Restauro

Seregno, viaggio tra i restauri della Basilica San Giuseppe fotogallery

Nuovo colore sulle pareti esterne, al via gli interventi sulle matrici in gesso dello scultore Saponaro.

Basilica San Giuseppe a Seregno

La Basilica San Giuseppe, in pieno centro storico a Seregno, brilla oggi di nuovi colori. Tolte le impalcature che dallo scorso autunno l’avevano ingabbiata per tre quarti, la chiesa si è spogliata del colore giallastro e si presenta oggi con una tonalità più chiara simile a quella che aveva quando fu inaugurata, nel 1781.

«I colori seguono molto le mode – racconta l’architetto seregnese Carlo Mariani che ha supervisionato al restauro – io ho ritenuto di riportare tutte le sagrestie alla cromia originale». L’anno scorso il triplice anniversario – costruzione, intitolazione a San Giuseppe (nel 1881) ed elevazione al titolo di basilica da parte di papa Giovanni Paolo II (1981) – è stata l’occasione per promuovere interventi di riqualificazione dentro e fuori la chiesa.

«Lavori indispensabili e non più procrastinabili – aveva spiegato il prevosto monsignor Bruno Molinari – così abbiamo approfittato dell’opportunità del beneficio fiscale per dar corso ad un primo lotto di lavori che sono stati affidati alla Rc, restauro conservativo di Busto Arsizio, la cui spesa è prevista intorno ai 160mila euro».

Terminata la prima parte, la riqualificazione si concentrerà ora sul tamburo, l’elemento di raccordo tra la volta e la cupola che invece resterà dell’attuale colore verde acqua. Dentro la chiesa, sul lato destro della navata, l’attenzione è tutta rivolta alle due sculture in bronzo realizzate da Salvatore Saponaro: le matrici originali dell’opera – strutture in gesso plasmate prima della fusione in bronzo – dalla cantina dove erano depositate partiranno presto per il restauro al centro conservazione La Venaria reale di Torino.

 

 

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