Ambiente

Seveso, Pedemontana la neo sindaca: “Pronti a collaborare”. Intanto nuovo evento delle associazioni

Per la prima volta dopo lo stop voluto dall'amministrazione Allievi lo chalet del Bosco riapre alle associazioni per un evento pubblico: è stata l'occasione per parlare del Bosco stesso, ma soprattutto del suo nemico: Pedemontana.

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Dopo due anni, lo chalet del Bosco delle Querce è di nuovo a disposizione delle associazioni. In attesa del primo consiglio comunale, la nuova sindaca di Seveso, Alessia Borroni (Lega), ne ha concesso l’utilizzo sabato 23 ottobre per un evento informativo dedicato al Bosco delle Querce e a Pedemontana, organizzato e promosso dal circolo Legambiente “Laura Conti” di Seveso, Seveso Futura, Sinistra e Ambiente (Meda) e Impulsi (Meda). “Pur non avendo ancora una giunta, mi è sembrato giusto concedere questo spazio per discutere di temi che riguardano Seveso, come Bosco delle Querce e ambiente, al di là dell’appartenenza politica dei gruppi che hanno partecipato all’incontro – ha commentato la neo sindaca (i sevesini, che non hanno mai avuto una donna alla guida della città, dovranno abituarsi al neologismo) -. Abbiamo detto che avremmo collaborato con tutte le associazioni del territorio per un confronto costruttivo”.

Il “ritorno al Bosco delle Querce”, come in effetti è stato intitolato l’evento di sabato, è servito ad associazioni e cittadini per fare il punto su alcune questioni lasciate inevitabilmente in sospeso dalla campagna elettorale: l’ampliamento del Bosco delle Querce, la sua gestione, e, inevitabilmente, lo spettro di Pedemontana, reso molto più concreto dal finanziamento ottenuto il 31 agosto scorso.  Con la consapevolezza che non sarà un percorso facile, ma vale la pena impegnarsi per contrastarla e tutelare il territorio.

Il Bosco delle Querce: luogo simbolo, luogo da vivere

“Essere qui, oggi, è anche mandare un messaggio importante al territorio di Seveso e Meda, perché da qui possono partire sollecitazioni a un territorio più ampio – ha affermato Gemma Beretta (Legambiente) in apertura dell’incontro -. Per noi del circolo “Laura Conti” questo è anche un luogo su cui abbiamo riflettuto a lungo: all’epoca della sua creazione ce lo immaginavamo come un luogo chiuso, un simbolo dedicato all’ambiente, mentre il suo creatore, Paolo Lassini, voleva che diventasse una cucitura tra la Seveso del danno e quella del futuro. Alla fine ha prevalso la sua idea, e anche noi abbiamo lavorato per renderlo un luogo vivo di ricordo. Un percorso interrotto dall’amministrazione Allievi, che ha tolto fondi all’Ufficio Ecologia e sospeso la gestione locale del Bosco: ora vorremmo ripartire con le persone e le associazioni, capendo insieme come vivere il Bosco, tra consapevolezza del passato e sguardo al futuro”.

Locale è meglio

Siamo qui come cittadini di Meda, perché il Bosco è anche nostro – rivendica Alberto Colombo (Sinistra e Ambiente) -. Chiederemo la posizione della nuova amministrazione in merito alla sua gestione, ma sarebbe bello capire come investire i 120mila euro che Regione Lombardia eroga ogni due anni per il Bosco. Prima erano 150mila, poi Allievi ha detto di non essere in grado di gestirlo… speriamo che la riapertura dello chalet alle associazioni sia l’inizio di un cambio di rotta”.

Credo che in questi anni Seveso abbia perso di sovranità, ed è paradossale se si pensa a quali sono gli slogan di chi l’ha governata – interviene Giorgio Garofalo (Seveso Futura) -. Di certo oggi siamo più poveri di tre anni fa: citerò solo l’esempio della Fla, che abbiamo perso, e che ora resta solo come edificio, vuoto e inutilizzato, nel centro. Purtroppo le scelte del nostro territorio sono state fatte nelle sedi di partito a Roma o a Milano, o da altri livelli istituzionali: eppure proprio il Bosco delle Querce è un simbolo potente di cosa possono fare i cittadini (il parco nacque su spinta dei movimenti cittadini, il piano originario prevedeva che in quell’area venisse creato un inceneritore, ndr). Come rappresentante di Seveso Futura, che per la prima volta arriva in consiglio comunale, sono felice che questo incontro sia avvenuto subito dopo le elezioni, in continuità con i temi che abbiamo portato avanti. Perché bisogna mettere testa e cuore sul territorio“.

Ampliare il Bosco delle Querce

È arrivata intorno alle 160 firme la petizione che chiede l’ampliamento del Bosco delle Querce tramite l’annessione di alcune aree verdi limitrofe: una misura che tutelerebbe il poco verde rimasto in un territorio estremamente urbanizzato come quello di Seveso e Meda, e che contrasterebbe il cantiere di Pedemontana, che al posto dell’area di via della Roggia prevede la creazione di 2 rotonde e di una vasca di laminazione, oltre all’insediamento di due cantieri operativi. “Chiederemo alla nuova amministrazione di fare dei passi formali in questo senso” promette Colombo. Borroni, per il momento, non si sbilancia: interrogata, sottolinea la delicatezza del discorso, che verrà affrontato in modo più approfondito una volta formata la giunta.

“Ci sono delle criticità che incombono sul parco – ammonisce Gianluigi Cambiaghi (Impulsi) -. Sappiamo che la partita è alta: è importante fare un consulto con i cittadini in merito”.

Pedemontana: un male inevitabile?

Con il finanziamento di Bei e Cdp, Pedemontana sembra ormai incombere senza più scampo. Non c’è quindi più nulla da fare? “Vogliamo controvertire l’atteggiamento passivo della politica” afferma Beretta. “Siamo contrari a quest’opera inutile, ma sappiamo anche fare i conti con la realtà – ha riassunto Alberto Colombo (Sinistra e Ambiente) parlando proprio di Pedemontana -. Non abbiamo una ricetta: è un tentativo continuo per cercare di incidere su una cosa che probabilmente ci capiterà comunque tra capo e collo, ma è una partita che abbiamo sempre giocato, da 10 anni a questa parte, e continueremo a giocare“.

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