Caso Seregno Calcio, il Comune propone una campagna sui valori dello sport nelle scuole

«Ho sentito parlare di “metodo Seregno” che per me è solo il metodo della gente che si alza al mattino e lavora per fare il bene della propria famiglia, azienda, comunità ciascuno con le proprie responsabilità», il sindaco Alberto Rossi ha espresso dispiacere per il “caso aggressioni” al Seregno Calcio, una vicenda che rischia di danneggiare l’immagine della città e non solo della squadra che milita in serie C.

La procura di Monza ha aperto un fascicolo d’inchiesta con ipotesi di reato che vanno dalle minacce alla violenza privata. Sotto accusa la gestione dell’ex direttore generale Ninni Corda dopo che diversi giocatori hanno denunciato di aver ricevuto minacce e aggressioni da parte di uomini a lui vicini. «Ho giocato in piazze calde ma qui siamo arrivati a toccare il più livello basso», dice il portiere Ermanno Fumagalli che confessa di essere stato minacciato di morte. «Un suo uomo mi ha messo le mani addosso tirandomi i capelli», ha raccontato ai microfoni di Rai Sport il difensore Mattia Scognamiglio.

Qualche settimana fa la società ha licenziato Corda con la promessa di pulizia da parte del presidente Davide Erba: «Chi deve pagare paghi veramente in maniera significativa perché queste cose non possono esistere nel mondo del calcio». Il patron del Seregno punta il dito contro Corda reo, secondo lui, di essere stato il mandante di spedizioni punitive consumate prima e dopo le partite e negli spogliatoi dello stadio Ferruccio.

Corda smentisce tutto e annuncia querele verso chi lo accusa. In attesa che la procura di Monza faccia chiarezza, il sindaco Rossi stigmatizza: «Una pubblicità non positiva per la città, occorre un segnale concreto di vicinanza ai giocatori che hanno subito tutto questo». E aggiunge: «Alla società ho proposto che nel 2022 si promuovano iniziative nelle scuole sui valori positivi dello sport, sarebbe una bella dimostrazione che il metodo Seregno è altro».