Ambiente

Smog è allarme: oltre 20 giorni di aria irrespirabile. L’inquinamento è un nemico, alla pari del Covid

Il problema è l'anticiclone che intrappola le sostanze inquinanti, ma dovrebbero arrivare venti da nord a spazzare via le nebbie. Basta a migliorare la situazione? Secondo Legambiente Lombardia no.

nebbia generica freeweb

L’inquinamento fa più vittime del Covid. E’ questo il dato allarmante emerso da studi recenti dell’OMS e dell’Unione Europea che hanno messo in evidenza come molte morti premature potrebbero essere ricollegate allo smog e agli inquinanti: 80-90 mila solo in Italia e per gran parte connesse alle polveri sottili PM 10 o ancor di più PM 2,5. 

Insomma, non sono solo i dati relativi all’andamento della pandemia a doverci fare stare in allarme, ma anche quelli relativi alla qualità dell’aria che respiriamo.

Nonostante in Lombardia  si sia registrato un costante miglioramento, come era emerso dai dati divulgati dalla Regione durante la conferenza stampa di cui vi abbiamo parlato nel nostro articolo del 18 gennaio scorso, è doveroso pero anche sottolineare come, invece, negli ultimi giorni la qualità dell’aria sia pessima.

smog

Ieri, mercoledì 26 gennaio, vi abbiamo mostrato la grafica riguardante, nello specifico, Monza: valori PM 10 ben sopra la soglia limite. Situazione che perdura da diversi giorni ormai.

Il problema è l’anticiclone, colpevole di comprimere verso il basso tutta la colonna d’aria che  si addensa così tanto nei bassi strati nelle lunghe notti invernali, andando letteralmente ad intrappolare tutti gli agenti inquinanti:  polveri (PM10,2,5,1) e gas (NOx, SOx, CO, O3 ecc) su tutte, oltre all’immancabile CO2.

smog

Se in questi giorni quindi, soprattutto nelle prime ore del mattino, momento in cui la nebbia è ancora fitta e compatta, avete avuto la sensazione di respirare aria pesante, è proprio per il motivo di cui sopra. Smog alle stelle, che fa male alla salute.

Una situazione grave che viene denunciata anche da Legambiente: “Nelle città lombarde continuano a circolare anche i diesel più inquinanti a fronte di controlli antismog quasi inesistenti. Le misure di secondo livello attive solo a Mantova e Pavia. Inconcepibile! – fanno sapere attraverso un comunicato stampa – tempi duri per i cittadini lombardi: non solo il picco epidemico di COVID, ma anche le PM10, a livelli altissimi ormai da 20 giorni, colpiscono bronchi e polmoni della stragrande maggioranza dei cittadini della Lombardia. Uno stato di crisi ambientale che, senza interruzione, affligge i capoluoghi di Milano, Cremona e Monza dall’8 gennaio scorso, e che progressivamente si è esteso al resto della pianura e nelle valli lombarde, dove ormai da oltre 10 giorni le concentrazioni di polveri sottili superano i 50 microgrammi/mc, la soglia massima tollerata dalle norme europee per gli episodi acuti di inquinamento”.

Uno spiraglio di miglioramento però sembra esserci. Gli esperti di IconaMeteo.it fanno sapere: “Nei prossimi giorni, sebbene l’alta pressione sia destinata a restare sul Nord Italia, l’attivazione di venti da nord potrebbero spazzare via nebbie e smog, contribuendo a rimescolare gli strati di aria e quindi a ridurre le concentrazioni in prossimità del suolo, specie domenica 30″.

Smog freeweb

Ma il vento non basta, secondo Legambiente: “secondo il macchinoso algoritmo sviluppato da Regione Lombardia per decidere l’entrata in vigore delle misure di limitazione del traffico e delle altre fonti di inquinamento, l’emergenza non c’è: a differenza di Emilia Romagna e Veneto, le misure attivate sono solo quelle di I livello. Si chiede ai cittadini di abbassare i termostati del riscaldamento domestico e di spegnere il motore in caso di sosta – si legge – le misure di secondo livello, quelle che fermano i veicoli commerciali più inquinanti (i veicoli commerciali diesel Euro 4) e impongono una intensificazione delle attività di controllo, sono attive solo nelle province di Mantova e Pavia, non in quelle della popolosa fascia centrale della Lombardia, la più inquinata secondo i dati diligentemente divulgati da ARPA Lombardia. Evidentemente si continua a confidare che le brezze attese per i prossimi giorni siano sufficienti a portare un temporaneo sollievo ai polmoni lombardi”

E aggiungono: “Stiamo vivendo uno dei più lunghi e opprimenti periodi di smog degli ultimi anni, eppure il silenzio delle istituzioni è assordante, a tutti i livelli. Come se si desse per scontato che, per uscire da questa situazione, solo pioggia e vento possono salvarci. Palazzo Lombardia si astiene dall’attivare misure efficaci per tentare di ridurre le emissioni che sono la causa dell’accumulo di inquinanti nell’aria invernale. E i sindaci, a cui spetta anche il compito di tutelare la salute dei cittadini, dato il periodo complicato causato dalla pandemia, aspettano silenziosi che il tempo cambi. Mai come in questo momento è evidente che le misure da mettere in campo devono essere trasversali se vogliamo tenere sotto controllo l’inquinamento atmosferico prima di arrivare al limite della sopportazione umana” commenta amaramente Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia

 

 

 

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