Il caso Pedemontana continua a far discutere. È arrivata, nei giorni scorsi, la replica della BEI, la Banca Europea per gli Investimenti, all’interrogazione sull’ormai celebre autostrada, definita da molti tutt’altro che green, inviata lo scorso 20 dicembre alla vice presidente Vigliotti, dall’eurodeputata, Eleonora Evi. In estrema sintesi, l’istituto bancario europeo ha assicurato che il reclamo inviato da parte di sindaci ed esponenti di associazioni ambientaliste, risulta tuttora in fase di valutazione e nella sostanza ripercorre i quesiti avanzati dall’eurodeputata.
Pertanto, per poter avere un riscontro puntuale, sarà necessario attendere l’esito di tale processo di verifica. Intanto la BEI ha fissato anche un incontro di confronto con i protagonisti dell’operazione anti Pedemontana, per mercoledì 2 febbraio, alle ore 17.00.
La replica della BEI
Nella missiva di riscontro alla lettera dell’onorevole Eleonora Evi, la Vice Presidente Gelsomina Vigliotti precisa: “Come da Lei indicato, la medesima operazione è oggetto di un reclamo promosso da alcune organizzazioni della società civile. Tale reclamo, che risulta essere tuttora in fase di valutazione da parte dei competenti servizi della BEI, ripercorre nella sostanza le valutazioni che Ella ha inteso sottopormi. Ritengo pertanto doveroso attendere l’esito di tale processo di verifica prima di fornire una risposta ai punti da Lei sollevati”.
“Nel prendere, dunque, buona nota di quanto da Lei espresso, Le confermo l’impegno della Banca nell’esaminare rigorosamente le diverse opinioni provenienti dai propri stakeholders e darne opportuno riscontro secondo le modalità definite dalle relative policy e procedure. Sarà dunque mia cura rispondere in modo più puntuale una volta concluso l’iter di tale reclamo”.
I limiti e le contradizioni di Pedemontana
Lo scorso dicembre, l’eurodeputata Eleonora Evi, co-portavoce nazionale di Europa Verde, affermava: “La miopia delle istituzioni politiche lombarde è a dir poco sconcertante. Mentre tocchiamo con mano l’impatto della crisi climatica e di biodiversità, la classe dirigente della regione Lombardia resta ancorata a progetti pensati decenni fa, del tutto anacronistici e insensati alla luce delle emergenze da affrontare oggi. Mi riferisco alla costruzione delle sezioni B2 e C dell’Autostrada Pedemontana Lombarda in provincia di Monza e Brianza, un progetto devastante per l’ambiente, che andrebbe ad impattare gravemente sugli ecosistemi e la biodiversità, distruggendo aree agricole, superfici verdi e boscate anche di pregio e protette da tutele e vincoli nell’ambito di Parchi locali e regionali”.
A tal proposito, Dario Balotta, responsabile nazionale Europa Verde per le infrastrutture e i trasporti, aveva aggiunto: “Il completamento della Pedemontana riguarda la provincia italiana con il più alto indice di consumo di suolo, aumenterebbe l’inquinamento atmosferico e il fenomeno della cementificazione, facendo da volano a un ulteriore sviluppo di immobili e capannoni industriali, in una zona che già detiene il triste primato europeo per cattiva qualità dell’aria. Come se non bastasse, al rischio ambientale si aggiunge quello per la salute, in quanto il completamento dell’autostrada pone in essere il rischio di sprigionare la diossina TCDD, andando a movimentare un terreno ancora contaminato a seguito del disastro del 1976 della ICMESA di Meda”.
Per l’eurodeputata Evi, “è inaccettabile che quella che è stata ribattezzata la ‘Banca per il Clima’, la quale si è impegnata a finanziare progetti volti ad affrontare l’emergenza climatica, abbia approvato un finanziamento di 550 milioni di euro per la costruzione della Pedemontana Lombarda: un controsenso di cui ho chiesto conto, scrivendo alla Vicepresidente Vigliotti”.
Il prossimo passo, dunque, sarà l’incontro con la Banca Europea per gli Investimenti e i protagonisti dell’operazione anti Pedemontana, fissato per mercoledì 2 febbraio 2022.
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