Politica

Pedemontana, dall’incontro di Arcore i sindaci escono compatti e con la mano tesa alla provincia

Ci sarà un fronte comune dei sindaci contro Pedemontana. Perchè i primi cittadini hanno capito che partecipare da soli ai singoli tavoli significa avere posizioni troppo deboli.

Incontro arcore pedemontana

Ci sarà un fronte comune dei sindaci contro Pedemontana. Perchè i primi cittadini hanno capito che partecipare da soli ai singoli tavoli significa avere posizioni troppo deboli. E la mano ora è tesa verso il presidente della Provincia (a breve ci saranno le elezioni) affinché organizzi un tavolo comune e coordinato.

Mai era successo che così tanti politici si ritrovassero assieme per parlare di Pedemontana. Dagli europarlamentari ai rappresentanti dei comuni. E questo è successo ieri sera ad Arcore in un incontro voluto dalle associazioni e in particolare dall’ambientalista arcorese, Roberto Sala, a cui il sindaco, Maurizio Bono (FdI) non solo ha concesso il patrocinio, ma ha di fatto sostenuto l’iniziativa.

Chi ha voluto l’incontro sono state le associazioni Colli Briantei, Legambiente (Circolo Gaia Usmate Velate), Melting pot. Hanno preso parte personaggi della politica nazionale come la senatrice Paola Nugnes di Sinistra Italiana, la parlamentare europea Eleonora Evi di Europa Verde o Marzio Marzorati di Legambiente Lombardia, oltre alla voce autorevole del Professor Arturo Lanzani del Politecnico di Milano. In sala numerosi erano i consiglieri regionali presenti come Gigi Ponti (Pd), Marco Fumagalli (M5S) o i sanatori tra i quali menzioniamo Roberto Rampi (Pd).

“Abbiamo iniziato a fare questi tavoli pubblici perché quando si tratta di ambiente bisogna superare le differenze politiche e affrontare i problemi insieme – ha esordito Maurizio Bono. “In seguito agli incontri a cui ho partecipato sul tema, ho avuto la sensazione che la situazione sia ancora confusa, nonostante si preveda  che l’opera venga realizzata a breve, ed è per questo che sono stato felice di organizzare questo evento”.

Ad aprire gli occhi agli amministratori locali il Professor Arturo Lanzani del Politecnico di Milano che ha esposto durante l’incontro sedici tavole con i punti per migliorare l’opera rispetto all’impatto ambientale che avrà sul territorio. Il professore per primo ha lanciato l’appello al numero uno di via Grigna, Luca Santambrogio, chiedendogli di essere il coordinatore di queste  istanze di miglioramento.

Il completamento di Pedemontana prevede opere per la realizzazione del tratto B2 da Lentate sul Seveso a Cesano Maderno e C fra Cesano Maderno e Vimercate, con apertura dei cantieri previsti entro la prima metà del 2022. Secondo il cronoprogramma presentato in Regione, il completamento dovrebbe avvenire entro il 2026, giusto in tempo per le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina. In totale, verranno realizzati 33 chilometri di tracciato con un costo totale di 1 miliardo e 260 milioni di euro, finanziati dalla Banca Europea per gli Investimenti, Cassa Depositi e Prestiti e un pool di banche commerciali.
Lo scopo dell’opera è ottimizzare e decongestionare il traffico nel quadrilatero Varese-Como-Bergamo-Milano, consentendo un miglior collegamento nelle aree a nord del capoluogo meneghino. Il completamento dell’opera, infatti, permetterà di alleggerire ulteriormente il flusso veicolare sull’A4 e nei centri urbani limitrofi.

Il 31 agosto il Consiglio di Amministrazione di APL ha aggiudicato sia la gara di finanziamento, per un ammontare complessivo di € 1.741.000.000,00, sia la gara di affidamento a Contraente Generale, ottenendo anche la defiscalizzazione il cui termine ultimo era proprio il 31 di agosto.

Una lunga parte dell’incontro è stata dedicata ai rischi, ai problemi non solo ambientali, ma anche di salute che la nuova autostrada porterebbe in Brianza, poi si è aperto il dibattito sollecitato sulle proposte di modifica abbozzate dal professor Lanzani. E se c’è un sindaco che sente il problema di Pedemontana sul proprio comune è il sindaco di Lissone, Concettina Monguzzi. Un’area la sua con una superficie edificata nel corso dei decenni ormai del  70% e l’arrivo dell’autostrada farebbe lievitare ancora di più. E allora chiede che si faccia fronte comune, così come lo chiede il sindaco di Seregno, Alberto Rossi, “Non bisogna mollare, ma anzi coinvolgere e chiedere supporto alla Provincia“.

Generico dicembre 2021
Francesco Cereda, sindaco di Vimercate

Il tavolo avrebbe lo scopo non tanto di bloccare l’opera, ma chiedere delle possibili modifiche e realizzare delle opere di compensazione che ridurrebbero drasticamente l’impatto dell’opera.

“Stiamo perdendo lo sviluppo dello stare bene, della salute, della qualità della vita – ha ricordato Concetta Monguzzi. “Se non è possibile tornare indietro, se non si può cancellare, bisogna fare tutto il possibile per migliorarla Pedemontana. Bisogna continuare a parlarne e dobbiamo chiedere una riunione in Provincia dalla quale uscire con un documento condiviso”.

Un incontro quello di ieri sera che è arrivato dopo altri due. Uno proprio nelle scorse settimane voluto dai sindaci del Vimercatese a seguito del quale è stata scritta e inviata una lettera ai vertici di Regione Lombardia per chiedere “un serio tavolo di confronto per condividere una riprogettazione complessiva dell’opera“. Poi un nuovo incontro, sempre ad Arcore, voluto  dal sindaco Maurizio Bono, a cui hanno partecipato per lo più i sindaci della tratta C. Ieri una riunione come mai si era vista prima.

Incontro pedemontana arcore

E parlare e fare chiarezza sul tema di Pedemontana è stata una delle missioni di MBnews in questi anni, con la pubblicazione  di numerosi articoli sul tema. Un “no” deciso quello della redazione e del suo direttore all’attuale progetto “per dare ai nostri figli un modello di sviluppo che sia differente rispetto a quello che era quello dei nostri padri e che è il nostro attuale. Se si vuole velocizzare la tratta dell’A4 perché tutte le mattine ci sono le code, Pedemontana può essere la risposta. Ma i nostri figli, un domani, tra 10-20 anni ci chiederanno come mai prima di fare quest’opera così impattante non è arrivata la metropolitana a Monza? – ha commentato Speziali. “Da quanti anni se ne parla? E perché non abbiamo creato un collegamento dalla M2 a Vimercate, prima di fare Pedemontana? E noi cosa diremo? Stiamo parlando di un territorio, quello di Monza e Brianza, che è il più edificato d’Italia. Spesso ci attaccano dicendo che le nostre parole sono un ambientalismo di facciata: non è così, qui stiamo discutendo della sostanza del futuro, di dare un’impronta diversa che restituisca ai nostri figli un ambiente più sano rispetto a quello che abbiamo noi e non il contrario”.

La voce delle associazioni

Proprio tra le fila delle associazioni e dai movimenti del territorio, in questi anni, si sono visti alcuni dei combattenti più accaniti contro la realizzazione dell’autostrada. E lo sa bene Alberto Colombo, esponente di Sinistra e ambiente di Meda, che insieme ai gruppi ambientalisti brianzoli ha scritto nelle scorse settimane una lettera a uno dei principali finanziatori dell’opera, la Banca Europea degli Investimenti, per evidenziare il fatto che non sia per nulla “Green” come invece è stata definita dall’ex ministro ed ex presidente di TpL Roberto Castelli. E la Bei ha anche già risposto dicendo che la lettera la considerano tra le obiezioni, un reclamo all’opera.

Generico dicembre 2021

E non è solo una questione di consumo di suolo e distruzione di aree verdi dove già ce ne sono poche ma anche di danni diretti alla salute dei cittadini perché “per la costruzione dell’autostrada si movimenterà un terreno contaminato e inquinato dalla Diossina TCDD del disastro Icmesa del 1976 nei comuni di Meda, Seveso, Cesano Maderno, Bovisio Masciago”. Queste alcune delle parole contenute nella lettera.

D’accordo anche Marco Monguzzi, dell’Associazione dei Colli briantei, che ha messo in luce le criticità idrogeologiche, ad esempio, del territorio di Arcore che, soggetto ad alluvioni, vedendo tagliati i boschi del parco rischierebbe un peggioramento del problema, nonostante le vasche volano.

Pedemontana sì, il commento di Andrea Monti

Collegato in streaming anche Andrea Monti. “Fare pedemontana non esclude gli investimenti su gli altri tipi di mobilità. Continueremo a investire nelle metropolitane e in modalità di trasporto alternative – ha affermato il vice capogruppo della Lega in Regione, Andrea Monti, da sempre a favore dell’opera. “E’ giusto discutere e coinvolgere il territorio per quanto riguarda alcune piccole modifiche ma che l’opera si farà è un fatto. Le risorse adesso ci sono”.

andrea monti regione lombardia 2018

“Tutti i fondi stanziati per Pedemontana verranno restituiti con gli interessi. Non sono soldi pubblici a fondo perduto ma verranno ripagati con il pedaggio – ha sostenuto Monti. “I nostri figli potrebbero anche chiederci perché non abbiamo fatto Pedemontana. Sul fatto che verrà poco utilizzata, dico che non è vero. È chiaro che un’autostrada consuma suolo e che la Brianza è una delle province con più elevato consumo di suolo, ma questo ha creato anche ricchezza ed è innegabile. I cittadini hanno pagato un prezzo alto, a prescindere Pedemontana. Non sarà la Pedemontana a eliminare la “Brianza verde”, è stato il modello di sviluppo adottato negli anni passati. L’autostrada, al massimo, è conseguenza di questo modello, ma resta una soluzione necessaria”.

Qui sotto il video della diretta Facebook con tutti gli interventi:

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