Attualità

Vittime della strada, una giornata per sensibilizzare. 2NOVE9: “Una giusta formazione può salvarci la vita”

Si celebra oggi, domenica 21 novembre, la Giornata Mondiale e Nazionale del Ricordo delle Vittime della strada. 

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Cade la terza domenica del mese di novembre la Giornata Mondiale e Nazionale del Ricordo delle Vittime della strada. Una data istituita per ricordare tutti coloro che non ci sono più, ma anche un momento di riflessione per sensibilizzare su quella strage silenziosa che ogni anno porta via centinaia di persone. Quest’anno la giornata si tiene oggi, domenica 21 novembre: a tenere le redini delle iniziative del fine settimana è l’associazione AIFVS (Associazione nazionale vittime della strada) che per l’anno 2021 lega il tema del ricordo anche un grande argomento di attualità: la riduzione dell’inquinamento ambientale.

“Proponiamo di declinare l’attenzione al nostro territorio perché l’impegno per la prevenzione diventi la nostra priorità: il territorio ci appartiene, i suoi problemi ci interpellano e noi dobbiamo mobilitarci per risolverli – spiega AIFVS. – In città, prima la persona. Attuare la mobilità sostenibile: adottare mezzi di trasporto a bassa o a zero emissione di CO2; per gli spostamenti brevi muoversi a piedi (migliora la salute) o con mezzi leggeri; utilizzare il trasporto pubblico moderno e multimodale anziché l’auto privata; corredare i mezzi di trasporto dei dispositivi tecnologici per prevenire gli incidenti; contrastare la violenza motorizzata adottando il limite di velocità a 30km/h; adottare infrastrutture che garantiscano un alto livello di sicurezza. Rendiamo le città vivibili per gli esseri umani“.

Incidenti: i numeri di ACI/ISTA

I primi dati ACI/ISTAT 2021, che tracciano una panoramica sugli incidenti stradali a livello nazionale, non raccontano niente di buono. Dalle stime preliminari contenute nel report, nei primi sei mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2020, sono aumentati gli incidenti stradali con lesioni a persone (65.116, pari al +31,3%), feriti (85.647, +28,1%) e vittime (1.239, +22,3%).

Nel 2020 nella provincia di Monza e Brianza (e anche Milano) l’incidentalità stradale rispetto al 2019  aveva subìto un calo consistente: -41%. Una situazione certamente condizionata dalla pandemia e dal lockdown. A Monza Brianza gli incidenti erano stati 1.602 con 1980 feriti e 19 morti (5 pedoni e 3 ciclisti) e un incide di mortalità ogni 100 incidenti dell’1,19%. 

Guida distratta o andamento indeciso, mancato rispetto di precedenza o semaforo  e velocità troppo elevata le principali cause di incidenti. Seguono: mancato rispetto della distanza di sicurezza e “manovre irregolari” (es. retromarcia, inversione, invasione di corsia, manovre irregolari per sostare o attraversare la carreggiata…). La mancata precedenza al pedone e il comportamento scorretto del pedone rappresentano, infine, il 3,2% e il 2,8% (a livello nazionale) delle cause di incidente.

2NOVE9: “Ci dobbiamo sempre chiedere: quell’incidente era evitabile”?

“La parola chiave è formazione – spiega a MBNews Roberto Concedda, di 2NOVE9, l’associazione brianzola no profit che assiste le vittime di incidenti stradali, i loro familiari e gli aventi diritto. – Bisogna formare gli amministratori locali, gli uffici di competenza dei nostri enti: Regione Lombardia organizza spesso momenti formativi gratuiti. Mi chiedo: i nostri Comune partecipano? E poi una formazione per chi è a scuola: guardiamo con attenzione il mondo delle scuole superiori. Tanti giovani perdono la vita sulla strada anche nella nostra provincia. Va bene rispettare i programmi ministeriali, ma pensiamo anche a dedicare nella scuole un’educazione alla strada e alla gestione degli incidenti”.

Nel nostro territorio ci sono tanti tratti ancora troppo pericolosi: penso a viale Stucchi, al ponte che da Monza porta a Sesto San Giovanni, o alcune rotonde e incroci ormai tristemente noti. Tanti guard rail meritano manutenzione e serve anche spingere su una corretta educazione stradale per gli automobilisti: alcuni accorgimenti che impariamo da soli e ci sembrano giusti, poi se fatti in autostrada o in strade particolarmente trafficate rischiano di essere dannosi. E chiudo dicendo una cosa: smettiamola di dire che si tratta solo di tragedie, di casi del destino. Prevenzione, manutenzione, educazione, formazione possono salvare la vita a molti. Davanti ad un incidente dobbiamo sempre chiederci «potevo evitarlo?»”.

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