Villasanta

Lombarda Petroli, la curatrice fallimentare Brugnoni: “Sindaco, non vogliamo i fondi PNNR”

L'appello della curatrice fallimentare: "Se vi fosse qualche politico esperto di Villasanta che possa aiutarci a far ragionare il sindaco gliene saremmo grati. Ciò sarebbe nell’interesse della sua comunità".

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Villasanta. E’ guerra aperta tra la curatrice del fallimento della Lombarda Petroli e il Comune di Villasanta. Nel mirino di Elisabetta Brugnoni, il sindaco Luca Ornago e anche i tecnici comunali. Sarebbero loro i responsabili, secondo le accuse della curatrice, dell’impossibilità di affidare l’area ai privati. Impossibilità dovuta a pretese della Giunta Ornago, a suo parere, praticamente irrealizzabili da un qualsiasi privato. Non solo. I fondi del PNRR che arriveranno per la bonifica annunciati in pompa magna dal Comune la scorsa settimana, sarebbero, a suo parere, uno spreco di denaro pubblico. La soluzione all’annosa questione dell’area sarebbe, infatti, risolvibile con una modifica dell’approccio urbanistico da parte del Comune.

E se Elisabetta Brugnoni ha preso carta e penna e ha scritto una lettera ai giornalisti per precisare alcuni passaggi della vicenda, il sindaco Luca Ornago, contattato settimana scorsa, al momento ha preferito non rilasciare dichiarazioni sul tema Lombarda Petroli.

L’accusa: spreco di soldi pubblici

Molti imprenditori sono interessati, ma tutti scappano quando viene chiesto loro di bonificare 100.000 mq di aree per creare un parco pubblico- ha comunicato la curatrice fallimentare della Lombarda Petroli Elisabetta Brugnoni-, è questo che fa saltare la sostenibilità economica dell’operazione. Quindi semplicemente correggendo l’errore del PGT, già rilevato dal TAR Lombardia, e ristabilendo regole di sostenibilità dell’operazione imprenditoriale il problema della bonifica viene risolto da solo dal mercato, senza sperpero di danari pubblici”.

Uno spreco di soldi pubblici per l’area Lombarda Petroli insomma, secondo la curatrice.

Non vogliamo i fondi PNNR, ci opporremo anche in sede giudiziale- ha annunciato Elisabetta Brugnoni-. Non ci servono e sarebbero uno sperpero di danaro pubblico inutile. Per risolvere il problema dell’area ex Lombarda Petroli occorre che il Comune accetti la decisione del TAR Lombardia e riduca le aree standards in cessione da 100.000 mq a 55.000 mq, come era previsto nel piano particolareggiato 2009. In questo modo si amplia lo spazio di servizio privato per i 70.000 mq circa di nuove edificazioni – aree di manovra e sosta per autotreni e piazzali per deposito materiali, indispensabile perché altrimenti i capannoni sono fisicamente soffocati e non si riesce ad utilizzarli – con costi di bonifica di gran lunga inferiori a quelli della bonifica per un parco pubblico”.

La stoccata al sindaco Ornago

Un’accusa direttamente al Sindaco Ornago: “La soluzione del problema è semplice, occorre solo che l’amministrazione abbandoni le sue visioni velleitarie ed irrealistiche, un po’ tardo sessantottine (la fantasia al potere …) ma molto tardo tardo … Sono cinque anni che siamo costretti a fare cause contro il Comune di Villasanta e a vincerle (riduzione della richiesta ICI-IMU  da 5 milioni a 1 milione, roba che in una azienda privata i funzionari responsabili del grossolano errore sarebbero già stati licenziati … vittoria al TAR contro il PGT … vittoria al TAR contro il diniego del distributore perché – di nuovo – si vogliono creare gli “Champes Elisee” in una zona industriale e trafficata), ma proprio un minimo di autocritica da parte del sindaco e di chi lo affianca non è possibile?”.

Le pretese urbanistiche del Comune, secondo la curatrice sarebbero troppo “sfidanti” per un qualsiasi privato interessato. Pretese, a quanto emerge dal suo pensiero, anche inutili considerata la richiesta di prevedere un parco di 100mila mq in mezzo a un’area industriale al confine con il nodo viabilistico di viale Stucchi/viale delle Industrie.

“Mi chiedo – poi – anche che senso abbia creare un parco di 100.000 mq in mezzo ad una zona industriale. Ma chi mai andrà a passeggiarvi per respirare i fumi degli autotreni e sentire i rumori elevati delle lavorazioni? I cittadini di Villasanta – piu’ saggiamente di chi li governa – vanno a passeggiare nel Parco Reale di Monza, non in mezzo alle fabbriche. Bastano certamente i 55.000 mq di verde filtro previsti nel piano particolareggiato 2009 per creare una barriera protettiva di questi nuovi capannoni, non serve creare un nuovo Central Park di New York in mezzo alle fabbriche, a tutti ne è evidente l’assurdità”.

L’appello

La lettera della curatrice si conclude con un appello: “Se vi fosse qualche politico esperto di Villasanta, anche del passato, che possa aiutarci a far ragionare il sindaco gliene saremmo grati. Ciò sarebbe nell’interesse della sua comunità”.

 

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