Sciopero

Biassono. Dopo il primo sciopero, i sindacati proclamano lo stato di agitazione alla Rovagnati

La Rovagnati è un’azienda storica della nostra provincia. Attualmente ha tre stabilimenti in Brianza (Biassono, Villasanta, Arcore) e uno in Emilia Romagna (a Felino, in provincia di Parma), per un totale di 430 dipendenti.

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“Le OO.SS. e le RSU ringraziano le lavoratrici e i lavoratori che hanno aderito allo sciopero di lunedì 24 gennaio e anche per la grande partecipazione alle assemblee sindacali, che si sono svolte lo scorso 27 gennaio in tutti i siti della Rovagnati, dando così un primo forte segnale alla Direzione. Le lavoratrici e i lavoratori hanno preso atto negativamente della decisione aziendale di disdire l’incontro, già fissato per il giorno 26 gennaio, con all’ordine del giorno appalti, approfondimenti e avvio del confronto sul piano industriale. Ritengono pertanto che l’incontro debba essere subito ricalendarizzato”. Le Segreterie territoriali FAI Cisl, FLAI Cgil e le RSU, con un ampio mandato delle lavoratrici e dei lavoratori, proclamano così lo stato di agitazione.

“Se la Direzione non darà da subito disponibilità a definire una data, saranno programmate tutte le forme di protesta e mobilitazione necessarie per ottenere l’obiettivo” aggiungono i sindacati.

La Rovagnati è un’azienda storica della nostra provincia. Attualmente ha tre stabilimenti in Brianza (Biassono, Villasanta, Arcore) e uno in Emilia Romagna (a Felino, in provincia di Parma), per un totale di 430 dipendenti.

Negli ultimi anni si è assistito a una progressiva cessione a cooperative di parti della produzione.

“A Biassono – spiega Stefano Bosisio, segretario generale Fai Cisl Monza Brianza Lecco -, i reparti nei quali si procede al disosso dei prosciutti sono stati tutti appaltati. Lo stesso processo riguarda le sale bianche, cioè quei reparti nei quali, in condizioni atmosferiche speciali, sono affettati i salumi”.

 

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