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Simone che ha fatto del “Viaggiare in Brianza” una guida social

Volete scoprire le bellezze della Brianza? Simone vi darà i consigli giusti sul suo blog e via social

viaggiare in brianza

Viaggiare? Sì ma… in Brianza. È il consiglio di Simone, 35enne di Seregno che 4 anni fa ha fondato Viaggiare in Brianza, un po’ sito di informazioni turistiche e un po’ blog, dettagliatissimo e ricco di consigli su cosa vedere (ma anche cosa mangiare) e come arrivare per ogni paese delle tre province che compongo la Brianza: Como, Lecco, e ovviamente Monza e Brianza.

Viaggiare in Brianza: idea geniale o no?

“Il sito Viaggiare in Brianza e i profili social collegati (@ViaggiaBrianza su Twitter, Viaggiare in Brianza su Facebook e viaggiareinbrianza su Instagram) sono nati nel maggio del 2019, anche se l’idea mi frullava in testa già da qualche tempo” ricorda Simone. Che quando gli chiediamo il perché di un progetto di viaggi dedicato alla Brianza, meta in apparenza così lontana dal turismo, non esita: “La Brianza è spesso oggetto di un pregiudizio diffuso da parte di chi ci vive, e non solo, come se qui fosse tutto brutto e oscuro e Milano fosse il paradiso. Non so se sia così o meno, ma visto che in Brianza ci viviamo, tanto vale cercarne la bellezza e magari darci da fare per provare a migliorarla”.

Simone cita RadioFreccia, il film del 1998 di Luciano Ligabue, e in particolare una frase di Ivan Benassi, il personaggio interpretato da Stefano Accorsi: “Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso. E credo che da te non ci scappi neanche se sei Eddy Merckx”.

Ma, a parte questo, i motivi per far nascere Viaggiare in Brianza erano molti: “Al tempo una cosa del genere dedicata alla Brianza ancora non esisteva, al massimo c’erano dei progetti come Exploratori della Domenica o il blog di Brianza Centrale, fatti benissimo ma più specifici, dedicati rispettivamente alle escursioni e a un approccio storico e ambientalista”.

Simone, invece, voleva “allargare un po’ lo sguardo”: “Ha contribuito molto anche la voglia di scoprire e capire quello che ci sta intorno. Hai presente quando fai una passeggiata in un bosco e vedi un sacco di piante e fiori stupendi ma non sai come si chiamano, se sono velenosi, se sono commestibili, eccetera? Ecco, l’idea è la stessa: andare in giro e sapere che cosa stai guardando: perché c’è quella statua in quel punto, perché quel palazzo è abbandonato, perché quei murales sono stati realizzati in quel modo, e così via. Per quanto riguarda fiori e piante, invece, devo ancora studiare…”.

Un’occasione per riscoprire il proprio territorio

Poi è arrivata la pandemia, che ha ristretto gli orizzonti di tutti ma che, se non altro, ha avuto il pregio di costringerci a guardare quel che avevamo sotto gli occhi: in questo caso, la Brianza. E forse è per questo che ultimamente capita sempre più spesso di vedere i post di Viaggiare in Brianza rimbalzare da un gruppo Facebook di paese all’altro, mentre i follower su Instagram hanno superato quota 4.000: “Penso che la pandemia abbia rappresentato per molti un’occasione per riscoprire posti a pochi chilometri da casa, o addirittura nel proprio paese, a cui magari non era mai stata data importanza in precedenza” conferma infatti Simone.

“Viaggiamo nei posti più sperduti e non sappiamo che cosa c’è a dieci minuti da casa nostra – ragiona -. Non che si debba smettere di andare dall’altra parte d’Italia o del mondo, anzi! Ma credo che valga la pena di scoprire anche quello che ci circonda. Sottovalutiamo i posti in cui viviamo perché siamo abituati ad averli sotto gli occhi tutti i giorni, ma spesso non ci accorgiamo della loro presenza”.

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Viaggiare per aprire gli occhi sulla realtà

“Uno dei post che hanno ricevuto più like sulla pagina Facebook di Viaggiare in Brianza riguardava un edificio di servizio dell’antica Casa Maunier, a Meda, con la facciata affrescata a trompe-l’oeil. Un sacco di persone di Meda lo hanno condiviso e commentato, chiedendo dove si trovasse perché non si erano mai accorte della sua presenza: eppure è vicino al centro, chissà quante volte ci erano passate accanto senza notarlo! Quindi viaggiare in Brianza è un po’ come aprire gli occhi sulla realtà“.

Anche per questo i suoi post e le sue foto sono volutamente reportage molto poco patinati, senza la pretesa di photoshoppare la realtà: “Sto cercando di creare un diario visto da una persona che viaggia. Per questo cerco di assumere il punto di vista di chi mi segue, di calarmi nei panni nel lettore. Anche quando scatto le foto: per quanto le immagini riprese dai droni siano fantastiche, non pubblico foto scattate dall’alto, perché voglio immortalare quello che vedo dal basso, come lo si può osservare dal vivo”.

3 luoghi imperdibili in Brianza (e perché)

Ed è a questo punto che gli chiediamo quali sono, a suo parere, i 3 posti da non perdere in Brianza: se inizialmente Simone si schermisce (“mi mancano ancora tantissimi posti da vedere!”), alla fine decide di regalarci un consiglio per ogni provincia: Cantù (Como), Cesano Maderno (Monza e Brianza) e Olgiate Molgora (Lecco), appunto. “Tutti e 3 sono raggiungibili in treno, il che non è un aspetto trascurabile” precisa.

Olgiate Molgora è immersa nel verde, è piena di scorci storici ed è toccata sia dal Parco del Curone che dal Parco del Monte di Brianza. Cantù riserva a ogni angolo qualcosa da scoprire: palazzi antichi, parchi, installazioni artistiche, murales che colorano le strade e chiese splendide. Mi hanno raccontato che per gli americani che giocano al Circolo Golf Villa D’Este di Montorfano una tappa obbligata è la Basilica di Galliano. In più Cantù è circondata da boschi e natura incontaminata. Cesano Maderno, infine… Beh, questa la conoscete anche voi di MBNews, con Palazzo Arese Borromeo e il suo giardino, l’Oasi Lipu, il Parco delle Groane, e le due chiese di Santo Stefano“.

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Il viaggio continua

Tra una segnalazione fatta dai follower, un consiglio di un amico o semplicemente l’ispirazione del momento, Simone non dimentica il suo obiettivo, “scoprire tutta la Brianza“: sogna di trasformare Viaggiare in Brianza in un progetto a tempo pieno, “magari con il supporto delle amministrazioni locali”, ma per il momento continua a voler soprattutto “conoscere posti, storie e persone”. Perché “qualunque posto ha qualcosa da raccontare, e prima o poi voglio visitare tutti i paesi, inclusi i più piccoli: Aicurzio, Roncello, Castelmarte, Proserpio, Ello, Santa Maria Hoè… Paesi che magari non hai mai sentito nominare, e che invece hanno un sacco da offrire”.

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