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Seregno, il degrado di Piazza Fari. Il quartiere chiede il recupero dell’area fotogallery

Il degrado si estende anche al vicino parco tra le vie Fosse Ardeatine, Marzabotto, Casati e Zara.

Degrado Piazza Fari Seregno

La pianta doveva ricordare quella di una basilica non certo quella di un tempietto della droga a cielo aperto. Piazza Don Luigi Fari, zona sud-occidentale di Seregno. Nel gelido pomeriggio di gennaio il sole è da poco tramontato e la luce accesa del vicino supermercato di Via Nazioni Unite contrasta con l’aspetto desolato della piazza poco illuminata. Tra i muretti ammalorati con le pietre spaccate non passa quasi nessuno, i residenti che portano in giro il cane preferiscono fare il giro largo.

Tra i pilastri macchiati dai writers, un senzatetto è seduto sul gradino con un cartone di vino in mano. Lo raggiunge un compare in bicicletta, confabulano per qualche minuto, sembrano scambiarsi qualcosa, poi l’uomo pedala via. «Tutti i giorni è così» – dice Patrizio Perini, un residente del quartiere. Insieme al Comitato Meredo Sant’Ambrogio chiede al comune un percorso per il recupero dell’area che sembra aver smarrito l’idea con la quale era stata progettata.

Degrado Piazza Fari Seregno

«Che senso ha avere queste colonne verticali?», si chiede il signor Patrizio. Dove un tempo c’era il glicine ora la copertura in legno sulle colonne è tutta marcita. Dall’altro lato della piazza una cabina elettrica a ridosso del muretto ha le porte divelte: giorni fa alcuni passanti hanno trovato dentro un materasso e una stufa elettrica, segno che là dentro qualcuno lo ha usato come riparo. Sempre di recente ci sono state “visite” dei ladri nei box e nelle cantine dei condomini vicini. Chiedono un ripensamento complessivo. «Piazza Don Fari può diventare uno spazio semi pubblico con la possibilità di ospitare mercati ed eventi di intrattenimento per tutte le età come avvenuto per la festa del quartiere nel 2018».

Non solo Piazza Fari. I residenti del comitato Meredo-Sant’Ambrogio denunciano lo stato in cui da tempo versa il vicino parco del quartiere. Incluso tra le vie Fosse Ardeatine, Marzabotto, Casati e Zara, di notte l’area verde si trasforma in luogo di appuntamenti dove si compiono traffici sospetti. Bottiglie di vetro, confezioni del fast food buttate sull’erba, scritte sui muri: camminando tra i viali sono evidenti le tracce di bivacchi che ai residenti non lasciano dormire sonni tranquilli.

Al Comune il comitato chiede maggiori controlli e cura dell’area sottolineando il “potenziale attrattivo” del parco da due anni orfano di un’intitolazione ufficiale nonostante le promesse. «La nostra proposta è di intitolarlo parco 9 maggio: è la festa dell’Europa ma anche la fine della seconda guerra mondiale, un riconoscimento alle vie vicine che ricordano gli eccidi compiuti durante la guerra».

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