Monza

Monza dice addio ai monopattini gialli, arrivano quelli azzurri e le polemiche

L'assessore alla mobilità Federico Arena risponde ai membri di MonzAttiva che hanno segnalato come la flotta Wind non sia più in città "senza che il Comune abbia fatto alcuna comunicazione ufficiale".

wind monopattini mb
I monopattini Wind

Dal giallo all’azzurro il passo è breve. Addio ai monopattini elettrici gialli della Wind, una delle due società che ha portato a Monza i primi due ruote in sharing mobility. Dallo scorso dicembre, infatti, i caratteristici monopattini gialli non sono più in città e da qui la critica sollevata da MonzAttiva.
Ma andiamo con ordine, che fine hanno fatto i mezzi a due ruote? È il risultato dell’acquisizione da parte della tedesca TIER Mobility SE, operatore di micromobilità leader in Europa, dell’intero capitale sociale di Vento Mobility srl, il ramo italiano dell’azienda Wind Mobility GmbH. Ad arrivare a Monza, come nelle altre città italiane prima servite da Wind, saranno i due ruote di un verde-azzurro acceso, il caratteristico colore della TIER.

Monopattini elettrici a Monza: dalla prima flotta ai nuovi TIER

I monopattini elettrici a Monza sono arrivati nel maggio 2020, dopo che il comune aveva dato avvio all’iter per portare in città i mezzi in sharing. La gara era stata condotta da Monza Mobilità, l’ Srl 100% comunale che si occupa dei servizi di trasporto e sicurezza urbana nel comune capoluogo, compresa la redazione degli strumenti di pianificazione, oltre all’implementazione dei servizi di bike sharing, car sharing e ulteriori analoghi. Dopo le valutazioni amministrative e tecniche i soggetti aggiudicatari del servizio erano risultati la Emtransit Srl e la Wind Mobility Gmbh. 

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L’acquisizione avvenuta lo scorso dicembre segna l’ingresso di TIER nel mercato italiano, andando a sostituire la flotta di Wind. TIER è divenuta operativa fin da subito a Bari e Palermo, a cui sono seguite ulteriori città italiane. Wind Mobility era entrata per la prima volta in Italia con il lancio della sua attività a Milano nel febbraio 2020. Da allora, il nostro Paese era diventato il più grande mercato europeo per l’azienda. Wind gestiva 4.500 mezzi in 11 città italiane, tra cui Monza.

Arena: “La società ha tutto l’interesse di operare a Monza il prima possibile”

Che tempi ci sono per vedere i nuovi monopattini? Lo chiediamo all’assessore alla Mobilità del comune di Monza, Federico Arena. “Tempi brevi – assicura l’assessore – gli operatori hanno tutto l’interesse nel venire nella nostra città. Da quando il servizio è partito Monza è diventata attrattiva per questo tipo di mobilità: più volte operatori hanno cercato di capire se era possibile un ingresso dei loro mezzi. Noi abbiamo fatto un bando due anni fa identificando i soggetti che attualmente gestiscono il servizio: con l’acquisizione da parte di TIER del ramo italiano di Wind adesso ci sono dei tempi tecnici, ma sappiamo che i monopattini sono in arrivo e tra l’altro con le medesime condizioni di prima”.

Critica la sinistra: “I monopattini? La giunta li ha trasformati nell’ennesimo problema”

Qualche polemica sull’assenza di una parte dei mezzi a due ruote in città però c’è. A sollevare il tema Carlo Abbà e Maria Chiara Pozzi, di MonzAttiva.

“L’assessore alla Mobilità, Federico Arena, presentando il servizio a novembre del 2021, aveva detto che le flotte di monopattini avrebbero rappresentato una soluzione al problema del traffico – spiegano i consiglieri. – A parte che stiamo ancora aspettando il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile e siamo ormai alla fine del mandato, la verità è un’altra: l’attuale amministrazione non è in grado di fare i bandi. I monopattini gialli sono spariti dalla circolazione senza che il Comune abbia fatto alcuna comunicazione ufficiale”.

“Abbiamo saputo dalla stampa e non dall’amministrazione che la TIER è subentrata alla Wind, l’assessore alla Mobilità, invece, non ha detto nulla. Eppure sono passate più di tre settimane che i monopattini gialli sono spariti dalle strade e gli utenti, cioè i nostri concittadini, stanno aspettando una risposta. In parecchi hanno pagato un abbonamento per un servizio che non esiste più. Viene da pensare che l’amministrazione quando ha emesso il bando non abbia inserito clausole di tutela, altrimenti non si spiega questo silenzio e il pressapochismo delle scarse risposte fornite dall’assessore”, sottolinea Maria Chiara Pozzi.

“Prendiamo atto dell’ennesimo errore di programmazione e della scarsa capacità di questa giunta, come ha dimostrato in più di un’occasione quando servono lungimiranza e capacità di gestione”, ribadisce Abbà.

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