Sciopero

Lissone Cleaf, braccia incrociate. I sindacati “Vogliamo più dialogo”

160 lavoratori hanno manifestato davanti ai cancelli della storica azienda di Lissone in via Bottego.


Braccia incrociate questa mattina, 18 febbraio, alla Cleaf Spa di Lissone. Ben 160 lavoratori (su circa 270 dipendenti) hanno manifestato davanti ai cancelli della storica azienda di Lissone in via Bottego.

Lo sciopero annunciato dalle sigle sindacali Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil 4 giorni fa, si è sommato alla stato di agitazione con la sospensione degli straordinari e di tutte le flessibilità di orario e cambio turno. Già nel 2019 gli esponenti dei sindacati e delle rappresentanze sindacali unitarie avevano avanzato alcune richieste alla direzione aziendale, con l’obiettivo di avviare un nuovo percorso nelle relazioni sindacali e per migliorare le condizioni contrattuali dei lavoratori. Richieste che dipendenti e sindacati dicono di non essere state accolte e che hanno portato allo sciopero di oggi.

Nodo delle questione sono il rifiuto dell’istituzione di un premio di produzione da distribuire ai dipendenti, l’istituzione del ciclo continuo e la condivisione di indennità di turno e di mansione. Ma non solo.

L’azienda produce laminati per il comparto legno-arredo: i dipendenti sono complessivamente circa 270, distribuiti in quattro sedi: due si trovano a Lissone, le altre a Desio e Macherio. Oggi è la prima volta che i dipendenti incrociano le braccia.

LA VOCE DEI SINDACATI

Accanto ai lavoratori i rappresentanti delle tre sigle sindacali Catalin Radu (Fillea Cgil), Davide Martorelli (Filca Cisl) e Andrea Baldo (Feneal Uil) che a gran voce hanno esposto la loro posizione e chiedono di riaprire le trattative.

“La manifestazione è il culmine di un periodo di 5 anni di trattative con l’azienda per cercare di ottenere condizioni lavorative migliori e sicurezza. Chiediamo che ci sia uguaglianza fra i lavoratori dei differenti siti produttivi” queste alcune richieste dei sindacati che aggiungono: “Lo slogan di oggi è condividere, la Cleaf è un’azienda in netto sviluppo che va bene e quindi chiediamo che le risorse siano ridistribuite fra tutti”.

La Cleaf Spa, dopo la notizia dello sciopero, di oggi, aveva precisato la sua posizione attraverso una nota stampa. Clicca qui

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