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Ad Imola il secondo Gran Premio di Formula 1 fino al 2025 e a Monza è già polemica

MonzAttiva: "Per salvare il circuito di Monza e rilanciare l'intera filiera occorrono idee, ancora prima degli investimenti. Altrimenti si continueranno a mettere e bruciare milioni di euro, senza ricadute positive per il territorio".

Gran Premio Luca Colnago (7)

Da Imola giunge una notizia che a Monza ha già fatto scoppiare le polemiche: il Gran Premio d’Italia che si disputa la seconda domenica di settembre sul circuito monzese, dove l’anno prossimo si celebreranno i cento anni, sarà affiancato dal Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna che si correrà appunto sul circuito di Imola.

La notizia, resa ufficiale giovedì 7 ottobre, ha subito acceso l’opposizione che da un lato ha elogiato la capacità romagnola di fare squadra, dall’altro ha messo in discussione l’operato dell’amministrazione monzese.

Abbà, MonzAttiva: “A Imola si fa squadra, a Monza sanno solo battere cassa e fare qualche selfie”

“A parole il sindaco e tutti gli assessori difendono il Gran Premio, nei fatti non è stato fatto ancora nulla di concreto, a parte qualche inutile selfie. A Imola, invece, hanno fatto squadra riuscendo a garantire la presenza fissa nel calendario della Formula Uno del circuito del Santerno fino al 2025. Hanno messo insieme le competenze facendo rete: la Regione Emilia Romagna e il Con.Ami di Imola (Consorzio Azienda Multiservizi Intercomunale, ndr) hanno lavorato in sinergia tirando fuori idee vincenti riuscendo così coinvolgere anche il Governo”, afferma Carlo Abbà riferendosi all’accordo in dirittura d’arrivo tra Formula One e il circuito romagnolo.

Nello specifico l’impegno per le istituzioni coinvolte sarà di 20 milioni di euro all’anno fino al 2025. Di questi, 12 assicurati dall’Esecutivo nazionale (7 dal ministero degli Affari esteri e dall’Ice, l’Istituto per il commercio estero, e 5 dal ministero dell’Economia e delle Finanze), 5 dalla Regione , 2 milioni dal Con.Ami di Imola e 1 milione dall’Aci. Si chiamerà “Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna” con l’obiettivo di valorizzare la Motor Valley ( quasi 50 Mld di fatturato nel 2019 ) e l’intero territorio.

“È la programmazione a fare la differenza”, sottolinea ancora Abbà. “Ricordo che a settembre Jean Todt aveva fatto intendere che per Monza sarà difficile rimanere nel Circus in queste condizioni. Stefano Domenicali, (Ad di Formula One) era stato ancora più diretto dicendo che “Gli eventi sono anche business e devono fruttare un ritorno economico che li giustifichi”. Infatti, come è stato ampiamente documentato l’ultimo Gran Premio di Monza è stato un vero e proprio flop, con perdite vicine ai 15 milioni di euro, come comunicato dal presidente dell’Autodromo Giuseppe Radaelli.

“Per salvare il circuito di Monza e rilanciare l’intera filiera occorrono idee, ancora prima degli investimenti. Altrimenti si continueranno a mettere e bruciare milioni di euro, senza ricadute positive per il territorio”, conclude Carlo Abbà.

Foto MBNews by Luca Colnago

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