Ambiente

Monza PGT. La rabbia dei Comitati: “si pensa solo agli interessi economici e non al bene della città”

Consegnato dal Coordinamento di Comitati e Associazioni di Monza un documento di 50 pagine e 128 osservazioni alla variante normativa al PGT. Il Coordinamento Inviterà tutti i Consiglieri comunali a un incontro per illustrale nel merito.

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Lunedì 11 ottobre, il Coordinamento, ha consegnato in Comune un documento di 50 pagine e 128 osservazioni relative alla Variante normativa al PGT vigente, adottata dal Consiglio comunale il 15 luglio scorso.

“Sarebbe gravissimo approvare una variante che, con singole modifiche normative, in realtà scardina la logica e il progetto del PGT vigente (2017) “, afferma con fermezza il Coordinamento di Comitati e Associazioni di Monza

Un PGT che già di per sé presenta forti criticità dal punto di vista della previsione di nuova residenza su aree dismesse, ma anche su aree libere, viene ulteriormente peggiorato con l’eliminazione di tutte quelle norme sia di indirizzo che prescrittive che tendevano in qualche modo a regolamentare le previsioni edificatorie e a mitigarne il peso – spiega Giorgio Majoili, del circolo Legambiente Alexander Langer di Monza,  durante la conferenza stampa – La deregulation insita ora in questo “snellimento” della normativa non consente neppure di capire il rapporto tra nuove previsioni residenziali (quanti abitanti sono previsti per Monza?) e standard di legge, poiché si prefigura un incontrollato aumento della funzione residenziale (e delle relative volumetrie) anche attraverso il meccanismo delle cosiddette “premialità”, consentendo anche la riduzione della dotazione di servizi e l’aumento di alcuni indici edificatori. Il tutto senza tenere conto dell’alto tasso di urbanizzazione raggiunto da Monza, di almeno 5.000 alloggi non occupati e della stabilità della popolazione residente negli ultimi 40 anni”.

La questione della Metropolitana

Nel documento di 50 pagine consegnato, si parla ovviamente anche di uno dei nodi cruciali, quello sul tracciato della metropolitana.

Majoli, sulla questione dice: “anche l’ipotizzato arrivo della metropolitana M5 (tra 10 anni?), che verrebbe recepito nel PGT “in automatico”, senza una specifica variante, comporterà un consumo effettivo di suolo di 13/18 ettari di aree agricole nel quartiere Casignolo di Monza, per la realizzazione di un deposito – officina di rilevante impatto ambientale. Il recepimento “in automatico” nel PGT del tracciato, delle fermate e del deposito della metropolitana M5, presenta aspetti di illegittimità perché consumerà suolo, in contrasto con la LR 31/2014 (art. 5, comma 4). Nelle Norme di Attuazione del Documento di Piano, sono stati cancellati tutti i riferimenti normativi alla rete ecologica e alla rete dell’urbanità e della naturalità diffusa, così come i riferimenti ai Parchi locali di interesse sovracomunale (PLIS) – e aggiunge – Nessuna illustrazione è stata fatta preventivamente alle 10 Consulte cittadine delle ricadute sui quartieri di questa variante e nessun parere è stato loro chiesto. Il documento “Le città nella città”, citato nelle norme in diverse parti del PGT, è un documento fantasma: si dice solo che “verrà aggiornato periodicamente”, ma non si conoscono i sui contenuti. I verbali del Tavolo tecnico scientifico non esistono. Eppure è stato dichiarato che questa variante cambierà il volto di Monza per i prossimi decenni.

Ma quale è poi il senso di adottare una variante normativa a meno di un anno dalla scadenza del Documento di Piano nel maggio del 2022? Questa la domanda che il Coordinamento dei Comitati si pone e che rivolgerà il prossimo 5 novembre nell’incontro previsto con l’Amministrazione Comunale.

“La Provincia di Monza e Brianza ha adottato la variante al PTCP (Deliberazione del Consiglio provinciale n. 13 del 27 aprile 2021) per l’adeguamento dei PGT comunali alla soglia regionale di riduzione del consumo di suolo, ai sensi della LR 31/2014. Questo fatto renderà praticamente da verificare e rifare la variante oggi in discussione in Consiglio comunale, in quanto anche Monza dovrà adeguare il proprio PGT nel senso indicato dal Piano territoriale regionale (PTR) e dal Piano territoriale di coordinamento provinciale (PTCP), con una riduzione del consumo di suolo – si legge nel comunicato stampa che va a riassumere le 128 osservazioni –  Peraltro ricordiamo che il 30 luglio 2019 la Giunta Comunale aveva approvato l’adesione di Monza al manifesto del «Green City Network»: una dichiarazione in 10 punti per l’adattamento delle città ai cambiamenti climatici. All’interno della Dichiarazione il punto 7 (Ridurre la vulnerabilità e i rischi delle precipitazioni molto intense) recita: “Fermare l’impermeabilizzazione e il consumo di nuovo suolo …”. Nulla di questo del suddetto fondamentale principio è ritrovabile nella attuale variante normativa. A riguardo, l’Amministrazione Comunale, purtroppo, è ancora inadempiente, visto che da agosto 2019 sono stati approvati ulteriori interventi edilizi a consumo di suolo!”

 

Riassumendo, la variante normativa prevede: aumento degli indici edificatori negli ambiti compatibili di trasformazione (AcT); aumento della quota residenziale negli AcT; possibile trasformazione di aree produttive dismesse (D1) in volumetrie anch’esse residenziali; possibile riduzione delle aree da cedere al Comune; recepimento “in automatico” del tracciato della linea Metropolitana M5 senza considerarne gli effetti indotti sulla Città; nessun computo delle nuove previsioni di popolazione pur di non modificare un importante allegato del PGT 2017.

Per i Comitati: la variante è solo “una colata di cemento senza visione d’insieme”

Secondo il Coordinamento dei Comitati, tale variante quindi è fortemente dannosa “perché mantiene le criticità del PGT vigente come il consumo di suolo (aumentandolo) ed aggrava la previsione eccessiva di nuovo residenziale aumentando gli indici edificatori – commentano –  Ciò che occorre è invece, l’elaborazione e l’approvazione di una Variante generale (cartografica e normativa) al PGT vigente, con obiettivo zero consumo di suolo, per uno sviluppo veramente sostenibile del territorio e per migliorare la qualità della vita dei cittadini di Monza”.

Majoli poi aggiunge: ” L’impressione è che l’eventuale approvazione della variante normativa avrà come unico effetto quello di far prevalere l’interesse di alcune decine di immobiliari su quello dell’intera collettività. Rivolgiamo ancora un appello ai Consiglieri comunali, a prescindere dagli schieramenti politici, perché non procedano all’approvazione della variante normativa al PGT per le gravi criticità e profili di illegittimità in essa contenute”

I firmatari

Il Coordinamento di Comitati e Associazioni di Monza – Legambiente Monza Circolo A. Langer, CCR – Gruppo ambiente e territorio, Comitato Parco A. Cederna, Comitato la Villa reale è anche mia, Comitato Bastacemento, Comitato via Boito-Monteverdi, Comitato di via della Blandoria, Comitato Triante, Comitato quartiere S. Albino, Comitato quartiere San Donato/Regina Pacis, Comitato pro Buon Pastore, Comitato Gallarana, Comitato residenti area Scotti, Comitato via Perosi, Comitato viale Lombardia 246, Comitato San Fruttuoso Bene Comune.

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