La testimonianza

Il racconto di Giulia, positiva durante le feste, un calvario di incertezze e disservizi: “Tanti casi come il mio”

"Sono fortunata, perché ora sto bene e perché mi sono accorta per tempo di avere dei sintomi senza infettare nessuno della mia famiglia, ma quanti come me non possono dire lo stesso?". Giulia, 25 anni, villasantese, ci ha raccontato la sua vicenda: tanti giorni positiva al Covid e in isolamento senza risposte da Regione Lombardia.

Generico gennaio 2022

“Quando passa il tempo, poi anche la rabbia passa. Ma se ti guardi indietro è assurdo quello che è successo”. Inizia così il racconto di Giulia, 25 anni, villasantese trapiantata a Milano, che ha deciso di raccontare a MBNews il calvario che ha vissuto durante le feste a causa della pandemia. “Lo racconto perché non penso di essere stata un’eccezione, chissà quanti casi come il mio – ci spiega. – Io se ci ripenso sono anche stata fortunata perché vivo da sola. Non posso immaginare i disagi di chi invece non aveva un luogo suo per trascorrere i giorni dell’isolamento”.

I fatti: dall’isolamento al tampone a pagamento

“Sono risultata positiva al Covid il giorno 21 dicembre e da quel giorno sono entrata in quarantena. In verità, avevo iniziato come isolamento fiduciario dal 18 dicembre – racconta Giulia al nostro giornale. – Senza una chiamata da ATS dal 18 dicembre, con un medico di base che dopo il secondo tampone di controllo mi ha detto al telefono “il terzo devi prenotarlo tu tramite ATS perché io non posso più fare niente“. Dal sito ATS, il primo tampone disponibile risultava dopo il 6 gennaio: data non pervenuta, perché il sito non mi dava la possibilità di prenotare con così tanti giorni di anticipo. Per cui per capire se ero ancora positiva mi sono dovuta prenotare un tampone privato. Il costo? 80 euro!“.
Anche sul fronte comunicazione, ci spiega Giulia, è stata un’Odissea. “Mi sono interfacciata ogni giorno per quasi due settimane con centralinisti scorbutici che non mi hanno saputo dare informazioni, con siti web che non mi hanno permesso di cancellare tamponi privati già pagati senza una “multa” di cancellazione, e vedendo ogni giorno su Instagram il disagio di tanti che, come me, erano bloccati a casa senza sapere quando sarebbero potuti tornare alle loro vite”.
“Ripeto: non voglio fare polemica, sono fortunata, perché ora sto bene e perché mi sono accorta per tempo di avere dei sintomi senza infettare nessuno della mia famiglia, ma quanti come me non possono dire lo stesso? Alla fine la vicenda si è risolta nel migliore dei modi: con il tampone che ho fatto sono uscita dalla quarantena e tornata alla mia vita. Ero incerta se raccontare i fatti perché orami sono passati giorni e di conseguenza anche la rabbia per quella che reputo una gestione non funzionale. Lo faccio perché di storie come mie ce ne sono tante e meritano di essere raccontate dalla stampa”.
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