Licenziamenti

Ceriano Laghetto. Gianetti Ruote: il Tribunale di Monza ha ribaltato la sentenza

Dopo la sentenza dello scorso ottobre, che aveva respinto il ricorso di Fim, Fiom e Uilm Monza Brianza in merito alla denuncia presentata nei confronti della Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto, ieri il Tribunale di Monza ha ribaltato la sentenza. 

Sciopero Gianetti Ruote davanti alla sede della provincia4-mb

Dopo la sentenza dello scorso ottobre, che aveva respinto il ricorso di Fim, Fiom e Uilm Monza Brianza in merito alla denuncia presentata nei confronti della Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto, ieri il Tribunale di Monza ha ribaltato la sentenza. La nuova udienza era infatti fissata per il 28 gennaio.

Il Tribunale ha dato ragione ai Sindacati in merito alla procedura seguita dall’azienda per i licenziamenti, comunicati via mail e senza preavviso e per questo giudicata illegittima e in violazione del contratto nazionale dei metalmeccanici. Il riconoscimento in appello della condotta antisindacale posta in essere da Gianetti Ruote, senza il conseguente annullamento dei licenziamenti conseguenti dei 152 lavoratori, ha un sapore amaro per noi come Organizzazione. Si ribadisce la rilevanza delle obiezioni poste nei confronti dell’azienda fin dallo scorso mese di luglio, ma nel concreto ai lavoratori non rimangono che le impugnative individuali dei licenziamenti che stiamo mettendo in campo in questi giorni. Valuteremo ora anche insieme alle altre Organizzazioni Sindacali come proseguire la vertenza.” ha commentato Enrico Vacca, Segretario Generale FIM CISL Monza Brianza Lecco.

Lo scorso ottobre il Tribunale del Lavoro di Monza aveva rigettato il ricorso presentato dai sindacati contro la procedura di licenziamento dei 152 lavoratori della Gianetti Ruote. La procedura era stata ritenuta legittima dal giudice.

GIANETTI RUOTE: NESSUN ACCORDO

Con una mail l’azienda aveva annunciato la chiusura della fabbrica e il licenziamento dei dipendenti. Una doccia fredda per i 152 lavoratori della Gianetti Ruote (Gianetti Fad Wheel), storica azienda di Ceriano Laghetto di proprietà del fondo tedesco Quantum Capital Partner. “Crisi aggravata dalla pandemia”, scriveva ai lavoratori la proprietà. I dipendenti sono stati messi in ferie per poi andare in permesso retribuito fino alla chiusura definitiva dello stabilimento.

Da allora cene solidali, riunioni, incontri: il mondo della politica si era schierato a favore dei 152 dipendenti. Neppure davanti al tavolo del Mise si è trovato un accordo.

Alla fine di settembre, poi, la ditta aveva cominciato a inviare le comunicazioni per il licenziamento o il trasferimento ai singoli dipendenti. 

 

 

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