Salute

All’ospedale San Gerardo è arrivata la pillola anti Covid: come funziona e chi può prenderla

La pillola della Merck dovrebbe bloccare il virus ai primi stadi di malattia creando "un virus difettoso, facendolo mutare in maniera anomala".

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L'ospedale San Gerardo di Monza

Anche a Monza, all’ospedale San Gerardo, è arrivata la pillola anti Covid. La pillola della Merck dovrebbe bloccare il virus ai primi stadi di malattia creando “un virus difettoso, facendolo mutare in maniera anomala”.

COME FUNZIONA?

“Il molnupiravir – ricorda l‘Aifa – è un antivirale orale, autorizzato per una distribuzione in condizioni di emergenza con decreto del ministero della Salute del 26 novembre scorso, il cui utilizzo è indicato entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi. La durata del trattamento, che consiste nell’assunzione di 4 compresse da 200 milligrammi 2 volte al giorno, è di 5 giorni. La determinazione Aifa relativa alle modalità di utilizzo è stata pubblicata il 29 dicembre sulla Gazzetta ufficiale ed è diventata efficace dal 30 dicembre. Per la prescrizione del farmaco è previsto l’utilizzo di un Registro di monitoraggio accessibile online sul sito dell’Agenzia”.

CHI PUO’ ASSUMERLA?

La pillola anti-Covid può essere prescritta solo a soggetti maggiorenni e con fattori di rischio che potrebbero comportare un aggravamento delle condizioni di salute in seguito al contagio da Sars-Cov-2. Quindi non tutti la potranno prendere, ma solo i soggetti considerati più fragili e che dovranno dimostrare di essere effettivamente più esposti al rischio di ospedalizzazione.

Somministrata alla dose di 800 milligrammi 2 volte al giorno, ha dimezzato il rischio di ospedalizzazione e morte quando il trattamento è iniziato entro 5 giorni dai primi sintomi. Circa un mese dopo l’inizio del trattamento, il 7,3% dei pazienti (28 su 385) che hanno assunto il farmaco, rispetto al 14,1% (53 su 377) di quelli che hanno preso il placebo, è stato ricoverato o ha avuto un esito infausto; nessuno dei pazienti del gruppo trattato è morto, rispetto agli 8 pazienti del gruppo placebo. In termini di sicurezza, gli effetti indesiderati più comuni riportati durante il trattamento e nei 14 giorni successivi all’ultima dose sono stati diarrea, nausea, vertigini e cefalea, tutti di entità lieve o moderata.

“Il farmaco non è raccomandato nelle donne che potrebbero iniziare una gravidanza e non utilizzano un contraccettivo efficace. Le donne che potrebbero restare incinte devono usare un contraccettivo efficace durante la cura e per 4 giorni dopo l’ultima dose di Lagevrio”, precisa l’Ema. “Queste raccomandazioni sono fornite poiché studi di laboratorio sugli animali hanno dimostrato che dosi elevate” del medicinale “possono influire su crescita e sviluppo del feto“.

QUANTO COSTA?

In Italia dovrebbe essere inizialmente disponibile nelle farmacie ospedaliere e poi in tutte le altre, ma al paziente non dovrebbe costare nulla. Le Regioni, però, chiederanno degli accertamenti per poter consentire a un soggetto di usufruire della pillola.

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