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Casa Stefania, l’ultima sfida dell’associazione che ha da poco compiuto 50 anni

L'appartamento di via San Martino ospita quattro persone. Prima di altri, prima ancora delle istituzioni l’associazione è riuscita a cogliere i problemi delle persone con disabilità e delle loro famiglie.

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Casa Stefania, in via San Martino 46 a Lissone, è l’ultima sfida dell’associazione Stefania che ha raggiunto il traguardo dei primi cinquanta anni di vita a inizio ottobre.

“Non un semplice appartamento dove alloggiare le persone con disabilità, ma una vera e propria casa dove ciascuno di loro possa crearsi la propria indipendenza – racconta Anna Pirola, educatrice dell’associazione Stefania e coordinatrice del team di volontari -. Oggi ci vivono quattro persone insieme a un assistente familiare. Sono autonomi nel gestire i bisogni della casa. Questa non è una comunità ma una famiglia di persone che abitano insieme. E questo è il concetto che rende Casa Stefania una realtà unica e sperimentale”.

I quattro coinquilini hanno iniziato la loro avventura insieme poco prima della pandemia, sperimentando (come tutti) le restrizioni del lockdown.

 

 

“Condividere le mura domestiche e la quotidianità dona agli inquilini un senso di benessere nel vivere e convivere con altre persone, affrontando le piccole e grandi responsabilità di ogni giorno. Questo li aiuta anche a potenziare la rete di relazioni sociali sul territorio, sviluppando in loro un senso di appartenenza e la partecipazione a una vita sociale e comunitaria”, aggiunge Anna Pirola.

Casa Stefania è solo l’ultimo dei tanti progetti che in cinquant’anni hanno caratterizzato e colorato l’esperienza dell’associazione, fin dal suo nascere, l’8 ottobre 1971.

“Prima di altri, prima ancora delle istituzioni l’associazione è riuscita a cogliere i problemi delle persone con disabilità e delle loro famiglie, trasformandoli in nuove opportunità. Così è nato il centro diurno, così si è pensato alla cooperativa e così ha visto la luce anche la polisportiva Sole, frutto di un laboratorio dedicato allo sport”.

 

 

Cinquant’anni fa c’era poco o nulla per le persone con disabilità. L’associazione è nata proprio come risposta concreta alle domande e ai bisogni dei genitori dei ragazzi con disabilità. Persone come Carlo Gariboldi, il papà di Stefania, fondatore dell’associazione Stefania. “La storia della nostra associazione con le sue tappe e i suoi traguardi è in un certo senso la storia del mondo della disabilità nel nostro Paese. Tanti traguardi sono stati raggiunti ma molto resta ancora da fare. Tutti insieme in questo mezzo secolo – conclude Pirola – abbiamo sognato, progettato e costruito il nostro presente”.

In questi primi cinquant’anni sono passate dalla sede di via Filzi, a Lissone, circa 6.000 volontari, 3.000 persone hanno costruito nei servizi il loro futuro, 1.000 sono state avviate al mondo del lavoro, 200 hanno abitato le strutture residenziali.

Per celebrare i primi cinquant’anni i volontari hanno voluto realizzare un video per raccontare, con immagini e parole, una storia di volti, nomi e persone lunga mezzo secolo.

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