Sociale

Persone fragili, Seveso inaugura due nuovi appartamenti in cohousing: Andrea è il primo inquilino fotogallery

Gli appartamenti bilocali, adatti ad ospitare quattro persone in totale, sono stati realizzati dalla Fondazione Maddalena Grassi attraverso la riedificazione totale e la costruzione di nuove infrastrutture, adiacenti alla casa alloggio per pazienti HIV


C’era persino il Vicario Episcopale di Monza, monsignore Luciano Angaroni a Seveso il 14 dicembre per l’inagurazione dei due nuovi appartamenti  in cohousing per persone fragili.. Un lungo intervento il suo nel quale se e senza ma ha messo l’accento sulla bontà dell’azione messa in campo dalla giunta Borroni.

Due alloggi, due bilocali, predisposti per ospitare fino a quattro persone in regime di cohousing, ovvero abitazioni vissute in condivisione con altre persone. Il progetto nasce dalle  fondamenta di una precedente villetta con giardino che è stata ristrutturata e adattata alle nuove esigenze.
Gli alloggi sono idonei ad ospitare quattro persone, una delle quali ha già preso possesso dell’immobile. Quest’ultima dopo un percorso riabilitativo è risultata idonea e in grado di andarci a vivere. Un risultato di grande importanza per chi ha difficoltà che le altre persone neppure possono immaginare. A fare gli onori di casa è stato proprio Andrea, il primo inquilino che ha preso possesso del suo appartamento lo scorso 1° dicembre. Durante la visita è stato molto ospitale, ha anche offerto il caffè a tutti presenti, raccontando quella che è stata la sua vita. Difficile, tra mille ostacoli, ma oggi in via Meredo 39 si sente a casa.

“Sono stato ospite della Casa Alloggio di Concorezzo per 18 mesi” – ha raccontato – e mi sentivo pronto per andare a vivere in un posto tutto mio. La direttrice mi ha mostrato questo appartamento e me ne sono subito innamorato. Frequento il Centro Diurno di Concorezzo due giorni alla settimana e condivido gran parte delle altre giornate con gli operatori della Casa Alloggio di Seveso. Sono una persona a cui piace stare sempre in movimento e mi rendo disponibile per servizi, incombenze e riparazioni: sto ‘in famiglia’ e la mia vita è piena e ricca di affetti.”

A Seveso due nuovi appartamenti in cohousing per persone fragili

“In questa nuova Comunità Residenziale le persone hanno un valore più alto della malattia che hanno. Qui la persona è al centro di ogni progetto e nessuno viene lasciato indietro e può sentirsi solo. – hanno ribadito il sindaco Alessia Borroni e l’assessore ai Servizi sociali Michele Zuliani – Ci rendiamo sempre più conto che queste opere non potrebbero esistere senza l’aiuto dei volontari. Seveso, per quanto stiamo incontrando in questi giorni, è veramente una città dove esiste un fiorire di carità e il compito dell’amministrazione è valorizzare e supportare quello che già esiste. La gratuità è il cuore pulsante di una Comunità viva”.

Presenti all’evento, oltre al Sindaco e all’assessore, il direttore generale della Fondazione Maddalena Grassi, Alessandro Pirola e la direttrice Elisabet Cendra, il direttore sociosanitario di Ats Brianza, Antonio Colaianni, il direttore generale dell’ASST Brianza, il  Dottor Marco Trivelli e il responsabile relazioni istituzionali della Fondazione, Filippo Cristoferi.

“Il cohousing è un’opportunità per persone fragili che recuperano o mantengono un grado di autonomia anche economica sufficiente, per ri-abitare, ri-trovare una possibilità di indipendenza per alcuni del tutto insperata. In coppia o da sole le persone si sperimentano in una autonomia assistita da interventi variabili di personale educativo e sanitario e sostenuta dalla possibile frequenza diurna delle Case, presso le quali consumano il pranzo e alle quali fanno riferimento anche per eventuali controlli terapeutici ” – continua il dottor Alessandro Pirola – “In questo senso è proficua la scelta di collocare tutti gli appartamenti in cohousing realizzati da Fondazione Maddalena Grassi (due a Vigevano per persone con disagio psichiatrico e due nell’edificio della stessa casa alloggio di Seveso) in contiguità con le Case di riferimento degli inquilini, che mantengono saldo il rapporto con gli operatori e una trovano in essi una compagnia che va oltre le prestazioni codificate. Avendoli vicino un occhio lo buttiamo sempre!”

 

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