederà senza intoppi, disabili, ma anche anziani e soggetti fragili, potranno recarsi in Arengario senza correre il rischio di incappare in rovinose cadute per le ripide scale oggi presenti.

 

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.
Più informazioni
leggi anche
Attualità
Monza, Ledha trascina in tribunale il comune per l’Arengario non accessibile ai disabili
Attualità
Arengario off limits per i disabili, al via l’indagine per realizzare l’ascensore
Cultura
Monza, Arengario non accessibile ai disabili: le mostre “traslocano” al Serrone
Monza
Arengario off limits ai disabili: ecco il progetto per renderlo accessibile a tutti