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Razziata dalla Gestapo, Carabinieri di Monza e FBI restituiscono importante opera d’arte

Dopo 75 anni sarà finalmente restituito agli eredi del proprietario il disegno attribuito all’artista emiliano Giacomo Cavedone, realizzato a gessetto su due lati.

carabinieri tpc monza e fbi - disegno razziato dalla gestapo 2

Nuovo importante ritrovamento da parte del Comando Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Monza. Dopo 75 anni sarà finalmente restituito agli eredi del proprietario il disegno attribuito all’artista emiliano Giacomo Cavedone, realizzato a gessetto su due lati e intitolato “A Study of a Priest Holding a Book” (recto) e “A Study of the Standing Figure of a Young Soldier” (verso).

CARABINIERI DI MONZA E FBI: RECUPERATO IL PRESTIGIOSO DISEGNO

La prestigiosa opera d’arte è stata recuperata dagli uomini dell’Arma con la preziosa collaborazione dell’Holocaust Claims Processing Office di New York e Federal Bureau of Investigation (FBI).

Il disegno fu sequestrato da Villa Feldmann a Brno il 15 marzo 1939, poi venduto a un’importante casa d’aste londinese nel 1946, acquistato in seguito da un mercante d’arte finlandese e da uno veneziano poi. Riemerso infine sul mercato dell’arte, è stato individuato qualche mese fa dal personale dell’Holocaust Claims Processing Office di New York e recuperato grazie al pronto intervento dei militari specializzati TPC in collaborazione con il Federal Bureau of Investigation.

L’opera di Cavedone, insieme ad altre settecento appartenenti alla collezione di disegni di antichi maestri del Dr. Arthur Feldmann, era custodita in una casa privata a Brno. Nella primavera del 1939 l’abitazione fu confiscata dalla Gestapo che, secondo quanto è stato possibile ricostruire, trasformò lo stabile in alloggi per i soldati.

INDAGINE ACCURATA: IL RACCONTO DEI TESTIMONI

Secondo le deposizioni di diversi testimoni, l’intera collezione di disegni, che si trovava nella villa, vi rimase anche dopo lo sfratto dei proprietari, ma il destino della maggior parte delle opere della collezione non è del tutto noto. Nel 1942, il Museo provinciale della Moravia a Brno acquistò dalle autorità tedesche 135 di quei disegni, che vennero poi restituiti agli eredi nel 2005.

Nei prossimi giorni, grazie all’intermediazione di una casa d’aste inglese, questo disegno tornerà nelle mani dei nipoti del Dr. Arthur Feldmann.

GIACOMO CAVEDONE

Allievo di Annibale Carracci, successivamente con la partenza di quest’ultimo per Roma divenne il principale aiuto di Ludovico Carracci, ereditandone alla morte nel 1619 il titolo di “caposindaco” dell’Accademia degli Incamminati.  Nell’autunno del 1609 è a Roma come aiuto di Guido Reni, qui rimane impressionato dall’opera del Michelangelo Merisi da Caravaggio.

Tornato a Bologna, tra il 1611 e il 1613 lavorò alla decorazione della Cappella Arrigoni nella chiesa di San Paolo Maggiore. Databili attorno al 1613 sono anche gli affreschi della cappella Bavosi nella Basilica di San Giacomo Maggiore. Tra il 1612 e il 1613 è a Venezia, in cui trovò l’ispirazione per la composizione, nell’anno seguente, della pala con La Madonna e i ss. Alò e Petronio della Pinacoteca Nazionale di Bologna, dipinta per la chiesa di S.Maria dei Mendicanti. Attorno al 1618 collabora con la scuola di Ludovico Carracci alla decorazione ad affresco dell’oratorio di San Rocco, dove poté lavorare a fianco di artisti quali Lucio Massari e il giovane Guercino.
Nel 1624, in seguito a una caduta dovette rinunciare a dipingere. Morì a Bologna nel 1660.

L’indagine degli uomini dell’Arma testimonia come la cooperazione possa portare, anche dopo molto tempo, alla ricomposizione di collezioni d’arte con la restituzione ai legittimi proprietari di beni trafugati durante una delle pagine più nere del XX secolo.

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