Incontri promettenti

Arcore, alla Knorr-Bremse i lavoratori, i sindacati e la politica guardano insieme al futuro

L'appuntamento è servito a mettere a confronto le diverse parti attive nella politica industriale della multinazionale tedesca. Il delegato della Fiom Cgil Monza e Brianza ci racconta gli obiettivi e le tematiche affrontate.

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“Le persone in genere litigano perché non possono discutere”. Anche in questa frase di Gilbert Keith Chesterton, scrittore e giornalista inglese vissuto tra Ottocento e Novecento, c’è forse il senso dell’incontro organizzato tra i lavoratori dello stabilimento di Arcore dello Knorr-Bremse, multinazionale tedesca leader mondiale nei sistemi frenanti nell’ambito ferroviario e degli autoveicoli commerciali, Angela Mondellini, segretaria generale della Cgil di Monza e della Brianza, Pierluigi Ponti, consigliere regionale brianzolo della Lombardia e Federico Manfredda, amministratore delegato della Knorr-Bremse di Arcore.

Un’assemblea sindacale improntata sul dialogo e un po’ diversa da quelle che solitamente si svolgono nelle aziende dove non è così facile mettere insieme i diversi soggetti che possono essere parte attiva nelle scelte sulle politiche del lavoro oltre che nelle specifiche strategie produttive.

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L’OBIETTIVO

“Almeno una volta all’anno cerchiamo di organizzare un’occasione in cui si possano incontrare i lavoratori, le parti sociali, l’amministratore delegato, che è anche un appassionato di politica industriale e un esponente della politica” spiega Luca Carzaniga, delegato sindacale della Fiom Cgil di Monza e Brianza e dal 1999 dipendente della Knorr-Bremse di Arcore dove oggi si effettua il post vendita automobilistico dei veicoli a ruote, nello specifico dei truck.

“Lo scopo è duplice – continua – da un lato far capire che la politica deve essere al servizio dei cittadini di cui deve conoscere le esigenze, in questo caso legate al lavoro, dall’altro lato serve alla politica per mettere i piedi per terra e confrontarsi direttamente con la realtà del proprio territorio”.

L’appuntamento nello stabilimento della Knorr-Bremse di Arcore, che nel passato ha ospitato, tra gli altri, di Pierluigi Bersani, ex segretario del Partito Democratico e di Filippo Penati, ex presidente della provincia di Milano, quando ancora non era nata quella di Monza e Brianza, ha visto quest’anno la partecipazione, in rappresentanza della politica, di Pierluigi Ponti che in Regione Lombardia è anche membro della Commissione lavoro.

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Federico Manfredda

GLI ARGOMENTI

I temi dibattuti durante l’incontro sono stati soprattutto la delocalizzazione di alcune multinazionali presenti in Italia e nel nostro territorio, la conversione tecnologica, in particolare nel settore della mobilità e le trattenute fiscali che influiscono anche sulle buste paga dei lavoratori.

“Ponti, anche citando il caso Giannetti Ruote di Ceriano Laghetto, ha ragionato sugli incentivi da dare alle multinazionali che dimostrano una sana voglia di investire nel nostro Paese per evitare che vadano via – afferma Carzaniga – su questo tema, da ex sindaco di Cesano Maderno, Ponti, che è stato anche Presidente della Provincia di Monza e Brianza, ha ricordato come un’area un tempo occupata dall’Icmesa è stata bonificata, recuperata e insediata da un’azienda multinazionale della chimica che occupa 3mila dipendenti nel suo stabilimento locale”.

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Gigi Ponti

“Il consigliere regionale ci ha poi ribadito l’attenzione di Regione Lombardia per il green, che sarà sempre più fondamentale anche per il nostro settore, l’automotive – continua il delegato sindacale della Fiom Cgil di Monza e Brianza alla Knorr-Bremse di Arcore, una delle tre filiali italiane dell’azienda tedesca, le altre sono a Buccinasco, in provincia di Milano e a Firenze – inoltre Ponti ha parlato di abbattimento dell’Irpef nell’ambito di una vera riforma fiscale per dare ai lavoratori stipendi più adeguati”.

IL FUTURO DELLA KNORR-BREMSE

Sul territorio di Monza e Brianza la presenza della multinazionale tedesca, nata più di cento anni fa e con sede principale a Monaco di Baviera, ha una lunga storia ed una consistenza occupazionale di circa 120 dipendenti che in parte si è persa negli ultimi anni.

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“Nel 2014 la filiale brianzola dell’azienda metalmeccanica fu protagonista di una decisa ristrutturazione, passando da primo impianto a ricambista, con una riduzione del personale – specifica Carzaniga – poi abbiamo avuto periodi di sofferenza già prima della pandemia, abbiamo usufruito di ammortizzatori sociali e poi anche della cassa integrazione Covid”.

Il futuro prossimo dello stabilimento di Arcore della multinazionale tedesca, però, non dovrebbe destare preoccupazioni. “C’è stata una discreta ripresa degli ordini, anche se pesa l’incognita dei rincari delle materie prime – continua – per il 2022, quindi, dovremmo avere orizzonti piuttosto tranquilli, senza alcuna riduzione del personale. Poi il mercato dell’automotive, si sa, purtroppo è piuttosto ballerino”.

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