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Monza, Adidas al terzo licenziamento collettivo: al via la trattativa

Sono stati fissati due nuovi incontri previsti per il 9 dicembre e il 15 dicembre dove le sigle sindacali auspicano ci siano risposte concrete ai numerosi temi che evidenziati.

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Il 29 novembre si è svolto il primo incontro di confronto sindacale sulla procedura di licenziamento collettivo avviata da Adidas Italia il 22 novembre che prevede un esubero di 31 lavoratori di cui 21 collocati a Monza e 10 nella sede di Roma.

La direzione di Adidas Italia è assistita da Confcommercio e dai consulenti legali e la delegazione sindacale è composta dalle sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl, UILTuCS Uil nazionali e territoriali e dai Rappresentanti Sindacali dei Lavoratori.

L’azienda ha illustrato i contenuti della procedura, gli impatti previsti in termini di posizioni in esubero e le decisioni strategiche europee previste nel piano di  riorganizzazione “Own the game”.

“Abbiamo evidenziato che questa è la terza riorganizzazione aziendale in tre anni e che con questa procedura di licenziamento si arriva al taglio di 95 lavoratori dalla fine del 2018. La riduzione del numero degli addetti che da oltre 300 è oggi di 226 lavoratori nella sede di Adidas Italia a Monza, il trasferimento e la delocalizzazione di competenze e funzioni strategiche verso gli altri paesi europei operata in questi anni verso Portogallo e Olanda e la soppressione di figure manageriali di alto profilo quali amministratore delegato, direttore finanziario etc portano Adidas Italia in una condizione di estrema precarietà e debolezza in una condizione di ristrutturazione permanente che pone incertezze pesanti sulle prospettive di questa azienda in Italia e che preoccupano fortemente i lavoratori. – spiega la Uiltucs –  Auspichiamo venga riconvocata a breve la riunione della commissione preposta del consiglio regionale della Lombardia (prevista per il 2 dicembre e rinviata per la convocazione contestuale del consiglio regionale) per discutere di tali prospettive e del coinvolgimento attivo delle istituzioni”.

“Abbiamo evidenziato che consideriamo negativa la scelta aziendale di avviare un licenziamento collettivo, pur consentito dalla legge, in una condizione di emergenza sanitaria e sociale e che determinerà maggiori difficoltà in termini di ricollocazione delle persone e che, come noto, per addivenire ad un accordo sindacale l’unico criterio che potremo condividere sarà quello della non opposizione (volontarietà) prevedendo un’incentivazione economica a partire da quanto sottoscritto nei precedenti accordi da adeguare al contesto maggiormente critico per le questioni sanitarie e sociali. Abbiamo sottolineato la necessità di ampliare la possibilità di uscita su base volontaria ad una platea più ampia rispetto al perimetro degli esuberi, per consentire una maggior tutela occupazionale attraverso la mobilità interna”.

Relativamente al reparto Customer Service, nel quale la direzione prevede di mantenere operative per tutte le funzioni comunicate in esubero fino alla fine del 2022, i sindacati hanno richiesto ci sia la possibilità di mantenerle in sede locale dato che è prevista la selezione di nuovo personale a Porto, prevedendo il solo coordinamento dal Portogallo, in luogo della delocalizzazione.

“Abbiamo richiesto che venga data possibilità, anche a seguito della tipologia di attività e delle modalità di lavoro utilizzate negli ultimi 2 anni prevalentemente in remoto, di essere ricollocati attraverso la candidatura interna sulle posizioni fungibili aperte su Monza senza prevedere il trasferimento di residenza”.

Sono stati fissati due nuovi incontri previsti per il 9 dicembre e il 15 dicembre dove le sigle sindacali auspicano ci siano risposte concrete ai numerosi temi che evidenziati.

 

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